About Me
Distaccamento di una catena di supermercati aliena, i LO-FIGHTERS atterrano su questo pianeta nel 1997 ad Arese nella cantina di una villetta. Più precisamente, trattandosi di una villetta, e per giunta ad Arese, la cantina si chiama taverna: è comunque il luogo dove si tengono le cose più inutili della casa, tuttavia esse vengono pulite e lucidate e si passa in questa stanza gran parte del proprio tempo.
Nella cantina dove approdano i LO-FIghters troneggiano, su una parete, campanacci souvenir della Svizzera e, sull’altra trofei di scherma vinti dai genitori del primo bassista…Il quale tra l’altro, lascia il gruppo per seguire le orme di costoro.
I LO-FIGHTERS colonizzano prima Arese ma se glielo chiedete loro sono di Rho, perché è lì che hanno fatto il loro primo concerto in un oratorio sgangherato nella primavera del 1998. Per nove dei dieci anni della loro storia nessuno dei componenti ha mai abitato a Rho, solo ora ce n’è uno, ma alla domanda: “Di dove siete?†segue la risposta “Di Rhoâ€.
In dieci anni la band va in giro per la provincia di Milano e Varese, suonando in posti che vanno indistintamente dallo squallido al maestoso.
Per citarne alcuni: il bar di una stazione, una vecchia balera, vari centri sociali, feste dell’Unità , Feste di Liberazione, una discoteca (l’Old Fashion), svariati auditorium, fino ad arrivare ai grandi locali di Milano, come il Ripa 90, il Transilvania Live, Il Rolling Stone e addirittura ai palazzetti dello sport come il Palaignis di Masnago (VA) e il Mazda Palace (MI).
Hanno cambiato alcuni elementi, qualche chitarrista, hanno avuto il tastierista, il percussionista, hanno acquisito e mantengono tuttora una sezione fiati, hanno cambiato tre bassisti e ora ne hanno trovato un quarto, anzi, una quarta!
Hanno suonato un po’di tutto, hanno suonato lo ska, il punk, il rock, mischiandoli con il blues il jazz, l’etnico, il nu-metal. Hanno scritto testi demenziali, testi seri…Sempre e comunque testi un po’ strani. Attualmente l’orientamento della band va verso lo ska-core, ma si vorrebbe sconfinare anche nel metal in futuro.“Viviamo in una zona di confine tra la città e la provincia: siamo gente confusionaria, allegra, passionale e schizofrenica. Non siamo i professionisti seri, non siamo gli ingenui allo sbaraglio, siamo noi e basta, sempre in bilico, tra il voler far pensare e il non voler pensare a niente.â€