Pietro

Nasco nel 1973 in Sicilia, terra amata di profumi e di contraddizioni, più esattamente a Palermo, il suo capoluogo, dove sono cresciuto e ora risiedo. Devo la mia “forma mentis” umanistica agli indimenticabili anni di studio e di amicizie trascorsi al liceo “Vittorio Emanuele II’’ che hanno concorso significativamente allo sviluppo della mia coscienza umana e civile. La passione per la letteratura, il desiderio di conoscerla a più ampio spettro, mi esortano ad iscrivermi, a maturità conseguita, alla facoltà di “Lettere e Filosofia’’ dove nel 1997 conseguo a pieni voti la laurea in “Lingue e Letterature Straniere”. Inizio immediatamente a lavorare nelle scuole come insegnante, senza mettere mai da parte gli interessi letterari che mi convincono, malgrado le difficoltà incontrate, a non recidere il mio “cordone ombelicale” con l’edificio universitario. Così, dopo aver ottenuto l’abilitazione all’insegnamento, nel 2002 riesco a vincere il Dottorato di ricerca in Francesistica e a portarlo a compimento tre anni dopo, al termine di un impegnativo e travagliato percorso di studi, con una tesi sui romanzi dello scrittore surrealista René Crevel, frutto intenso e vissuto di un lavoro di immersione totale nel pensiero e nell’opera di un’artista che ha finito inevitabilmente coll’influenzare molto del mio stile di scrittura. Da qui è stato ricavato nel 2006 “Babylone: Spazi linguistici dell’immaginario creveliano”, incluso nel volume “Lo Sguardo e La Voce. Dialogo e convergenze nel novecento francese”, edito da Flaccovio. Attualmente mi divido tra l’insegnamento del francese a scuola e quello per il corso di laurea in “Lingue e culture moderne”.

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