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Il nucleo primordiale dei Femme Fatale si crea una calda serata dell’estate del 2007.
Mick e Rox, compagni di liceo, stanno svolgendo uno pseudo - lavoro serale, prima di partire per le meritate vacanze ed è in questa occasione che i due incontrano Dave, il quale è vecchio amico di Mick. Dave e Rox andando a comprare delle sigarette scoprono di avere in comune la passione per l’indie-rock e la musica suonata e così, davanti al distributore di tabacchi in Via Cavour, i due ipotizzano di formare un gruppo, coinvolgendo Mick, già assieme a Rox negli anni precedenti in moltissime effimere cover-bands.
La serata finisce con svariate bottiglie di buon vino ma l’estate è ancora lunga e per tutto il resto della bella stagione, i nostri penseranno ad altro, accantonando il progetto.
Come il ciclo della natura e delle nostre vite vuole, anche quella volta arrivò settembre;
e l’idea di un progetto assieme sembrava così diventare più concreto, lavata via la spensieratezza estiva: l’unico problema era assoldare altri membri da piazzare nell’organico, dato che al momento erano presenti solo la voce e le due chitarre.
Per la batteria, Rox pensa ad un ragazzo conosciuto proprio l’estate appena trascorsa al concerto torinese degli Arctic Monkeys: Nick, studente di Architettura. I due, presentati da un caro amico in comune, si rincontrano ad un concerto di un altro ben più noto gruppo indie-electro alessandrino, dove viene offerto a Nick il ruolo vacante di batterista.
Vista l’iniziale titubanza di quest’ultimo, il “chitarrista†torna a casa, convinto di un rifiuto all’invito. Per quanto riguarda il bassista, la situazione si prefigura da subito come piuttosto grave: di fatto, forse per scarso impegno, forse per sorte avversa, tale ruolo risulta ancora vacante.
Ad ogni modo, con la sorprendente risposta affermativa di Nick qualche giorno dopo, il vero e unico organico è completo, e uno degli ultimi pomeriggi vacanzieri, dopo svariate possibilità poco plausibili viene scelto il nome FEMME FATALE, in omaggio sia al fascino che tale tipo di donna impone nell’ambito personale e indie, che all’omonimo, indimenticabile pezzo dei Velvet Underground dedicato a Edie Sedgwick.
Sin dalle prime prove insieme, si avverte in tutti e quattro il bisogno di esprimersi con pezzi propri, seguendo numi tutelari quali Arctic Monkeys, Nine Black Alps, Oasis, Idlewild e Interpol, non arrivando a tali picchi di grandezza, ma perseguendo i propri obiettivi con costanza, passione e umiltà . A pochi mesi si consuma l’esordio live, durante un contest con altri gruppi emergenti del panorama musicale alessandrino.
Ed è proprio attraverso prove per presentarsi degnamente in altri noti locali alessandrini, sessioni di scrittura invernali a base di gin e succo di frutta e viaggi Alessandria - Torino (andata/ritorno) che lo stile Femme Fatale inizia a forgiarsi, emozionale e duro, cinico e meteoropatico.