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"Anni 90"......
Le Blinde .. Curioso nome scelto dai Cagliaritani Sergio Piras e Stefano Farci per individuare un duo, costituito nel 1992 dedito a produrre una musica che è una fusione tra rock, folk, country e musica popolare.
Piras è autore dei testi oltre che voce solista e chitarra ritmica della formazione; Farci si occupa delle scritture musicali e della chitarra solista.
Ai due si uniscono Gianluca Muggianu(Tastiere), Marcello Flore (Basso) e Paolo Flore (Batteria). I testi dei brani sono intrisi di riflessioni e metafore sulla realtà di tutti i giorni. Tra i titoli "Nomadi", "Carovana del sud" o "Andalusia", fortemente ispirata, quest'ultima, da motivi ispanici. Nel 1994 nello studio di registrazione di Pierpaolo Meloni a Sestu (CA) hanno realizzato il loro primo lavoro con il supporto dell'arrangiamento e programmazione dei computer dello stesso Meloni e, per le parti corali, di Giorgio Zuddas, già componente dei Cantores. Si tratta di una cassetta intitolata "Civiltà "comprendente dieci brani; oltre a quelli sopra ricordati anche "Era un sogno", "L'irlandese", "Ballata Religiosa", "Encomiendas", "Al di là del buio".
Nel 1996 Sergio Piras si trasferisce nel Sud Pontino nei pressi di Napoli, dove perfeziona le sue conoscenze sulla musica etnica e pubblica "Rito Antico", registrato in presa diretta allo studio SOUND BUSTER di Formia (LT) al quale collaborano alcuni turnisti della zona rappresentando un CD abbastanza godibile ma non del tutto maturo. Sergio Piras firma tutti e dieci i brani del lavoro al quale danno il loro apporto anche Stefano Farci (Chitarra) e Dimitri Pau (Armonica). Tornato in Sardegna nell'estate del 1999 Sergio Piras da una svolta al percorso de LE BLINDE ed inizia la collaborazione con una sua vecchia conoscenza, il chitarrista Roberto Usai. Da questo connubio nasce "Mediterraneo" anche in questo caso registrato dal vivo in acustico al Virginia Studio di Monserrato, e che pur autoprodotto riesce a piazzare quattromila copie. Del disco fa parte anche il singolo "Razme" che sarà presentato nel 2000 al Festival della canzone sarda. Lo studio e la ricerca delle proprie origini spinge Piras e Usai ad una continua definizione di suoni e ritmi che abbracciano tutta l'area del Mediterraneo; per un anno si esibiscono in tutta la Sardegna senza supporto di una band con sole chitarre classica e acustica. Le Blinde allargano l'organico per la produzione, nel 2001, di un nuovo disco, "Fitzos de sa terra". Qui le influenze della musica araba, andalusa, i ritmi della ballate celtiche e i giri armonici di quella sarda, sono molto più dichiarati ed evidenti. Ed anche i testi riflettono questo gusto interetnico utilizzando accanto al sardo anche lo spagnolo e l'inglese. Tra i dieci brani del disco, spiccano quello che da il titolo al lavoro, la lunga "Lady Luna", "Vida longa a sos cantores", "Batum" ed ancora le riproposte di "Razme" e "Brigante". Oltre a Sergio Piras e Roberto Usai fanno parte del gruppo ora Davide Foddis (Percussioni), Diego Deiana (Violino e Fisarmonica), Ilio Erbì (Batteria), Antonio Manzari (Basso) e Antonio Treglia (Organetto).
Tracce discografiche
"Civiltà " (Cassetta autoprodotta 1994)
"Rito Antico" (Cd, Indie 1997)
"Mediterraneo" (Cd, Indie 1999)
"Fitzos se sa terra" (Cd Indie 2000)... ......Enciclopedia Boghes e Sonos ... QUARANT'ANNI DI MUSICA EXTRACOLTA IN SARDEGNA dal Beat al Pop, dal Jazz all' Etnorock 1960 - 2003.
(Giacomo Serreli)........................................"Anni 2000"
Il Mediterraneo sonoro di un artista che varca i confini del mare..
Ama definirsi Le Blinde per aprire quelle porte che vogliono chiudere la musica e le aperture sonore a nuove ricerche ed esperienze musicali.
L'universo musicale di Sergio Piras, sulla scena musicale Sarda e Nazionale dai primi anni novanta, si ripropone allo scenario artistico con un nuovo progetto "Tamurita" che lascia aperte le porte della creatività più espressive delle musicalità e vocalità in acustico. Con alle spalle più produzioni discografiche e Vita "On tne road" su e giù per la penisola tra i molteplici concerti e le apparizioni televisive, Sergio rientra in Sardegna per dare spazio e mettere in moto il progetto che "TANTA MUSICA RISUONA TANTO" dove l'insieme collettivo può essere la variabilità ritmica dei temi, del ballo e delle melodie latino mediterranea. Una contaminazione stilistica "Sui Generis" che abbraccia la filosofia della World Music ma che non disdegna di strizzare l'occhio alle ballate più Celtiche o Nord Americane.
E' il canto- cantato che si fa popolare. E' la nostalgia mediterranea dell'amore della propria terra. E' il vagabondare gitano dei popoli che erranti raccontano le loro storie, passioni e dolori. Da qui proseguono così le armonie di "Fitzos de sa terra" e "Mediterraneo", perchè le mescolanze linguistiche non conoscono limite e confini. Sergio Piras si propone con Tamurita ancora una volta con quel passaporto universale è quel linguaggio che non conosce confini chiusure, dove le dagare sono aperte alla non convenzionalità dei limiti artistici...(Paola Pitzalis) (Musica)