"[Il prodotto artistico contemporaneo] mostra l'altra faccia del suo essere ready made: presto prodotto, e così presto consumato, la vernice ancora asciutta a macchiarci le dita; esaurito non appena assolve la propria funzione, come pornografia. E' pertanto necessario [...] caricarlo di stratificazioni di senso, accessibili a diversi livelli, quando possibile arrivando ad incontrare il metalinguaggio - le cornici godardiane, od un utilizzo cosciente della semantica del genere1, alla maniera di Frank Zappa; rimane in ogni caso moralmente insopprimibile la necessità di un primissimo livello, immediato ed assieme affascinante, un'orografia che non favorisca solo tesi Ad Hoc sull'opera ma che invece funzioni da trappola cognitiva per catturare il fruitore in una spirale [di significazione: è infatti] impossibile non interpretare quanto ci si para davanti, e l'artista dovrebbe tenere conto di questa tendenza - soprattutto data la nostra immersione in una costante ipertrofia testuale." - Javier O. Kossuth, Etchings
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