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Giulia

I am here for Friends

About Me

Sono una studentessa universitaria che prima di scegliere cosa fare della propria vita ha vagliato un po’ tutte le possibilità e che alla fine ha optato per l'incerta condizione del lavoratore con abilità ibride tra il restauratore e il chimico.
Dopo la maturità, il caso e il mio desiderio di rottura con tutto mi hanno fatto scappare a Firenze. Dopo un lungo e bellissimo (ma anche travagliato) anno, però, ho deciso che era il momento di tornare a Padova, dove per un po' spero di essere riuscita a piantare le tende in modo stabile. Qui vivo abbastanza giorno per giorno, senza pensare più di tanto al futuro: non sono ambiziosa e i miei desideri per il domani non riguardano in alcun modo quello che farò una volta laureata.
In genere mi importa poco del giudizio degli altri: sono molto autocritica e ho imparato a considerare di più l’opinione che ho di me stessa, negativa o positiva che sia. Faccio in modo di fare quello che devo meglio che posso, e questo il più delle volte mi basta.
Ho un carattere abbastanza tranquillo, ma cerco di vivere il maggior numero di esperienze diverse possibili. In realtà ognuna risponde alle esigenze di una parte della mia personalità, e per questo non riesco a ricondurmi a nessuna categoria di persona: appartengo a tutte quante e a nessuna allo stesso tempo.
Per divertirmi mi basta veramente poco: le serate che preferisco sono quelle che cominciano per caso, seduta in piazza in jeans e scarpe da ginnastica, con una birra o uno spritz e un paio di amici a cui raccontare le ultime cose e con cui far passare il tempo, sparando cazzate a zero su questioni inutili o importanti (ci occupiamo di entrambe nello stesso modo!). L’alcol mi rende più loquace del normale e soprattutto ancora più maldestra, per cui spesso alla fine della serata divento una vera fonte d’ilarità per la mia compagnia.
Le persone che posso definire amici non sono moltissime, ma importanti ed eccezionali! Per fortuna, perché altrimenti non avrei nessuno che sappia smontare le mie pare mentali (poche, ma recidive) e condividere con me la felicità che spesso mi esalta. A parte l’aiuto nel superare e risolvere le mie incertezze, in genere per tutto il resto cerco di cavarmela da sola. Sono orgogliosa, e se una cosa non mi riesce difficilmente ammetto di aver bisogno di aiuto. Anzi, mi ostino in ciò che trovo difficile, fino a che non ritengo che abbia raggiunto un livello di decente sufficienza. Oltretutto di solito mi piace fare le cose nelle quali ho più difficoltà (motivo per cui, credo, ho deciso di fare un liceo scientifico, pur trovando complicate anche le tabelline oltre il 5 e i problemi della mamma al mercato con le mele!).
Mi piace camminare e quando mi sposto, se mi è possibile, lo faccio a piedi: gli autobus mi annoiano e la mia bicicletta è abbandonata da mesi sotto la tettoia. In tutti i miei pellegrinaggi per Padova non mi stacco mai dal mio inseparabile lettore mp3: dentro c’è di tutto, una varietà estrema di canzoni che si sovrappongono al chiacchiericcio noioso della gente per strada... e che soprattutto hanno il potere di dare alla giornata il colore che voglio, a seconda del mio umore.
A confronto con gli altri, raramente intervengo nelle discussioni dove è coinvolta tanta gente. L’ansia di non avere niente da dire in genere non mi fa dire nulla, per cui elaboro in modo comprensibile idee e opinioni solo quando ormai è troppo tardi. Sono timida e silenziosa quando mi trovo con persone che non conosco, ma chi invece mi conosce sa bene quanto posso ridere, scherzare e parlare (a volte, lo ammetto, anche troppo).
Di certe persone invidio la capacità di agire senza timori. Io al contrario rifletto e rifletto mille volte, e spesso mi dispiace di non poter riuscire a mettere in atto tutto quello che mi sento di fare; però so far valere quello che penso, sopratutto nel momento in cui mi sento giudicata.

Quali sono le cose che amo di più: il mio ragazzo, la mia famiglia, i miei amici, la musica, l'arte, gli animali, Firenze, veder scorrere il tempo, il sole, la luna che scaccia il buio dalla mia stanza, il mio flauto, stare sotto la pioggia, il vento forte, i fiori, il mio compleanno, sentirmi tra la gente, le onde.

Che cosa vorrei? Essere più coraggiosa; pensare meno e agire di più; saper ascoltare i consigli degli altri; credere nelle illusioni; rimanere come sono ora; chiudere i momenti belli in boccette di vetro, come se fossero profumi; non avere troppi rimpianti; saper vedere quel che c'è di buono in ogni cosa; vedere i miei desideri avverarsi; non aver timore di perdere quello che ho; non dare mai nulla per scontato; stupirmi delle cose, e scoprirne sempre di nuove.

A cosa non potrei mai rinunciare: ai miei ricordi.


"Stairway to Heaven" (Led Zeppelin, 1971)

You are The Star

Hope, expectation, Bright promises.

The Star is one of the great cards of faith, dreams realised

The Star is a card that looks to the future. It does not predict any immediate or powerful change, but it does predict hope and healing. This card suggests clarity of vision, spiritual insight. And, most importantly, that unexpected help will be coming, with water to quench your thirst, with a guiding light to the future. They might say you're a dreamer, but you're not the only one.

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