CLOSE TO ME:
WILLOW TREE:
Gabriel Sternberg's music actually started on an evening in May 2005, almost by accident.
A friend from Germany went to visit in Milan and he improvised a small concert.
Then he came to the idea of playing other bedroom gigs, inviting friends from all over Europe.
From August to December 2005, he recorded some of the songs he used to play. The results are on a cd, called "Silent days".
In may 2007, his new album "Endless Night" was released through Canebagnato records.
RECENSIONI
Siamo costretti a ripeterci. E la cosa, per la verità , ci fa un gran piacere. Perché Gabriel Sternberg aveva già colpito il nostro cuore lo scorso anno. Un cd autoprodotto ("Silent Days") che era una serenata ai Beatles e a Sparklehorse, al pop e all'indie, ai sentimenti passionali e all'intraprendenza cerebrale.
Alcuni di quei brani, tra cui la splendida "Willow Tree" (la ballata perfetta - un occhio al passato ed uno al presente, tra nostalgie ed emotività ), sono stati trapiantati in "Endless Night", primo disco ufficiale del cantautore, un lavoro targato Canebagnato Records. Un folk così in America farebbe stragi di giovani romantici a sospirare nelle proprie camerette.
Italians do it better, direbbe qualcuno. Forse non a torto, peraltro.
Manfredi Lamartina (Rockit)
...non può venire confuso coi "soliti folksinger" per alcuna ragione: prima di tutto, per la mancata monarchia della chitarra (il piano e l'organo non risultano mai secondari). che rende morbido lo scorrere delle tracce. Tra queste, With you ha i crismi della grande canzone d'autore e d'amore, potenziata dalla quasi totale autosufficienza del suo artefice.
Ascoltare questo disco a distanza può essere per gli innamorati "come guardare la stessa stella".
Enrico Veronese (Blow Up)
Più introverso lo stile del giovane cantautore italotedesco Gabriel Sternberg, il cui debutto discografico - Endless Night - è marchiato dall'indipendente milanese Canebagnato e prodotto da Christian Alati (Don Quibol, Gatto Ciliegia). Epidermicamente fa venire in mente Maximilian Hecker: vulnerabili malinconie acustiche creziate in modo quasi impercettibile da interferenze analogiche.
Alberto Campo (Rumore)
Linee nere su un fondale bianco. Linee nere che si diramano dalla copertina di "Endless night"e da lì vanno a dipingere ombre e profili notturni in tutti gli spazi bianchi dell..artwork.
In parallelo, una voce incisa su diafane tessiture musicali. Una voce che cattura scampoli di emozioni tracciando liriche in inglese su scarne note di chitarra e delicati fraseggi di piano.
Dopo l..esordio autoprodotto dello scorso anno intitolato "Silent days", il cantautore italo-tedesco Gabriel Sternberg approda adesso alla Canebagnato e con il solo ausilio esterno di Christian Alati firma una manciata di canzoni intrise di malinconia, dove il battito ritmico di "Willow tree" si condensa nei sussurri di "Soon" e dove le fragili melodie di "Far is a star" prima echeggiano tra le maglie dello strumentale "Silent day" - nastri vocali intrecciati a note di piano - e poi si sciolgono definitivamente nella nenia stellata di "With you".
Disco consigliato ai fans di Nick Drake, Elliott Smith, Sparklehorse. O più in generale a chi va alla ricerca di un indie-album cantautorale capace di mantenere sempre intatta la propria genuinità anche quando omaggia implicitamente i maestri del genere.
Guido Gambacorta (Freak Out)
Pochi ma buoni. Il manifesto della Canebagnato Records potrebbe pure apparire scontato, eppure sino a quando la regola verrà rispettata andate voi a criticarla. Dopo Paolo Saporiti ed i Don Quibol (senza dimenticare la scoperta dei Mauve), la label milanese tenta il colpo grosso per i cuori fragili. Grande rischio, perché la semplicità cantautorale in forme rarefatte può sì colpire nell..anima, ma corre il pericolo di addentrarsi nel troppo melenso con alto tasso referenziale.
Occorre, quindi, buon gusto e consapevolezza, ingredienti che, fortunatamente, non mancano a Gabriel Sternberg, eccentrico personaggio italiano nella residenza, ma sperduto in campagne mitteleuropee nel concreto. Delicatezza e semplicità (apparente perché in realtà ricercata), vissute da una chitarra narcolettica ed amante dell..arpeggio romanticista, sporcata il giusto dalle trattenute invenzioni del sempre ottimo Christian Alati. Un songrwiter di quelli a parte, non immersi in un folk nebuloso, ma attenti all..emozionalità più crespa, come un Linkous degli inizi trattenuto all..ennesima potenza e deragliato da una predisposizione slow-core. L..andamento oscuro di "Willow Tree" mostra quella dolce sofferenza incantevole, stritolante perché carezzevole e quasi sulle orme del Barzin di "My Life In Rooms", attenta ai dettagli ed impetuosa solo alla moviola del pathos.
"Endless Night" sfugge alla contemporaneità per la ricerca di un piccolo spazio in un luogo a parte, riservato e privo di ogni frenesia. Ne stia lontano l..amante dell..effimero gratuito. Gli altri sono tutti invitati ad entrare.
Marco Delsoldato (Kronic)
In un'intervista pubblicata su una nota webzine italiana Gabriel Sternberg descrive con poche parole la sua musica: "Non riesco ad immaginare un ascolto in macchina, in mezzo al traffico. Oppure circondato da altra gente. La mia musica è troppo fragile, soffocherebbe...".
Per entrare nella musica di questo ragazzo italo-tedesco che vive a Milano è consigliato un ascolto solitario, preferibilmente serale. In queste circostanze la voce di Gabriel può risplendere illuminata solo dai raggi della luna e coprire con un velo di esistenzialismo le canzoni che intona, fatte di voce, chitarra acustica e note di pianoforte. Pochi ingredienti ma ben dosati.
Musica sussurrata che anela pace e tranquillità . Jessica Bailiff se ne innamorerebbe.
Roberto Mandorlini (Rockerilla)