Io nasco nella prima metà degli anni 80.
Mio padre è un maestro di musica che mi introdusse all'età di 12 anni allo studio della chitarra classica e di tutto ciò che rigurdava pentagrammi, tempo, ritmiche e musica come protagonista di quotidianeità e di studio.
Inizio a suonare per la prima volta in un gruppo a 13 anni...mio padre mi regalò la sua stratocaster USA che ancora porto con me e che mi accompagnerà in tutte le canzoni che incido.
Già a 13 anni a me e Giacomo Giunchedi le cover non è che facessero proprio impazzire ed è così che ci siamo dati immediatamente e con la risikata conoscenza degli accordi che ci accompagnava, a scrivere musica di nostro pugno...all'epoca ricordo che io pensavo agli accordi e lui ai testi.
Queste canzoni, col senno di poi, si sono rilevate fin troppo seriose e sperimentali per un gruppo di 13enni...prendavamo già tutto sul serio e cercavamo la canzone perfetta.Poi, dopo questa prima esperienza ci fu un momento di stop in cui ognuno approfondì ed espanse le proprie conoscenze musicali con pratica e teoria e con l'approccio ad altri tipi di strumenti e suoni!
Io intanto ebbi diverse esperienze con diversi ragazzi della mia zona..
Una delle più importanti fu quella con gli Psyconauts composti da me, Stefano De Luca, Stefano Cianciusi e Renzo Cipriani con i quali ci riunivamo sotto casa di Renzo e suonavamo le giornate intere...
Pur essendo una cover band a tutti gli effetti abbiamo vissuto quest'esperienza con passione ed amicizia.
Io quì passai alla batteria e quest'incontro mi accompegnarà fino ad oggi.
Gli psyconauts potevano fare di più ma ci fermammo per quella che si chiama diaspora avezzanese...ognuno nella proprio strada, vicina e lontana.Intanto la musica diventa un percorso e gli ascolti si metamorfizzano con l'avanzare degli eventi.
E ciò mi avvicina al gusto di due miei già compagni di suonate: Giacomo e Stefano De Luca..
Con loro inizia un percorso assai più personale, introspettivo, e sperimentale..
Fondiamo Il Sesso delle ciliegie e ci riuniamo qua e la tra sale prove e Grottino con l'alternarsi di molti camei all'interno della formazione.
Iniziamo con un repertorio che si divide tra cover ricercate e musica propria importando nella nostra zona un tipo di sound nuovo e atmosfere non proprio commerciali e investibili in serate pubbliche...eppure piacciamo e, quando capita l'occasione di suonare in pubblico, riceviamo apprezzamenti inaspettati.Il sesso delle ciliegie c'è e continua ancora..ma è un progetto nel quale si incrociano tre modi diversi e omologhi di creare a intendere la musica..
Uno di questi tre sono io che, senza troppi fronzoli, mi sono appellato Introconico...
Il nome mi è venuto dall'unione di due parole importanti per quello che è il mio concetto di musica: Introspezione e malinconia.
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introconico
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