About Me
La pièce Confessioni di una mente criminale nasce dall’adattamento del romanzo omonimo (Newton & Compton, 2008) dello scrittore romano Danilo Pennone. L’attore e regista Alfredo Angelici, che interpreta il ruolo del protagonista in questa storia, ha messo in scena, lavorando sul testo, uno spettacolo che si avvale di diversi elementi: immagini, musiche, canzoni e, naturalmente, la recitazione. È una vicenda semplice, ispirata a una storia vera, che narra la carriera di un giovane criminale nella Roma degli anni Settanta. “Confessioni†diventano, nella lettura proposta dall’attore, intense diapositive che, lette in sequenza, rendono intera la storia di un’anima, l’intrico psicologico di una mente che cresce e matura, si ‘svolge’ fino a diventare pienamente consapevole (anche nella deviazione e nel crimine) di sé e del proprio rapporto col mondo. Pongono l’accento sul racconto, le musiche scritte dallo stesso autore del romanzo assieme al cantautore romano Marco Turriziani. Entrambi eseguono e interpretano i brani, accompagnati dal musicista Salvatore Zambataro. I tre si fondono con il lavoro dell’attore, interagendo assieme a lui con la musica e la recitazione. Alfredo Angelici dà il volto e la voce a Natalino, il protagonista del romanzo, Pennone, Turriziani e Zambataro lo affiancano, coprendo i ruoli dei componenti di questa banda di giovani criminali che operò nella prima metà degli anni Settanta. Lo spettacolo è stato rappresentato, nell’ambito degli eventi culturali dell’Estate Romana 2008, all’interno delle rassegne “Approdo alla lettura†e “Lungo er tevere … Romaâ€. La realizzazione del progetto richiede spazi adatti per lo spettacolo, e cioè teatri, librerie e carceri, luoghi consoni a un avvenimento culturale di questo tipo. L’obiettivo precipuo di tale lavoro sta nel far conoscere – soprattutto ai giovani – uno spaccato della criminalità urbana della nostra recente storia, con l’intento di offrire spunti per una lettura critica del fenomeno della delinquenza ritagliato sull’esperienza concreta di un uomo che è stato protagonista, attraverso la sua vicenda, delle conseguenze devastanti del delinquere. Un invito alla legalità , quindi, per mezzo dell’arte; espressione libera, scevra dai moralismi inopportuni, che permette di arrivare subito al cuore del problema, nell’evolvere storico e psicologico della mente criminale del protagonista.