About Me
“Orsù che dovrei fare?
Cercarmi un protettore, eleggermi un signore?
E dell’edera a guisa che dell’olmo tutore accarezza il gran tronco e ne lecca la scorza…
arrampicarmi? Invece che salire per forza?
No, grazie!
Dedicare, come usa ogni cialtrone dei versi ai finanzieri?
Far l’arte del buffone pur di vedere alfine le labbra di un potente schiudersi a un sorriso benigno e
promettente? No grazie.
Accarezzare con mano abile e scaltra la capra
e, intanto, il cavolo innaffiar con l’altra? No grazie.
Progredire di girone in girone, diventare un grand’uomo tra cinquanta persone? No grazie.
Pubblicare presso un buon editore – pagando – i propri versi? No grazie dell’onore.
Sudar per farsi un nome su di un piccolo verso anziché scriverne altri?
Scoprire ingegno agli incapaci, ai grulli o dar ali alle talpe?
Lasciarsi sbigottire dal rumore dei giornali? No grazie.
Calcolare, tremare tutta la vita, far piuttosto una visita che una strofa tornita?
Scrivere suppliche, farsi qua e là presentare ? … Grazie no. Grazie no. Grazie no !!!
Ma…
Cantare, sognare, sereno e gaio, libero e indipendente
aver l’occhio sicuro e la voce possente, mettersi – quando piaccia – il feltro di traverso,
per un sì, per un no, battersi o fare un verso.
Lavorar senza cura di gloria e di fortuna.
Nulla che sia farina d’altri scrivere e poi – modestamente – dirsi:
ragazzo mio, tu puoi tenerti pago del frutto, del fiore, della foglia,
purché nel tuo giardino – nel tuo – tu li riaccolga.
Poi, se venga il trionfo – per fortuna o per arte – non doverne dare ad altri la più piccola parte!
Aver tutta la palma della meta raggiunta e… disdegnando di esser l’edera parassita…
pur non la quercia essendo, o il gran tiglio fonzuto,
salir, anche non alto… ma salir senza aiuto !!" Edmund Rostand, Cyrano