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Festival del Mediterraneo di Perugia

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Una prospettiva diversa da cui guardare il composito mosaico meridiano: quella della città, o meglio, delle tante città che identificano le coste del Mar Mediterraneo: le strade ed i vicoli che scendono al porto, tanti punti di fuga di un quadro che muta col passare dei secoli, così come mutano i quartieri, spesso vere e proprie isole, ciascuno culla di un proprio idioma e caratterizzato da un proprio centro, una sua piccola agorà o suq. Un paesaggio unico e multiforme di cui si è scelto di mostrare tutta la sua enigmatica e sfaccettata bellezza, dando voce, così, al maggior numero di forme musicali e relativi linguaggi: accanto alla musica propriamente definibile “di tradizione” non hanno così difficoltà a coesistere la matrice classica, il jazz e il rock come generi autonomi o applicati al concetto di rilettura della tradizione stessa. L’immagine sarà, dunque, quella ellenistica di un mondo mediterraneo, ante litteram, “globalizzato”, di cui le città costituiscono il tessuto connettivo, il modello di un nuovo modo di pensare la società contemporanea. Nel corso dei tre week-end dedicati alle meraviglie e alla magia di queste terre, ricche di storia e di straordinarie bellezze naturali e architettoniche, la Sala Cannoniera della Rocca Paolina ospiterà delle esposizioni che serviranno a accrescere la conoscenza dei diversi costumi. La mostra Sguardi sul Mediterraneo di Laura Terzani, Cesare Lisi e Davide Micocci, racconterà di mare e porti, strade, mercati, e gente osservate da tre fotografi italiani con formazione diversa, ma con la stessa passione per queste splendide città mediterranee (Marocco, Grecia, Egitto e Salento). Inoltre una mostra mercato di strumenti musicali tipici per conoscere e approfondire i repertori musicali etnici del Mediterraneo e i suoi strumenti musicali (Oud, rabab, ribeca darbouka, taarija, ganùn e kamenjah, tamburi), provenienti dal Marocco, Grecia, Turchia, Tunisia, Salento e Sud Italia. Oltre all’esposizione sarà possibile provare gli strumenti, sentirli suonare dai liutai, conoscere la storia e soprattutto scoprirn le raffinate techiche di costruzione: una postazione sonora per l’ascolto di repertori musicali della tradizione orale della Grecia, Turchia, Egitto, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Salento,Sardegna, Calabria e Sicilia. www.myspaceeditor.it

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Member Since: 23/07/2008
Band Members: Mediterraneo orientale:---La manifestazione prenderà il via con tre giornate dedicate alla fratellanza e pace possibile fra culture ancora oggi contrapposte: venerdì 8 agosto Giovanni De Zorzi, che è anche dottore di ricerca in Etnomusicologia e docente di flauto ney (il flauto di canna della tradizione arabo-persiana) al Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza sarà il sensale in un affascinante appuntamento dedicato alla musica e alla poesia sufi di Istanbul, seguendo le orme di una fratellanza universale che la mistica anatolica ci tramanda. Sabato 9 sarà la volta della cantante cipriota Kyriacoula Constantinou e del Krama Ensemble, che esploreranno il canzoniere, il divano oriental-occidentale, di Cipro e della sua capitale Nicosia, ultima città europea ancora divisa in due emisferi non solo politici, ma anche culturali (il mondo greco e la cultura anatolica): un’opportunità di pace che la musica cipriota mostra, in quanto patrimonio comune, declinato nei dialetti e stilemi più vari, frutto delle dominazioni succedutesi . L’importante appuntamento del 10 agosto rappresenta l’ideale conclusione di questo percorso con uno spettacolare concerto che vedrà il coesistere sullo stesso palco la musica di Salonicco e Atene e le suggestioni di Smirne e Istanbul, ben rappresentate dai Loxandra di Salonicco e dal gruppo Nim Sofyan capitanato da Alp Bora, cantante ed autore originario di Ankara.Maghreb:--- Un Nord Africa diverso, sospeso fra antichi splendori (l’epoca arabo-andalusa) e presente caotico in cui, come specchi inseriti in un fitto ordito, le città di Algeri, Tunisi, Tetuan, Tangeri si richiamano in giochi di luce, superando Gibilterra e catturando a loro volta i bagliori di linguaggi lontani, antiche e nuove colonie. Ecco, allora, la sera del 22 agosto palesarsi la dolcezza delle tante voci femminili del mondo arabo (Fairuz, Om Kalthom…) nella suggestiva voce di Rabia Jabrane. Sabato 23 un autentico spaccato di mondo arabo-andaluso catturerà Perugia attraverso l’archetto del violinista Jamal Ouassini, già leader della nota Tangeri Café Orchestra, che si presenta accompagnato dalla cantante Sakina, e dal suo Ensemble Mediterraneo. Così come per il 10 agosto, anche la serata conclusiva del Maghreb (24 agosto) sarà scandita da un doppio appuntamento, all’insegna dell’improvvisazione, la contaminazione fra jazz, musica araba e flamenco: ad aprire la serata sarà Elias Nardi, uno dei maggiori virtuosi italiani di oud, fine musicista che unisce alla profonda conoscenza del mondo musicale arabo una sua peculiare vena compositiva, arricchita da un background jazzistico originalissimo. Il concerto di chiusura vedrà, invece, impegnati sul palco di Piazza IV novembre la compagine dei siciliani Flamenjazz: i suoni della Vuccirìa, di Triana e Tetouan si fonderanno nell’Erranza, il viaggio alle sorgenti del flamenco, che l’Ensemble guidato dalla potente voce di Alejandra Bertolino Garçia illustra in un itinerario fra intima poesia e balli vorticosi. Salento:--- Anche Palazzo della Penna, nell’ambito di questa manifestazione, diventerà uno dei luoghi in cui si incontreranno e si mescoleranno la cultura salentina e quella perugina, regalando immagini della loro tradizione popolare, con la mostra “L’ulivo, una pianta che unisce” in cui verranno esposte le foto più rappresentative e straordinarie dell’Umbria e del Salento. Inoltre, la pietra leccese, il legno, la ceramica, la cartapesta e altri tra i prodotti caratteristici della tradizione saranno protagonisti di una mostra mercato allestita sempre all’interno della Rocca Paolina. Nel corso delle tre serate Piazza IV Novembre e il Chiostro di San Lorenzo faranno da palcoscenico ai concerti che animeranno la festa sulle note dei ritmi e delle danze tradizionali. Venerdì 29 agosto. Clara Murtas, profonda conoscitrice dei riti e le pratiche musicali della Sardegna, in Sante & Sciamane mirerà al riconoscimento dei tratti comuni del misticismo, i lineamenti meridiani di una spiritualità femminina, dall’epoca arcaica delle danze sciamaniche di Medea o di Elettra, fino al pianto d’amore di Santa Teresa d’Avila. Sabato 30 agosto. Fra Tradizione e innovazione, saliranno sul palco di Piazza IV Novembre i Mascarimirì, una delle formazioni salentine più rappresentative e attive. Fin dagli anni ’90, la loro musica, definita punk-hard-core-tarantolatosalentino, ha contribuito alla rinascita della musica tradizionale popolare, grazie alla continua sperimentazione del gruppo che innesta al patrimonio tradizionale, tecniche spesso estranee alle sonorità popolari che hanno permesso, però, di diffondere tra le nuove generazioni il patrimonio musicale salentino. Domenica 31 agosto. La Taranta d’amore, uno spettacolo dedicato al repertorio dei balli popolari dell’Italia centro-meridionale, animerà Piazza IV Novembre per l’atto conclusivo del Festival. Al centro della scena, il Maestro Ambrogio Sparagna che, alla guida della sua Orchestra Pizzicata - un'originale ensemble di organetti e percussioni tradizionali -, mescola gli strumenti fra un canto e un ballo, ricreando l’atmosfera di un gioco in cui la platea è invitata a partecipare. Una vera e propria festa che riesce ad animare la piazza al ritmo di organetti, chitarre, mandolini e tamburelli.
Influences: A cura di Enrico Bindocci e Antonello Lamanna
Record Label: Non firmato

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