Musica immigrante. Musica che raccoglie, in giro per il mondo e per il tempo, generi e stili. La passione per il blues, il cuore della canzone popolare italiana, qualcosa di jazz, la musica in bianco e nero della dolcevita, unombra di bossanova, un po di canzone dautore, un modesto jive, un umile swing Come se gran parte dei generi e degli stili, dopo essere emigrati e divisi, tornasse insieme, vecchi parenti che non parlano la stessa lingua ma che hanno lo stesso profilo e gli stessi zigomi: si somigliano, non si capiscono, ma si intendono. Musica del ritorno e del riconoscimento, una musica per intenditori. Perché la famiglia e una, ma le parentele sono molte. Musica italiana, naturalmente, ma di unItalia composita e varia, senza vere distinzioni geografiche, né dentro né fuori. Musica che quasi si riconosce, in cui riconoscersi. Musica popolare e popolo di musica. Come i ciottoli levigati e consumati dal mare, portati lì chissà da dove, tutti diversi ma ognuno partecipe nella formazione della spiaggia, nella musica.I Plebei, gruppo attivo fin dal 1996, dopo alcuni cambi di formazione, cui hanno corrisposto anche lievi cambi di inclinazione musicale (benché il filo sia sempre stato ben visibile e chiaro) si sono dedicati alla ricerca di questa musica immigrante. Lattuale (e duratura) composizione dellorchestra rispecchia laspetto di musica immigrante, con lapporto eterogeneo di ciascun suonatore. Gli stili si mischiano ai generi che si mescolano a più epoche, secondo un registro imperscrutabile eppure presente. Ne esce uno stile che è difficile catalogare secondo le tradizionali suddivisioni, a meno di non essere colpevolmente trasversali e usare quattro o cinque classificazioni diverse. È, semplicemente, musica immigrante.
Immigrant Music. A music that gathers, around the world and time, genres and styles. Passion for blues, the core of the Italian folk music, a bit of jazz, the black & white music from the dolcevita, a hint of bossa nova, some auteur music, a modest jive, a humble swing…As if most genres and styles got together after being emigrated and fall apart. Like old relatives that don’t speak the same language but have the same profile and the same cheekbones; they do not understand each other, but they get on well. Music of the return and of the recognition, a music for connoisseurs. Because the family is one, but the kinsfolk are many.Italian music, of course, but coming from a mixed and heterogeneous Italy, without real geographical boundaries, neither inside nor outside. Music that one almost recognizes, in which one can recognize himself/herself. Folk music and music of the folk. Like the stones smoothed and consumed by the sea, brought there from goodness knows where: they’re all different but every one participates in creating the beach, in the music.I Plebei were born in 1996, and after some changes in the band’s formation (which have meant also substantial musical variations) they dedicated themselves to the research of the so-called “Immigrant Musicâ€.The current (and lasting) formation of the orchestra evokes, through the heterogeneous contribution of each member, this kind of music. The styles mix with the genres and with different epochs, according to an inscrutable though present scheme, creating a style which is difficult to define and classify according to the traditional subdivisions, unless using 4 or 5 different classifications.
Well, simply, it is Immigrant Music.