E’ Novembre, corre l’anno 2003 ed un incontro quasi casuale scatena tutto.
E’ un incontro virtuale: un annuncio su un sito Internet qualsiasi per musicisti che viene raccolto da Andrea Fortunato, uno dei fondatori, bassista e anima ritmica della LNT Band . E’ casuale anche la condivisione dei nomi ovviamente e cosi’ un altro Andrea (Pozzo), allora chitarrista, si vede rispondere a quella che era piu’ una disperata richiesta di aiuto, rivolta a chiunque avesse potuto condividere un’autentica passione verso un genere musicale, un modo di intendere ritmo, melodia e groove, un concetto, una fusione di stili, un suono: l’acid-jazz.
Un altro illuminato incontro avviene poco dopo in occasione dell’inserimento del talentuoso percussionista Matteo Cinco, anche lui profondamente appassionato ed autentico conoscitore del genere musicale. Il coinvoglimento dei due compagni di avventure Valerio “Caio†Caorsi (batteria), e Vittorio Placanica (tastiere) da’ vita alla prima line-up della band che si propone di rivisitare standards strumentali in chiave acid.
Presto Andrea Pozzo segue un istinto per lungo tempo covato. Il passaggio al sax contralto e’ reso indolore dall’inserimento del chitarrista Max Dionisi che aggiunge groove e dinamismo alla formazione.
L’abbandono del progetto da parte di Vittorio e l’inserimento di Nadia Cusato come vocalist segnano il percorso che porta al debutto, avvenuto con un concerto in cui sono proposti una quindicina di brani tra i quali standards come “Sunny†di Bobby Hebb e “Watermelon Man†di Herbie Hancock e cover di stampo piu’ moderno quali “Blow Your Mind†e “Too Young Too Die†dei Jamiroquai, “Talkin’ Loud†degli Incognito e “Brother Sister†dei Brand New Heavies.
Dopo questo momento avvengono ancora cambiamenti e la band fatica a prendere il lancio anche e soprattutto a causa dell’abbandono di Nadia per problemi lavorativi, ma la tenacia e la voglia di continuare e di superare assieme le difficolta’ sono premiate nel 2005 che segna una ulteriore trasformazione: Caio passa al trombone dando vita alla “transgenica†sezione fiati assieme ad Andrea Pozzo. Il giovane batterista Paolo Tixi la nuova vocalist Greta Rossi e recentemente, dopo l’abbandono di Matteo Cinco, la percussionista Laura Giovannetti e il tastierista Luca Repetto, con impegno, capacita’ ed ottimismo, hanno contribuito a rendere un progetto una realtà stabile e matura.
Dopo diverse esibizioni live, tra cui anche il nuovo Bonfim (vera e propria casa della musica black genovese), si arriva agli ultimi mesi del 2007 che sanciscono l’inizio di un nuovo periodo di cambiamento. Laura Giovannetti non farà piú parte degli LNT, al suo posto il percussionista italo-messicano Olmo Manzano Anorve che con il suo bagaglio di tecnica e gusto apporta nuova linfa al groove della band.
E’ nei primi mesi del 2008 che si verifica la fine del rapporto tra gli LNT e uno dei suoi membri storici. Il chitarrista Max Dionisi, residente in quel di Cairo Montenotte, esprime la propria difficoltá a continuare a garantire la propria presenza al gruppo. Al suo posto arriva quindi Mauro Repetto, chitarrista dal "tiro" funk e grande appassionato del genere.
Nel frattempo anche Greta Rossi é costretta a rivedere la propria disponibilitá a partecipare al progetto, ma l'arrivo di Mauro Repetto apre le porte all'introduzione di quella che diventerá la nuova voce della band: Marzia Piazza, grinta e tecnica a servizio del repertorio degli LNT.
Il gruppo é di nuovo pronto per esibirsi dal vivo, la primavera 2008 si apre cosà con la partecipazione al Festival Blues di Sestri Levante e al CrevarInvade.
Oltre all’attivita’ di cover-band con cui intendono farsi conoscere nel prossimo futuro gli LNT si propongono di realizzare proprie composizioni, brani inediti sono attualmente in lavorazione e saranno oggetto di un lavoro di studio nel medio termine oltre che via via proposti nelle serate live.
“Un fondamentale aspetto che contraddistingue la LNT Band e’ rappresentato dal radioso rapporto umano che esiste tra gli elementi, accomunati al di la’ di tutte le loro differenze ed individualita’, da quella passione per la musica e per un genere in particolare che mette tutti sullo stesso piano, che permette a tutti di comunicare in modo paritario e che realizza quella condizione di “grande famiglia†che consente il libero fluire di emozioni e divertimento.†(Andrea Pozzo)
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