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Gianluca

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About Me

Nato a Taranto nel gennaio del 1981, inizia a suonare la chitarra all'età di 12 anni come autodidatta. Impara i primi soli copiandoli da Ritchie Blackmore, David Gilmour e Carlos Santana. A scuola, nel frattempo, non solo va malissimo ma fa il record di note scolastiche. Si fa inevitabilmente conoscere da tutti, soprattutto da preside e professori che ormai lo rimproverano senza motivo, tanto da un momento all'altro combinerà qualcosa. I genitori disperati lo mandano a lezioni di chitarra da Giovanni Nisi, noto chitarrista del tarantino grazie al quale inizia a violentare di meno la chitarra, imparando a suonare a tempo, sapere cosa sono le scale senza gettare il plettro a caso (tecnica che comunque non ha mai abbandonato... il plettro a caso ovviamente) e soprattutto lo shuffle che lo avvicina al blues. Ciò gli apre la strada (che attraversa senza guardare a destra o a sinistra) verso l'improvvisazione, abbandonando il mero 'copia e incolla' che aveva fatto sino ad allora. Grazie al consiglio di un suo commilitone veterano di guerre scolastiche (il grande Vito Paciulli, bassista e casinista per sport anche lui) si iscrive al Centro Musica Armonia di Martina Franca e inizia a studiare chitarra con Franco Speciale. Gli viene dunque messo uno spartito davanti per la prima volta. Sviene innumerevoli volte prima di capire la differenza fra una semibreve ed una semiminima. Si vendicherà al suo primo saggio di chitarra quando farà svenire i presenti suonando On Broadway di George Benson. Si diploma, ma più che altro lo cacciano, in economia aziendale con indirizzo turistico, titolo molto utile se da grande vuoi fare il tosatore di formiche. Dopo due anni, sotto il consiglio di Franco Speciale (che in realtà non sapeva come disfarsene senza usare la violenza), si iscrive al Pentagramma di Bari nota scuola di musica, che da quel momento a causa sua perde il suo smalto. Si trasferisce perciò nel capoluogo pugliese nel quale vivrà da solo importunando i suoi coinquilini. Inconsciamente Guido Di Leone e Alex Milella iniziano ad avviarlo nel mondo della musica professionale (termine che non ha mai compreso appieno) spiegandogli la teoria jazz e l'armonia, oltre che le migliori tecniche chitarristiche. Nel frattempo il loro allievo conta le palline bianche sulla moquette. Con Nico Marziliano frequenta lezioni di Ear Training, arrangiamento e composizione ed entra a far parte della sua Orchestra Laboratorio del Pentagramma dove suona bene tutti gli accordi, tranne quelli scritti sullo spartito. Studia teoria e solfeggio con Pierluigi Balducci, solfeggio ritmico con Michele Di Monte e armonia funzionale con Davide Santorsola. Nel contempo non si rende conto di cosa fa e dove si trovi e, spaesato, continua a contare le palline bianche sulla moquette, che inizia a collezionare. Inizia a suonare in vari locali pugliesi in formazioni jazz, blues, funk, anche se è sempre convinto di suonare in tributi a Nino D'Angelo. Dopo qualche tempo di lezioni ed esami al conservatorio Piccinni di Bari decide di lasciare (anche perchè fino ad allora non aveva trovato l'uscita) e mentre tutti sollevati festeggiano, il pazzo si iscrive all'Università degli Studi di Bari al corso di Lettere con curricula Editoria e Giornalismo, inquinando così, con la sua presenza, altri ambienti culturali. Conosce Annarita "la donna della sua vita" a suo dire, ma in realtà è una spia del KGB pagata dai suoi genitori. Lui comunque la ama alla follia anche se non si spiega perchè la trovi sempre a sistemare del tritolo nel cofano della sua auto: una punto bianca sporca e graffiata che perde sempre acqua (no questo è vero...).

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