VIIISTRADA: a musical workshop where harmony, sounds and words are forged together to create songs whose essential aim is to transmit a state of mind and share emotions with the listener.VIII STRADA is classified as Progressive Rock but it is strongly influenced by the various musical tastes and experience of its members. The musical tales of the group, conceived over time, outline places and people, sketching colours and shapes which can be translated into feelings and meanings by others, leaving ample margins of interpretation. An unmistakable symphonic-classical influence mixed with the raw energy of rock create the VIII STRADA sound, enriched by diverse contaminations from worlds, cultures, times and ages apart.The bands music may appear difficult and elitist at first but the reality is in fact a very different matter; VIII STRADAs music overcomes the barriers of categorization and, especially when performed live and greater contact is established with the audience, the listener finds it is easily interpreted and emotionally enthralling.
DA METALDEMONS"La Leggenda della Grande Porta" è il titolo di questa opera dei progster milanesi VIII Strada che, con un pizzico di sana ma innocente presunzione, ci tengono a lasciare un segno indelebile in questa fin qui soddisfaciente annata di progressive 'sotterraneo'. Chi non è solito masticare progressive troverà assai arduo ascoltare d'un sol fiato questo corposissimo cd ma non potrà esimersi dall'ammettere l'infinita classe del combo lombardo. Rock e metal percorrono sentieri diversi per poi ritrovarsi a condividere una strada comune ricca di asperità , cambi di sensi di marcia, aree di sosta ed infinite insegne luminose... ...musica ariosa, dinamica e ricca di melodia, creata ed eseguita da strumentisti a tratti tecnicamente mostruosi ed in possesso del grande dono dell'inventiva, della fantasia e dell'immaginazione. Trame di chitarra e pianoforte che viaggiano senza freni inibitori in virtù di un'ispirazione strumentale che valica il confine terrestre per farsi condurre verso sensazioni rarefatte e fittizie. Gli VIII Strada sono una realtà da prendere in seria considerazione al pari della loro chiara volontà di osare e sperimentare. Una band in grado di cullare i vostri sogni.
DA ENTRATEPARALLELE.IT Lucido ed importante esordio per gli VIII Strada, quintetto che riesce ad unire sapientemente il più classico progressive tricolore di matrice Seventies con il più recente prog metal, risultando interessante e credibile. Ottima la title-track, grazie agli splendidi intrecci del duo Negrinelli/Biscardi, ma sono molto apprezzabili anche le più melodiche “Ulysses†e “Laguna Di Giadaâ€, mentre la band raggiunge il climax nell’excursus strumentale di “Sinergyâ€. Le sonorità dei Nostri riportano alla mente gruppi come i Locanda Delle Fate, ma irrobustite dalle linee guida del progressive metal degli ultimi quindici anni; un plauso anche all’utilizzo dell’italiano del valido singer Tito Vizzuso, in possesso di un timbro “classicoâ€, ma certamente adatto alla proposta del gruppo.
DA PROGWALHALLA.NL ... ...Well, listening to their melodic and accessible music I conclude that VII Strada indeed rocks, to be more specific, in general VIII Strada is scouting the borders between Heavy Progressive and Prog Metal (but fortunately without the boring cascades of scale-acrobatics) in an exciting way: very dynamic, powerful, bombastic, lots of shifting moods, breaks and sensational accellarations, powerful Italian vocals with passion and a powerhouse rhythm-section. But the focus is on the sensational guitarwork (propulsive riffs and lots of fiery, howling and blistering solos), often in great interplay with the sparkling Grand piano, this is VIII Strada their trademark and I love it! At some moments the band plays more mellow featuring warm acoustic guitar, tender piano and dreamy vocals like in the titletrack and Laguna Di Giada and the short piece Amencer even contains a wonderful duet between tango-like piano and classical guitar. - Although VIII Strada doesn’t play at the level of other promising new Italian progrock bands like Il Bacio Delle Medusa and Pandora, this is an exciting CD to check out for the Heavy Prog and Prog Metal fans and progheads who don’t have a problem with harder-edged progrock. And what a killer guitarplayer!
DA ARLEQUINS.IT VIII Strada, ovvero: fare progressive con influenze metal e hard rock (e non solo) in maniera intelligente e poco banale. Sette tracce tutte degne di nota e che possono accontentare tutti, anche quelli che al primo accenno di un distorsore in una chitarra spengono lo stereo. “La leggenda della grande porta†è un concept che si fa ascoltare tutto di un fiato, dove la tradizione rock progressive italiana vecchia e nuova, viene portata alla luce senza per forza produrre un risultato vintage... ... La cosa che rende diverso questo disco da altri del genere non è solo la scelta coraggiosa di cantare in italiano, ma il fatto che questo disco suona italiano. Nelle sette tracce ci puoi trovare metal, ma non si scimmiottano i Dream Theater, ci trovi molto prog, ma non si scimmiotta il new prog. Questo aspetto non è da tutti, è la discriminante che ti fa uscire da un calderone... ...Gli Ottava Strada suonano come un gruppo recente, non come uno del passato, e questa è la loro forza; la speranza è che qualcuno se ne accorga in questo ambiente fatto di appassionati molto strani. Un ottimo disco di frontiera, una porta accogliente e larga per chi vuole avvicinarsi al nostro mondo musicale senza passare dai soliti nomi. Si può fare musica per tutti senza necessariamente passare per le cover. Proprio bello.
DA TRUEMETAL.ITGli VIII Strada hanno saputo creare un album che, nelle sue sette tracce in puro stile progressive, è capace di portare l’ascoltatore nei meandri della musica come fossero dei vicoli di una periferia suburbana, o come una spiaggia di sabbia bianca lambita dal lento, ciclico, sciabordio delle onde. Sonorità evocative, mai ripetitive o noiose. Nato nel segno del revival della cultura neoprogressive degli anni ’80, “La leggenda della grande porta†è un lavoro che si fa fatica ad assimilare e interpretare dai primi ascolti. Un disco del genere rende necessari ascolti numerosi e ben approfonditi, perché le chiavi di lettura sono nascoste all’interno di un labirinto creato ad arte da trame armoniche ricercate e mai fine a se stesse. In questo senso gli VIII Strada sono riusciti a dar forma a composizioni organiche, senza “suonarsi addosso†in autocelebrazioni musicali, ancora frequenti in questo genere di musica. Con tutto questo, mantengono un profilo basso, dando comunque prova di buona maturità tecnica e compositiva... ...Nelle considerazioni finali non si può non rimarcare l’uso dell’Italiano nei testi delle canzoni; scelta quanto mai azzeccata dai VIII Strada che dimostrano quanto la nostra lingua sia docile e gentile al bisogno, nei ritmi poetici e evocativi, dura e incisiva nei cantati più duri e di denuncia. Un uso intelligente della metrica che rende i brani davvero ben equilibrati, anche se non di immediata comprensione, come detto in precedenza... ...Che dire di più? Ottimo lavoro davvero, un disco che merita di essere acquistato anche da chi si sente lontano dalle armonie puramente progressive, un ottimo “manifesto†per la musica italiana, sempre più in crescita, e sempre più in grado di emozionare anche fuori dai confini del nostro splendido paese.
DA PROGNAUTOn their debut CD release “La Leggenda Delle Grande Porta, VIII STRADA equals the symphonic bombastics of their pioneering peers with outstanding musical prowess, flawless vocal harmonies, and tightly constructed arrangements - big on power, passion, and dynamics... ...The vocals are in Italian so I haven’t got clue what the songs are about - which is always a problem with groups singing in their native tongue - but I assure you Tito Vizzuso can belt out a tune better than 90% of the artists performing today. And as great as the vocals can be the band really shines during the energetic instrumental moments, which might begin innocuously enough with a gentle melodic piano interlude then erupt into an explosive wall of sound. Talented keyboardist Silvano Negrinelli morphs effortlessly from Tony Banks to Jordan Rudess in a heartbeat, taking the band on a split second detour from the melancholy dream world of GENESIS to a high intensity DREAM THEATER-style sonic attack. His guitar counter-part Davide Biscardi reminds me quite a bit of SAGA fret-meister Ian CrichtonThe CD contains 7 tracks ranging in length from a miniscule 1:32 (“Amanecerâ€Â) to a pair of longer 11:00 + tracks (“La Leggenda Delle Grande Porta†and “Sinergyâ€Â) – no bloated 30 minute Flower Kings epics – everything is tight and concise. Production is excellent... ...Don’t let the language barrier put you off or you’ll miss out on one of the best prog/rock releases of 2009. “La Leggenda Della Grande Porta†is a flawless CD that rates a perfect 10. Highly recommended!
DA PROGNOSIS.COMThe band VIII Strada (Ottavo Strada) debut album La Legenda Della Grande Porta is in the best tradition of the Italian symphonic rock. I confess that it is my preferred style of progressive music, and I wish I could meet such succulent music more often. I enjoyed that recording from the first notes to the last. Each musician participates aptly in this project. From the great guitars of Davide Biscardi, to the fabulous keys of Silvano Negrinelli (in particular when he plays piano), the soulful singing of Tito Vizzuso, Davide Maltagliati bass and the subtle drumming of Riccardo Preda, the musicianship is impeccable. Most of the songs are of middle length duration with two near epic level length. They offer us a mixture of progressive symphonic styles, and even if at times some songs reminded me of Yes, Genesis or PFM, they definitely have their style. The Italian band Senza Nome came also to my mind, but the production here and the mixing appears to be of a higher level, meaning more professional. The jacket cover is also interesting. Like I have said of other Italian bands, my understanding of the language is too rudimentary to comment aptly the lyrics. Finally, most of their songs show interesting change of rhythm and musical varieties..... ....La Legenda Della Grande Porta is certainly one of the best CD I have listened to so far this year. I recommend it strongly to all lovers of symphonic progressive rock. As usual with a great CD, I am eager to listen to their next one VIII Strada will create.
DA MOVIMENTIPROG.NET Non lasciatevi fuorviare dalla copertina dal sapore sfacciatamente e banalmente bucolico, la musica che i nostri amici lombardi ci propongono non è assolutamente calma e acustica o un connubio tra new-age e progressive. Qui sono molteplici gli argomenti trattati come molteplici sono le influenze che i nostri lasciano intravedere.Si va dal prog italico del periodo aureo dei ’70 , in primis il Banco del Mutuo Soccorso, specie per un toccante lirismo dei testi, nonché di frasi chitarristiche che toccano con non poca emozione le corde del cuore, al prog metal di ultima generazione dei Pain Of Salvation, Dream Theater e Symphony-X. Le tematiche sono altrettanto varie, partendo dalla cosmogenesi, alle guerre, all’economia mondiale, passando per l’aborto, poi il problema dell’immigrazione, le guerre sante e il razzismo, la cronaca nera mondiale, la prostituzione, facendo di questo lavoro non disco non solo di mera musica, ma che si fa denunzia, riflessione sul mondo che viviamo. Prendete questo cd ed ascoltatelo ripetutamente, ponendo ora attenzione agli arrangiamenti, ora ai testi, alla fine non riuscirete a captare la bellezza del lavoro se non prima del 5 ascolto. Questa band ha molto da dire e non solo musicalmente, per cui l’ascolto di questo lavoro è più che consigliato, e se chi ben comincia è alla metà dell’opera, ci aspettiamo molto dal secondo lavoro.
DA PROGRESSIA.NET ... ...Le quintette suggère néanmoins une facette pop à l'italienne un peu mièvre certes, mais qui apporte son cachet à une musique technique très bien encadrée, empreint de finesse et de mélodies aussi surprenantes qu'agréables. Evidemment, le niveau instrumental est naturellement au rendez-vous et l'amateurisme est aux abonnés absents. En présence de ces musiciens au toucher rassurant, l'écoute de cette Légende de la grande porte, dont nous vous épargnons les explications, saura trouver un public féru de prog rital, qui joue tant sur le faste que sur une volonté d'apporter sa petite touche au paysage sursaturé dans lequel ils évoluent. Un rock progressif musclé qui ose le pari du chant interprété intégralement en version originale, la petite touche assumée qui se savoure comme une brise de printemps. 7/10
DA VOCEDITALIA.IT Un nuovo capolavoro musicale tutto italiano VIII Strada - La Leggenda della Grande Porta Il primo disco della band milanese, un caleidoscopio di generi ed emozioniLa scena musicale milanese si arricchisce di una nuova gemma, destinata senza alcun dubbio a far parlare di sè anche su scala nazionale ed internazionale. Arriviamo subito al dunque: loro sono gli VIII Strada, un gruppo che è in realtà un vero e proprio laboratorio musicale in grado di assorbire le esperienze dei suoi membri fondendone stili, suoni e parole, per creare canzoni il cui principale intento è di trasmettere e condividere con l’ascoltatore un’emozione e uno stato d’animo. “La Leggenda della Grande Porta†(Ma Ra Cash Records) è la prima fatica discografica della band: un disco di primo impatto assolutamente sorprendente che, riacquisita la padronanza delle proprie emozioni e riascoltato più lucidamente, risulta originale, fresco, fuori dagli schemi, un’eterogenea alchimia sonora di stili e caratterizzazioni compositive e strumentali. E’ certamente il progressive-rock a farla da padrone ma la particolarità dell’album risiede proprio nelle innumerevoli incursioni in ambienti completamente differenti, sperimentando in maniera mai banale né prevedibile. Ne derivano sette lunghe tracce costituite da musiche ricercate e testi di grande poesia, culturalmente raffinati e scritti interamente in italiano. Insomma un prodotto al 100% Made in Italy, che certamente ha le carte in regola per poter essere apprezzato da tutti coloro i quali amano sentirsi appagati dalla Musica in tutte le sue sfaccettature e da essa farsi sorprendere.
DA SILENTSCREAMZINE.COM Grandissimo lavoro quello degli italici VIII Strada, gruppo che, caso più unico che raro, deve quasi tutto a tradizioni musicali espressive nostrane. In effetti potremmo anche parlare di un lavoro old-fashioned, che richiama direttamente la tradizione prog rock italiana, e che prende dai PFM l'afflato più arcadico e poetico (di discendenza latamente Genesis), e dai Banco del Mutuo Soccorso le componenti più eclettiche e sinfoniche (che più o meno rimandano agli ELP). Ma sia ben chiaro che quello che gli VIII Strada ci propongono è ben più di un semplice tuffo nel passato, in quanto la grande varietà espressiva del lavoro, la sua molteplicità di influenze e di elaborazioni strumentali lo rendono perfettamente attuale. Dall'alto di una maturità strumentale davvero rara, il quintetto italiano riesce a dar corpo a dei brani sempre e comunque elaborati, sia per lo spessore degli arrangiamenti che per la struttura sinfonica, in cui ogni pezzo rifugge la linearità della forma canzone per costituire un unicum di movimenti diversi che si intersecano perfettamente tra di loro. La tecnica è sempre funzionale al singolo brano e non esistono momenti di pura e infantile esibizione, come spesso capita nella declinazione metallica del genere...Un giudizio davvero molto positivo, sotto ogni punto di vista. 7.5
DA SHAPELESSZINE.COM ....La qualità delle composizioni contenute nell'album è davvero notevole sotto tutti i punti di vista: da una parte, infatti, abbiamo una cura maniacale negli arrangiamenti, sempre ben dosati e attenti, dall'altra abbiamo un'esecuzione perfetta da parte di tutti i musicisti che padroneggiano perfettamente il proprio strumento, giostrandosi con grande eleganza tra partiture non certo semplici. Si parte subito benissimo con la title-track, un brano di undici minuti di durata che vede continui intrecci tra pianoforte e chitarra, ben supportati da una sezione ritmica perfetta. Grande spazio viene dato al dialogo strumentale, con assoli che non rubano mai la scena ma sono sempre funzionali al brano stesso, mentre la voce di Tito guida il brano con sicurezza. Atmosfere solari caratterizzano la maggior parte dei brani, come nel caso di "Mediterranea", che dimostra perfettamente come si possa scrivere e suonare dell'ottimo prog rock senza scadere necessariamente in cliché anglosassoni. D'altra parte l'uso della lingua italiana, usata per tutto il CD, aiuta sicuramente a staccarsi completamente da quel mondo. L'ascolto del CD prosegue con "Ulysses", un altro brani ineccepibile, che fa da preludio al vero gioiello dell'album, ovvero "Sinergy", una lunghissima composizione strumentale dove il dialogo tra i musicisti raggiunge il suo massimo splendore. In particolare sono ancora le chitarre e il pianoforte ad avere un ruolo primario: il secondo, in particolare, viene valorizzato tantissimo e devo dire che la cosa mi fa molto piacere visto che troppo spesso questo splendido strumento viene accantonato in favore di suoni più digitali e impersonali. "Laguna Di Giada" è un bel lento pieno di pathos, che non poteva mancare in un album del genere, mentre un altro colpo di classe viene dato da "Amanecer", un brevissimo tango strumentale tra chitarra acustica e pianoforte. Si conclude quindi con "La Terra Dei Falò", che chiude con grande classe un CD con pochissimi punti deboli e molti picchi di musica di qualità .... 8
DA METALINSIDE.IT "La band dei milanesi VIII Strada si propone sulla scena musicale italiana con un disco originale, sorprendente, atipico e del tutto convincente, che riesce a miscelare gli stili e le maestrie compositivo-strumentali, di cui sono ampiamente dotati i propri musicisti, con un gusto per le melodie orientali, esotiche e per gli accostamenti stilistici fuori dagli schemi.... Qualche influenza degli Spock’s Beard o dei Liquid Tension Experiment anche nella commistione di atmosfere spagnoleggianti e tropicali con i riff rock più duri (vedi la stupenda “Mediterraneaâ€, che ci trasporta sulle affollate e caotiche spiagge nostrane, con un vento vorticoso di note e sentimenti contrastanti)..... Si tratta di un disco dall’ambientazione a metà tra il “fantasy†e la protesta sociale, con episodi ricchi di pathos (“Ulyssesâ€), arricchiti da variazioni strumentali talvolta tanto bizzarre ed impreviste.... Sorprendente è come il cantato del già citato Tito Vizzuso si riesca ad inserire bene nei riffoni ultratecnici e pieni di contrattempi messi in piedi dalla sezione ritmica.... cattura ascolto dopo ascolto, quando si riesce ad apprezzare in modo incrementale il genio e l’impegno profuso da questi ragazzi nel realizzare un vero e proprio piccolo capolavoro autoprodotto, tra l’altro, in grande stile. Ancora una volta, non resta che augurarsi che una band del genere possa sfondare sulla scena italiana ed internazionale..." 8/10
DA EUTK.NET"La leggenda della grande porta" è un disco che consta di sette tracce, sei delle quali sono delle lunghe suite (andiamo dai 6 agli 11 minuti e passa), durante le quali vi esploderà nelle orecchie un tale caleidoscopio di suoni, ritmi, stili ed esibizioni tecniche che dovrete, come ha fatto il sottoscritto, ascoltarlo almeno 3-4 volte prima di cominciare ad apprezzarne appieno la grandezza.......I brani sono semplicemente stupefacenti per freschezza compositiva, ispirazione nella stesura dei testi, completamente in italiano, che spesso e volentieri assumono sfumature mistiche ed escatologiche (ed è lì che di più mi ricordano il Banco), ed una difficoltà tecnica assolutamente sopra la media, per brani che diventerebbero una sfida per qualsiasi musicista..... i sette brani mantengono una compattezza ed un fascino tale che rendono il disco una sorta di viaggio onirico nella parte meno esplorata del nostro/vostro io.... Cito, per mero gusto personale, la strabiliante strumentale "Sinergy", sentire (e non solo ascoltare) per credere....Smettete di perdere tempo dietro a sterili organetti progressive, non limitatevi ad iperveloci smanettoni alla Dragonforce, e buttatevi a capofitto in un sogno in musica chiamato VIII Strada. Strepitoso.
DA HARDSOUNDS'La Leggenda Della Grande Porta' è un grande album, inutile perdersi in paroloni... ... Testi in italiano ricercati, colmi di poesia e che riescono a sintetizzare nella mente dell'ascoltatore situazioni, paesaggi e flash visivi: tutto questo è supportato da un comparto strumentale assolutamente di rilievo... ... La produzione è uno dei fiori all'occhiello di questo album: il lavoro tecnico è stato fatto nel migliore dei modi, così da esaltare le peculiarità del sound degli VIII Strada, donando quindi all'ascoltatore un prodotto ottimo sotto tutti i punti di vista. In definitiva vi consiglio fortissimamente questo platter, visto che regala ai fans del prog tutto quello che cercano in un album: recatevi dal vostro negoziante di fiducia o fiondatevi ad acquistarlo sul sito della casa discografica (anch'essa italiana), insomma fatevi dono di una perla musicale di grande caratura. Non ne rimarrete sicuramente delusi... 83
DA METALWAVE
...fin dalle prime note ho capito che c’era qualcosa in più in questi eccezionali musicisti rispetto alle tante band che pullulano le orecchie (in questo caso le mie). Un album …bello..non trovo altri aggettivi adatti se non il concetto stesso di “belloâ€. Il concetto Greco del termine “Kalosâ€..perfettamente e matematicamente perfetto in tutto, proporzionalmente adeguato. Colpisce la voce di Tito Vizzuso, calda ma all’occorrenza piena di pathos e dolce nonostante tutto, colpiscono le atmosfere che suscita quel pianoforte suonato con classe e cosa dire della chitarra di Davide Biscardi? Perfetta, intonata col resto, dolce nonostante sia distorta nel suono, un basso che rende, con le low frequences, i pezzi perfetti, suonato benissimo e, per finire, ritmi di un livello che farebbe sognare tanti ragazzini spasmodicamente attratti dalla tecnica, ma questa non è solo tecnica, questo è Progressive, e tutte le persone che lo associano ad una tecnica fredda sbagliano…e di grosso pure...Potrei continuare dicendovi che l’artwork è un capolavoro, preciso e completo, e che i testi sono delle considerazioni sull’esistenza umana piene di, appunto, passione. “Siamo spermatozoi nelle palle di un dio†recita ad un tratto “La Leggenda Della Grande Portaâ€â€¦e molte altre sono le citazioni che sarebbe mio dovere riportare qui ma non voglio risultare prolisso e perciò lascio la scoperta a voi. Sappiate che si tratta di un capolavoro, fragile in questa gabbia di Brutal Death Metal, non lo rompete per favore… 89
DA METALLUS.IT
Siete stanchi del solito prog metal? Allora gli VII Strada fanno per voi.......La componente metal è ben marcata, ma la melodia la fa comunque da padrona, supportata tra l’altro da una produzione assolutamente impeccabile. I brani sono lunghi ma non inutilmente appesantiti da orpelli tecnici e il principale pregio dei nostri è proprio quello di non indugiare nel mero esercizio di stile, ma di creare delle composizioni complesse, questo sì, ma capaci di far leva sull’emozionalità . Brani come la titletrack, la magnifica “Ulyssesâ€, con marcate inflessioni epiche e ancora “Amenecerâ€, dal forte gusto seventies, si ergono come le colonne portanti di un lavoro davvero ben riuscito. I testi, in lingua italiana, sono piuttosto ermetici e complicati, ideale prosecuzione di un discorso iniziato anni fa dai rappresentanti più colti del genere.... 7
DA METALLIZED.IT
Bravi, bravi, e ancora bravi: finalmente un po' di Progressive con gli attributi. Sotto una produzione sostanzialmente perfetta si celano cinque musicisti estremamente coraggiosi. Non è da tutti i giorni, e correggetemi se sbaglio, avere a che fare con un disco di Progressive rock/metal vecchia maniera, e soprattutto cantato interamente in italiano. Sissignore, nessun cliché d'oltreoceano nel corso delle 7 lunghe tracce che compongono il qui presente La Leggenda della Grande Porta..... Le musiche appaiono davvero ricercate ed appaganti, ben strutturate ma mai disposte a sacrificare troppo la propria identità in nome dello sterile sfoggio tecnico......siamo di fronte ad un grande lavoro italiano, appagante da quasi ogni punto di vista, per cui mi sento di consigliare La Leggenda della Grande Porta a tutti gli amanti della musica ricercata......possiamo parlare di un graditissimo ritorno alle origini del progressive Made in Italy. 88/100DA ROCKLINE
si può dire che nel 2008 stia pian piano avvenendo una rinascita del Progressive sia sul piano nazionale che internazionale. Il panorama del genere si arricchisce in modo sempre più incalzante di esperimenti di rivisitazione del periodo d'oro, a un buon livello di emulazione dei fondatori e di originalità personale. Nella situazione italiana, numerose sono le strade intraprese in questa direzione: tra queste c'è l'VIII Strada, band milanese dedita a un Progressive Rock interessante, frastagliato da spunti di matrice Progressive Metal, mai banale nè prevedibile. Il prodotto in questione è La Leggenda della Grande Porta....... Una bella prova, dove la lingua italiana è integralmente preferita all'inglese e sfruttata per l'esposizione di tematiche attuali, impegnative.....I brani di lunghezza significativa si mantengono in modo omogeneo a un livello tecnico veramente notevole, dimostrando la piena salute del genere progressivo italiano sul palcoscenico contemporaneo.......78/100