About Me
Si parte con un loop di suoni microtonali, striduli. Due mani modulano toni e volumi del Theremin. Lantenna sintonizza voce, Hammond e Korg, richiama basso, chitarre, batteria. Un quintetto di Dueville con un progetto musicale fatto di sonorità psichedeliche e di sperimentazione nel formato-canzone propone una musica del sottobosco. E la musica delle Fatine, dove le fatine sono le canzoni, storie e corpi senza genere, sospese a mezzaria, che raccontano il passato attraverso il futuro. Perché le fatine, come appunto le canzoni, vivono un eterno presente.«Riflettono scene del giorno che si spegne, il luogo è un sintomo, la città si spiana in un momento. Voce della mente corrode le tue ore, retina ripete loop dimmagini in frenetico pulsare».
Sintitola Riflessi ed è la cronaca di un presente futuribile ambientato a Vicenza. Racconta di una città che non si vede più e si spiana quando saddormenta. Lascia spazio a una città importata, parallela, riflesso di un falso luogo notturno dove cuori sconnessi vagano indossando effimere identità , vecchie e nuove.«Nodi si ristringono, lane si rigonfiano, fili si ritendono e corde si riscaldano, tra mani che sudano nella polvere. Voci che rintronano, porte che sbattono e luci che allampano»
La musica delle Fatine è letteralmente uscita di fabbrica, da una foresta che trattiene dentro una miriade di storie legate al lavoro: il gruppo ha la sua sala prove proprio allex-cotonificio Lanerossi di Dueville, luogo della memoria operaia. Da più di dieci anni questo luogo è anche una piccola fabbrica musicale. Uneredità di tutti e di nessuno, il Lanerossi è un lascito, ma non si può possedere. Limmagine della memoria del lavoro tessile sembra ridare vita al sottosuolo, sembra riecheggiare tra i rumori, nei sottotetti cadenti, tra le vecchie pareti dello stabilimento: ora le corde non muovono più macchinari o torchi, sono corde che emettono suoni.«Mastro Vertigine, scopri le ali! Maitre le Funambole, scuoti le nubi! Salto con asta invisibile, record del sasso a rimbalzo sullacqua! Matto e Bagatto! Risa infernali! Perdon lArcano, scopro lAppeso! Muoio nel Bosco invisibile, bersaglio del Dardo, io salvo la Fata!»
Le Fatine si rifanno a misticherie, a leggende, a piccole storie e a grandi dicerie, a singole parole. La fata è quella magia sospesa che spinge il gruppo a inoltrarsi verso altri orizzonti, dettati dal fato, a imprevedibili campi di sperimentazione tra messaggio musicale e verbale. La musica si lascia attirare, tirare a terra, dal mondo dei libri: dai libri sono prese in prestito molte storie e fascinazioni. Le fatine sono spesso rivisitazioni, adattamenti di brevi brani letterari quali ad esempio alcuni versi dallAmleto di William Shakespeare, o certi incroci di storie dal Castello dei destini incrociati di Italo Calvino.«Con quel domani che striscia da ieri immemorabili / fino allultima sillaba di tempo alla polvere lasciata»
Dal 3 al 7 Dicembre 2005 dopo essere stati selezionati fra i gruppi finalisti nel concorso nazionale MUSIC VILLAGE (www.espromotion.it), vengono invitati a Marilleva (TN) per la fase finale.
NellAprile 2005 vengono selezionati tra i 6 gruppi finalisti nel Triveneto concorso 1° MAGGIO TUTTO LANNO (www.primomaggio.com) e si esibiscono nel locale MAXLIVE di Costabissara (VI). Nello stesso mese vengono informati che entrano nella COMPILATION MUSIC VILLAGE 2005 assieme agli altri 16 gruppi vincitori del concorso nazionale; compilation che verrà distribuita alle maggiori case discografiche italiane.
