Weeping Shade - Track 508
Pad e chilometri di cavi, vengono abbandonate le parole. Le molodie si fanno lievi e le strutture più raffinate e sfumate..
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Tracklist:
.0001 Intro .0002 Moonlight .0003 Moonlight Pt. 2 .0004 How you deeply touched me .0005 That was when we kissed
Tracklist:
.1 Gullfoss Waterfall .2 Natalie Portman .3 Natalie Portman Outro .4 Office Romance .5 Waltzer .6 James Octave .7 Come On
Se non fosse che mi trovo davanti ad un cd senza copertina ne tracklist, questa demo meriterebbe tanti elogi! Ben sette brani che spaziano dall'elettronica al post-rock. Si inizia da un interludio elettronico contaminato da voci surreali, extraterresti. La seconda traccia è un mix di piano e disturbi avveniristici che ricordano molto da vicino i Muse (band che influenza molto questi tre ragazzuoli parmensi). La numero tre (potevano mettere i titoli dei pezzi...) è un carillon sporco di suoni digitali e di un beat massiccio. Zero parti vocali. Simpatica incursione, poco sopra il minuto, della traccia successiva, che con un arpeggio minimalista e distorto accompagna il cantato, stavolta in italiano. Arrivati alla canzone numero cinque, ci accoglie una chitarra acustica ed ancora suoni elettronici, in aggiunta a pochissime parti vocali recitate anziché cantate. La sesta è caratterizzata da una voce rarefatta e da continui sprazzi di elettronica, sembra di ascoltare i Motel Connection in slow motion. La traccia di chiusura è forse la più bella, poche note di pianoforte suonato a ripetizione, beat tecnologico ed una voce che richiede dolcemente Come On... I Weeping Shade sperimentano. E sanno farlo bene. Spiazzano l'ascoltatore con una lentezza che trascina la mente verso viaggi malinconici, verso galassie lontane. Tracce brevi da ascoltare in un pomeriggio nuvoloso di Novembre, o mentre si è in viaggio verso Marte.
Beautiful Freaks (Filippo Maria Di Caprio)
Parmensi ed attivi dal 2004, i Weeping Shade si conoscono sui banchi di scuola con l’intento di rifare i brani dei Muse. Passato qualche mese a ricopiare diligentemente, la voglia di scrivere pezzi propri prende il sopravvento. Diversi cambi di formazione, alcuni progetti paralleli con dischi pubblicati e collaborazioni esterne, hanno portato la band in questi anni a rivedere il genere musicale e la line-up, oggi condensata in tre elementi: Alessio, Andrea e Caino. Si diceva del cambio di genere, infatti all’ascolto del primo brano iscritto a Sonda, ci si accorge di un'atmosfera malinconica che sembra distante anni luce dall’esordio fatto di cover. La voce di Alessio volteggia su una melodia che sembra parlare direttamente all’anima, una mezza via tra i Tiromancino più struggenti ed il Moltheni più tenebroso. Con il secondo brano i Weeping Shade rimangono ancorati ad atmosfere pesantissime, le parole - in italiano - della canzone sono macigni che cadono sulla nostra testa e fanno decisamente male. La voce filtrata forse non è proprio la scelta giusta per un testo sicuramente difficile da cantare (per il messaggio), testo che dovrebbe risultare limpido nel suo atroce incedere. Come per il brano precedente la melodia ricorda i Tiromancino e questo è sicuramente un bel segno.
Carlo Bertotti.