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La parola Anarchia spesso viene erroneamente associata a concetti quali Caos e disordine; mentre tale termine deriva dal greco αναÏχία, il cui significato "senza governante" può essere riferito non solo al governo in generale ma anche a tutte quelle situazioni in cui si prevede una gerarchia.
Anarchia è l'insieme di rapporti anti-autoritari che individui e collettività scelgono per relazionarsi fra loro.E'inoltre la ricerca e sperimentazione di una organizzazione sociale orizzontale che si pone in totale opposizione e alternativa concreta all'attuale sistema di potere che viene considerato dagli anarchici statale, autoritario, gerarchico, capitalistico, militaresco.
Una società anarchica è una società che vuole basarsi sul libero accordo, sulla solidarietà , sulle libere associazioni, su federazioni, sul rispetto per la singola individualità che non volesse farne parte, secondo il principio che le decisioni valgono solo per chi le accetta.In una società anarchica si rifiutano quindi leggi, comandi, imposizioni, principi fondati sul volere della maggioranza, rappresentanze, discriminazioni, castighi, guerre come metodo per risolvere contrasti, realizzando la gestione ed il superamento dei conflitti attraverso assemblee di comunità o chiarimenti ed accordi tra i diretti interessati.Di fatto però una società anarchica è attuabile solo grazie ad una presa di coscienza di tutta la popolazione e di adesione ai suoi ideali, altrimenti rimane un'utopia o è destinata a fallire ed essere sopraffatta, come per altro già successo a tutti gli esperimenti storici di anarchia.
“cambia opinione, convinci il pubblico che il governo, non solo non è necessario, ma estremamente dannoso, e poi la parola anarchia, proprio perché significa assenza di governo, diventerà per tutti: ordine naturale, unione di bisogni ed interesse di tutti, completa libertà dentro completa solidarietà “ (Errico Malatesta)
Sempre parlando di anarchia è bene anche citare altre tematiche che la compongono come l’antimilitarismo, l’antielettoralismo, antirazzismo, antisessismo, antispecismo e l’autogestione.
L’antimilitarismo è il rifiuto di qualsiasi forma di autorità priva di legittimità e riconoscimento, tanto più se violenta e gerarchica: pertanto non possono che odiare gli eserciti, considerati il braccio armato degli Stati.
L’antielettoralismo è la contrarietà alle elezioni, esse non possono esistere perché non può esservi il concetto di rappresentatività . Non è ammessa una delega che non sia revocabile in qualsiasi momento o che dia un mandato decisionale a chiunque. Anche i referendum si scontrano con l'anarchismo perché le decisioni devono essere condivise da tutti.
Per quanto riguarda l’antirazzismo secondo gli anarchici tutti gli uomini devono essere uguali, qualsiasi “razza†qualsiasi persona è uguale ad un’altra, non deve esserci differenza alcuna tra gli uni e gli altri, cosa che tutt’ora però accade spesso e volentieri.
Lo stesso concetto dell’antirazzismo lo troviamo anche nell’antisessimo poichè il sessismo è una gravissima forma di discriminazione. L'antisessismo, naturalmente, comprende anche la lotta a fianco degli omosessuali e dei transessuali, che non si adattano agli schemi prestabiliti per il loro sesso.
L’antispecismo può essere ricollegato anch’esso al razzismo, poiché lo specismo in sé comporta la superiorità di una razza su un'altra, che è riferita anche al rapporto tra uomini e animali. Molti anarchici rifiutano lo specismo evitando di mangiar carne (vegetariani e/o vegani), sostenendo la lotta contro gli abusi animali, vivisezione, sfruttamento animale di ogni genere.
Un altro concetto caro agli anarchici è l’autogestione. Il potere infatti in qualunque forma si presenti è inteso come controllo e governo delle persone, sopprimendone quindi l’individualità ; mentre è di fondamentale importanza che sia l’individuo a decidere per se stesso e quindi relazionarsi successivamente agli altri mediante libere associazioni.
L’autogestione non si riferisce esclusivamente all’individuo in sé ma può essere riferita a molti contesti come l’autogestione [e relativa occupazione] di spazi pubblici per la necessità di “liberarsi†dall’influenza dello stato e/o dalle relative istituzioni.
“vuoi rendere impossibile per chiunque opprimere un suo simile? Allora, assicurati che nessuno possa possedere il potere"(Michail Bakunin)