About Me
Crediamo di conoscerci e magari pensiamo: "chi meglio di me
può sapere chi sono!" Ma è davvero cosi'? Ci culliamo per anni
in questa comoda convinzione fin quando qualcosa accade
fuori o dentro di noi e infrange il bozzolo di maschere e
illusioni che per anni abbiamo ritenuto essere "noi stessi". (da
E. Cheli, 1998)un ragazzo che non cerca identificazione anche se è inevitabile,ma non le ripudio,infatti:
..sono molto socevole,cerco di basarmi sulle sensazioni e date dal vissuto del presente,eliminire i pregiudizzi dell'esperienza. sono molto sensibile,anche se avvolte senza oscillare da un estremo ricado sull'altro. son molto coscente dei miei stati emozionali e spesso quando sbaglio,perchè sbaglio come tutti riesco a fermarmi prima che sia troppo tardi. la cosa più importante per me sono le amicizie. l'amore? credo che sia una cosa "bella" totale perfetta come la morte la presenza in una assenza,il compenso,non come molte presone credono che fa star male,quello non è amore,è complesso il discorso,allora..l'amore è(brutto dire così): "l'accordo tra due note che formano un vero accordo, cosa assai rara,tanto che la nota della morte tende a prevalere,ma entrambe s'incontrano tremanti nell'oscuro intervallo. e la canzone rimane immacolata."
quante cose da dire da scrivere,buttarle giù come foglie che cadono dal cielo,un insime di belle frasi e discorsi scombinati,confusione forma più avanzata di ordine.“Potete avere tutti i titoli accademici del mondo, ma se non conoscete
voi stessi, siete estremamente stupidi. Conoscere se stessi è il fine
ultimo dell’educazione. Se non c’è autoconoscenza, il semplice fatto di
raccogliere dati o prendere appunti in modo da superare gli esami è
una maniera assai stupida di esistere. Potete essere capaci di citare la
Bhagavadgita, le Upanishad, il Corano o la Bibbia, ma a meno che non
conosciate voi stessi, siete come pappagalli che ripetono le parole
altrui senza capirle. Nel momento in cui cominciate a conoscere voi
stessi, anche se poco, si è già messo in moto uno straordinario processo
di creatività . [...] A partire da questo potete andare sempre più in
profondità , all’infinito, poiché non c’è fine all’autoconoscenza†(J.
Krishnamurti, La ricerca della felicità , Milano, Rizzoli 1997).