[OMISSIS] - le parole non dette

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Sono accattivanti questi Omissis e con i ritornelli ci sanno fare. Rispetto a tanti emergenti, la loro proposta gode di una buona dose di freschezza. Per carità, non c'è nulla di stupendamente originale in quello che propongono i Nostri - il mix tra anni Ottanta e liriche oblique ha già fatto scuola da un pezzo - però il modo di mischiare gli ingredienti è intelligente. Bella l'idea delle due voci (maschile e femminile): danno profondità a testi mai banalotti e nei ritornelli lasciano il segno. I pezzi migliori del demo? "Onda bianca" e "Nightrain".
Recensione ROCKERILLA (n° del 15 nov-15 dic 2007)
"IL VANGELO SECONDO M.E.I." Resto subito colpito dalla voce di John, profonda quasi tenebrosa come se I Baustelle volessero imitare i Type o Negative, che si alterna e sovrappone a quella femminile di Nevia, le sonorità sono una miscela di sinth pop degli anni 80 e indie rock moderno che non disdegna suoni elettronici tra Subsonica e Bluvertigo, la produzione è ottima, senza creare nulla di particolarmente originale i brani si fanno ascoltare facilmente, ma all’ascolto prolungato questi tre brani contenuti nel demo potrebbero anche annoiare.
Recensione MUSICCLUB (n°190 12/08 - Rubriche) [ ..all'ascolto prolungato?Ma per quante volte ha ascoltato il nostro demo? Bene!! :) ]

Parto subito dicendo che voglio ascoltare un album per intero dei milanesi Omissis che propongono musica rock mischiato all’elettronica proveniente direttamente dagli anni 80. Un unione perfetta ben fatta e curata nei minimi particolari per nulla invidiosa di quelle che qualche anno fa crearono Morgan e colleghi. I tre brani presenti in questo mini Ep, Tutto da perdere, Semplice, Fuori posto convincono appieno chiunque sia amante del genere. I suoni sono perfetti e ritornelli…funzionano assolutamente. Le chitarre distorte e i sinth tessono una perfetta trama musicale dove le due voci di John, grave e tenebrosa e quella femminile e sensuale di Nevia si trovano benissimo. L’unione tra le due è micidiale e se ce l’hanno fatta i Boustelle, i Bluvertigo, i Subsonica in Italia e i papà di questo genere, gli intramontabili Depeche Mode, non capisco perché John e compagni non debbano farcela. Bisogna però avere qualche carta in più nel mazzo, quindi attendiamo un full-lenght dagli Omissis a cui auguro di emergere da questa situazione di stasi discografica che in questa Italia ormai sembra imperare già da troppi anni. Discografici svegliatevi e date un’occhiata a cosa c’è intorno!
80/100
Gjin Schirò - Recensione: "The Ship Magazine" 12/03/09
GLi Omissis nascono nell'aprile 2006, dopo un'esperienza come "Until I Die", vissuta fra concerti in vari locali e situazioni live. E' in quest'anno che la band sente l'esigenza di rivolgersi a un pubblico dfferente, e di abbandonare l'inglese per dedicarsi esclusivamente all'italiano. Nel 2006 registrano un "doppio" demo, che comprende ancora una versione inglese di 4 brani. Nel 2007 provano con un demo interamente in italiano e le sonorità si fanno più elettroniche, con forti richiami agli anni '80. E' solo con l'ultimo demo registrato negli "X-Studios" che la band trova la sua definitiva dimensione in un elettrorock che unisce la melodia vocale e tastieristica anni '80 con un rock personale.
Ora siamo pronti....
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