Quello che segue è una parziale ricostruzione (fino al 1999) ancora in fase di scrittura. Tutti coloro che hanno ricordi e buona memoria interessati a partecipare alla stesura posso inviarci i loro testi al'E-Mail corto@circuito.ìnfoLA STORIAQuesta storia è una storia che non ha un inizio ben definito e di fine non se ne parla. In un certo senso anche oggi non siamo che all’inizio, possiamo dire che noi ci caratterizziamo per essere sempre all’inizio di qualcosa, ma mai alla fine.quindi un giorno del lontano 1990, alcuni tra i più “vecchi†di noi che avevano già attraversato movimenti e momenti assai significativi e dirompenti della nostra bella italia degli anni settanta, insieme con un gruppo di giovani nato sull’onda del movimento studentesco della “panteraâ€, hanno dato inizio all’esperienza del neonato cento sociale corto circuito
data di nascita 21 aprile, si occupa uno stabile abbandonato a via Serafini, Cinecittà .primo decennio …….. gli anni ’90“All’inizio si occupa solo un padiglione dell’area e partecipano anche alcuni ragazzi del quartiere, si costituisce fin da subito l’associazione culturale, alcune persone dormono nello stabile per difendere l’occupazione, si lavora alla ristrutturazione, si organizzano concerti e attività socio-culturali; i militanti partecipano a varie iniziative politiche, lavorano con altri centri sociali. I primi anni, dunque, come per molti altri centri sociali, sono principalmente caratterizzati dalla difesa dello spazio dalla polizia e dai gruppi di destra, e dalla costruzione di un rapporto con il quartiere, più che da attività stabili; manca una vera e propria progettualità , a causa della situazione precaria in cui ci si trova. In quel periodo iniziale il quartiere sembra percepire il centro sociale come un luogo pericoloso, ma col tempo il Corto Circuito diventerà un punto di aggregazione per molti.â€anno 0, tutto inizia con molta calma e passo lento, noi ci ricordiamo che:nasce il coordinamento dei centri socialia Luglio campeggio antimperialista a Capo Rizzuto contro le basi Natoal Pantheon a seguito di una manifestazione in solidarietà al popolo palestinese, nel corso della quale fu impedito un legittimo corteo, con cariche della polizia e lancio di lacrimogeni. La magistratura apre un'inchiesta che porta all'arresto di un compagno di Spinaceto e alla denuncia di altri tra cui un nostro militante, che in seguito venne condannatoMondiali ’90: nei cantieri del nuovo stadio olimpico si muore per “incidenti†sul lavoro. Poche garanzie di sicurezza e tempi veloci di lavoro, per questi motivi viene contestata la gestione del cantiere e le responsabilità politiche.inizia la battaglia contro Gladio“Il quartiere dove sorge il Corto Circuito è un quartiere proletario a forte caratterizzazione di sinistra: il PCI, Lotta Continua erano molto forti negli anni Settanta. Inoltre, c’era una lunga tradizione di occupazione delle case.
Negli anni Ottanta si è assistito però ad una rapida disgregazione dei valori, un’ assenza totale di riferimenti culturali e ideali che ha portato i giovani ad avere come unico ideale lo stadio; La cultura che stava prendendo piede era quella degli anni novanta, dei soldi facili. Negli stessi anni, gruppetti di fascisti prendono controllo delle piazze, attraverso la vendita della droga e attraverso il controllo dei gruppi di tifosi.â€anno 1, tutto cambia improvvisamente ed accade la tragedia, noi, con Auro nel cuore, ci ricordiamo e non possiamo dimenticare che:a Gennaio tutti alla mobilitazione contro la guerra nel Golfo19 aprile. durante una manifestazione all'Università La Sapienza di Roma in cui si contestava la presenza del Papa, vennero arrestati dei compagni.22 aprile. un'altra manifestazione che ne richiedeva la liberazione viene caricata in Via de Lollis e vengono arrestate 28 persone di cui 3 nostri militantiprimo maggio. iniziativa sulla resistenza al parco di Piazza dei Tribuni dove un gruppo di fascisti compie un'aggressione a persone sparando anche colpi a salve, solo la pronta reazione dei presenti, che mise in fuga gli assalitori, impedì conseguenze drammatichediciannove maggio 1991: attentato al C.S. ed assassinio di Auro Bruni. La Digos prima esclude la dolosità dell'incendio e poi rivolge l'attenzione nei confronti degli occupanti e dei frequentatori del C.S. L'inchiesta viene condotta in maniera strumentale senza indagare in maniera incisiva negli ambienti dell'estrema destra romana. Non è mai stato trovato uno o più colpevoli.occupazione del secondo padiglione (attuale Osteria)“ Il 19 maggio 1991, un incendio doloso distrugge il padiglione che era stato occupato e causa la morte di Auro Bruni, un ragazzo che quella notte dormiva nel centro. Ad oggi non ci sono parole in grado di raccontare il dolore e la rabbia provati. Sappiamo soltanto che tutto questo ha prodotto un risultato inaspettato, varie centinaia di persone vengono al centro sociale, entriamo nella cronaca e sotto i riflettori anche della magistratura e della polizia.
Le inchieste della magistratura si rivolgono all’interno del gruppo degli occupanti, vengono accusati dei ragazzi che quella sera dormivano lì, ma non si indaga sui gruppi di destra che avevano già compiuto altre aggressioni a sfondo politico in quel periodo e in quella zona. Gli occupanti denunciano con determinazione le responsabilità di alcuni gruppi specifici, ma non vengono presi in considerazione dagli inquirenti. Questo evento rappresenta un momento cruciale per il centro, sia perché attorno ad esso si raccolgono varie strutture di tutta Italia, anche di impostazione diversa, sia perché da quel momento molte persone che erano state semplici simpatizzanti, decidono di entrare nel gruppo di gestione.
A seguito dell’incendio vengono occupate le altre due strutture dell’area, che erano state dichiarate inagibili e dunque erano inutilizzate e viene posto un monumento per ricordare il ragazzo ucciso.anno 2, i fascisti disturbano ancora, ricordiamo che:il 7 gennaio presidio antifascista al Comitato di Quartiere dell'Alberone dove la polizia permette la sfilata di un corteo nazista, con conseguenti scontri ed aggressione finale a 5 nostri compagni, due finiscono in ospedalesi apre una campagna politica per la messa fuori legge della formazione neonazista "Movimento Politico Occidentale" anche a seguito di numerose aggressioni nei confronti di cittadini extracomunitari culminate con i gravi fatti di Colle Oppio, dove viene accoltellato un immigrato.300 sfrattati e senza casa si rivolgono al C.S. per chiedere di affrontare insieme una battaglia sul diritto alla casa. Unica alternativa possibile nell'immediato fu la requisizione e occupazione di una ex scuola in Via Saredo. Dopo 5 anni di occupazione e trattativa col Comune si giunge all'assegnazione, per coloro che hanno resistito, di case popolari in zona Ponte di Nonacostituzione della cooperativa sociale ed integrata "Le Rose blu", che interviene con progetti nel campo dei servizi sociali prestando particolare attenzione ai minori, agli adolescenti ed alle fasce di disagio economico. Realizzazione del punto verde estivoposizionamento del monumento dedicato ad Auro BruniOttobre: apertura di una palestra popolare (attualmente in ristrutturazione) avviata da un ragazzo del quartiere, Enzo, maestro di Kick BoxinoAll’ex mattatoio una giornata a sostegno dei popoli indigeni: “500 anni di resistenza indigena, negra e popolareâ€. In questo momento si apre e non si chiude più, un filo diretto verso tutti i popoli indigeni del mondo che si ribellano, una finestra che andrà dritta al chapas e poi nei balcani fino al medio oriente.“Il lavoro degli occupanti prosegue, come anche la battaglia che chiede la verità sulla morte di Auro, e tutto va avanti pensando ad Auro.
I gruppi di estrema destra continuano per tutto quel periodo a farsi sentire, le loro azioni sono di violenza e di aggressioni continue tanto che la campagna politica per la messa fuori legge della formazione neonazista, prende facilmente piede. Ma il dover continuamente fare i conti con queste ondate a lungo andare comincia a diventare un peso, e si inizia a puntare lo sguardo un pò più in là . Per la prima volta ci troviamo ad affrontare il problema degli sfratti a Roma, perché 300 persone, in emergenza abitativa, ci chiedono di occupare insieme. Individuato lo spazio, è fatta! Si entra e non si esce più!. Con grande entusiasmo iniziale parte questa prima meravigliosa battaglia che ha poi raggiunto anche l’obiettivo. Dopo cinque anni di dura resistenza, l’assegnazione. La prima e patita vittoria sul fronte abitativo che abbiamo vissuto direttamente. Nel ’92 inoltre, viene costituita, su iniziativa di un gruppo di donne del centro sociale che in quel momento erano disoccupate, la cooperativa sociale “le Rose bluâ€, che interviene con progetti nel campo dei servizi sociali, prestando particolare attenzione ai minori, agli adolescenti ed alle persone in stato di disagio economico.
L’aria che si respirava tra tutti era di rabbia ma non di paura, nessuno si sentiva solo in quel momento, ognuno trovava negli altri la propria identità , il gruppo si ricompone e si rafforza grazie soprattutto alla solidarietà enorme e continua di persone che si avvicinano per contribuire a ricostruire qualcosa da tutte quelle macerie, per ricordare ed anche per difendere identità e chiedere giustiziaâ€anno 3, inizio battaglia per assegnazione spazi occupati:petizione popolare (10.000 firme) per il recupero degli spazi pubblici abbandonati ed occupati da associazioni culturali, centri sociali, etc.
campagna pubblica di sostegno alla candidatura di Rutelli Sindaco di Roma al ballottaggio con Fini“Il lavoro politico principale svolto in quei primi anni è la costituzione del coordinamento con gli altri centri sociali, per cercare di difendere insieme le occupazioni, che erano state numerose in quegli anni. Il Corto Circuito lavora per creare un fronte unito e superare la logica dell’emergenza e della difesa degli spazi occupati, per far discutere insieme varie anime del movimento dei centri sociali, al fine di portare all’esterno, nella società , le sue istanze. Per questo è sempre stato in prima fila nella lotta per l’assegnazione degli spazi occupati ad uso sociale. Nel 1993 insieme ad altri Centri sociali vengono raccolte 10.000 firme per una legge comunale di iniziativa popolare per l’assegnazione degli spazi occupati, che verrà approvata nel 1995 (delibera 26/95).
Questo contatto con altri spazi era sentito come una naturale ricerca di alleati. L’occupazione era nata per fare un certo percorso politico, e quindi subito si cercano altre situazioni simili per portare avanti la vertenza sugli spazi occupati. L’evento dell’incendio inoltre, nel tempo ha fatto formare una sorta di coalizione tra gruppi che stavano portando avanti discorsi e percorsi simili e che si sentivano tutti offesi e minacciati da quell’attacco.
A partire da questo momento dunque si sviluppa una solidarietà tra i vari centri sociali, perché la difesa delle occupazioni diventa collettiva. Il Corto Circuito si trova in primo piano in questa battaglia e si assume il carico delle rivendicazioni, poiché è ancora chiamato in causa da giornalisti e magistrati che si interessano del posto a seguito proprio dell’incendio, e gli occupanti sono costretti ancora a spiegare all’opinione pubblica chi sono, cosa fanno, perché hanno occupato lo spazio. Questo evento funge da catalizzatore di forze, consolida la rete e il riconoscimento, nella difesa degli spazi, di un tratto comune tra i Centri sociali, pur nelle differenze dei percorsi .â€anno 4, primo gennaio, le comunità indigene del chapas insorgono rivendicando Dignità Giustizia e Democrazia. Tutto il mondo risponde. Ricordiamo inoltre che:accoltellamento di 3 compagni (uno subì asportazione di milza) di Rifondazione Comunista della sezione di Via Chiovenda, al Quadraro, durante l'ultimo giorno di campagna elettorale per le elezioni politiche che portano Berlusconi a Palazzo Chigi. Le indagini non portarono a nulla e nei mesi successivi, casualmente durante un consiglio circ.le per eleggere un nuovo Presidente sostenuto dalla coalizione di centro-destra (impedito dalla mobilitazione popolare), viene riconosciuto uno degli aggressori. Seguirono alcuni arresti, che neanche la falsa testimonianza dell'onorevole Maurizio Gasparri, sottosegretario al Ministero degli Interni, riuscì ad impedire.si costituisce l’Assemblea delle donne insieme con le donne del quartiere, per intervenire al consultorio di via Bruno Rizzieri.alcuni nostri compagni realizzano la prima video intervista al Sub Comandante dell'EZLN Marcos “Ya Basta†che viene diffusa e visionata in tutta Italia. Nasce il comitato d'appoggio all'EZLN, lanciando la campagna nazionale "10.000 dollari per l'EZLN" e viene stampata la prima publicazione di "Parlando con Marcos"a Settembre grande mabilitazione nazionale a Milano in sostegno del C,S, Leoncavallo che il Sindaco Formentini voleva sgomberare“Le donne del centro sociale, insieme con altre, iniziano a incontrarsi per ragionare su cosa significava per le donne fare politica. Vari elementi le avevano spinte a cercare uno spazio loro: una donna in carcere perchè aveva partecipato alla lotta armata aveva mandato una lettera alle donne del centro sociale per spingerle ad alcune riflessioni su cosa aveva significato per lei, in quanto donna, fare quel tipo di scelta radicale, in termini di rinuncia alla propria vita personale, ai figli ecc. In quel periodo inoltre c’era stato un risveglio dei gruppi antiabortisti in Italia, con la proposta di costruire un “monumento al bambino mai nato†all’Aquila, fatto che fece molto preoccupare le donne. Infine, alcuni gruppi femministi, legati all’Autonomia, avevano attaccato pesantemente il centro sociale accusando i suoi occupanti di essere maschilisti. Dunque le donne iniziano ad incontrarsi, discutendo di vari temi: in particolare del loro rapporto con la politica, ma anche dell’autodeterminazione del corpo femminile, andando a studiare vari testi classici del femminismo; alla fine viene anche prodotto un opuscolo a cura del gruppo che si era dato il nome di “Donne per l’autodeterminazioneâ€.
Il centro in questi anni è sempre stato comunque caratterizzato da pratiche e discorsi antifascisti. Molto lavoro è stato fatto intorno alla destra, alla sua propagazione sul territorio e alle sue azioni. Spesso ci sono stati scontri diretti, anche molto violenti, con gruppi fascisti, in occasioni pubbliche e non, perché gli occupanti fin dal primo momento hanno voluto mettere in chiaro col quartiere e con la città chi erano, quali erano le loro idee politiche e cosa volevano. Prima di tutto volevano rimanere nello spazio occupato, difendersi e cacciare i fascisti dalla zona, essendo questi molto aggressivi nei confronti del centro; dunque una delle priorità degli occupanti è stata di arginare il loro avanzamento.
Nello stesso anno nasce il comitato d’appoggio all’insurrezione in Messico dell’Esercito Zapatista, che contribuì molto a diffondere a livello nazionale, con più di 35 presentazioni, la video intervista. La rivolta indigena non suscitava soltanto solidarietà , insegnava qualcosa a tutti e parlava anche a nome di tutti, dai villaggi della selva dove si vive senza acqua e luce, dove non ci sono scuole ne ospedali, dove tutto è come prima, si urlano le stesse parole dei poveri di tutto il mondo e si chiedono le stesse cose: dignità , giustizia, diritti. Il Corto Circuito diventa la sede romana del comitato, molti dei suoi militanti partecipano a questa esperienza, sia recandosi in Messico più volte, sia promuovendo azioni e iniziative di solidarietà con la lotta zapatista â€anno 5, la memoria e la resistenza, è accaduto che:a giugno, tentativo di sgombero del C.S. La Torre da parte delle forze dell'ordine, fallito per una grossa presenza di compagni, agli scontri di piazza segue il fermo di circa 90 persone successivamente denunciatenasce la "Rete Sprigionare" a sostegno della campagna "Memoria, Identità , Liberazione" per la liberazione dei prigionieri politici degli anni 70 e per la fine delle politiche emergenzialiste.Si realizza un ciclo di seminari sugli anni 60-90:“ Dalle magliette a strisce alla morte del "Che"; Da Valle Giulia a Piazza Fontana; Dalla stagione dei gruppi al compromesso storico; Da San Basilio allo scioglimento di lotta continua; Il '77, la lotta per la libertà delle donne tra memoria e presente; Dal sequestro Moro al 7 aprile; Dai 61 licenziamenti della Fiat a Comiso; Dalla scala mobile a Chernobyl; Dalla nascita dei centri sociali alla caduta del muro; Dalla pantera a Berlusconi. â€Approvata la "Delibera Comunale 26/94" a seguito della petizione popolare del '93, che prevede il recupero degli spazi abbandonati ed in disuso alle associazioni che li hanno occupati.Presentazione di libri, "Storie che raccontano la storia", dedicati alla resistenza ed alla lotta di liberazione partigiana, con la partecipazione di Rosario Bentivegna, Marisa Musu, Giovanni Pesce e Carla Capponi, medaglie d’oro alla resistenza.anno 6, il desiderio di proiettarsi all’esterno ci fa realizzare:la costituzione della "Polisportiva Corto Circuito" e la prima maratonina al LamaroERA. estate romana autogestita al Villaggio Globale, evento culturale e politico sulla rivendicazione di spazi per la culturaIRA. inverno romano autogestito al Villaggio Globalenasce “l’Associazione nazionale Ya Basta per la solidarietà tra i popoli e contro il neoliberismoâ€Primo convegno intergalattico in Chapas.
Realizzazione e presentazione in varie città del libro “L'altra metà della selva†sulla condizione delle donne del Chiapas, prima e dopo la presenza dell’ezln. Prefazione di Mariella Moresco Fornasier, curato da un gruppo di donne che si è recato in Chapas ad intervistare direttamente le donne indigene che vivono nelle comunità zapatiste.
“ Durante le esperienze di questo anno che hanno permesso di valutare le capacità organizzative ma che hanno anche messo in luce i limiti di possibilità reali di movimento, è nata l’esigenza di ragionare insieme e tessere relazioni per capire quanto fosse possibile candidare uno di noi al comune, con un’idea chiara a precisa, quella di dare voce ai sensa voce, di avere cioè una opportunità maggiore per pretendere diritti e giustizia sociale. Con questa nuova idea il clima si scalda e l’entusiasmo di nuovo prende piede, non si stancano quindi di lavorare e correre dei rischi, per tutti sarà importante sentirsi in tanti e con una prospettiva che già si intravede, essere positiva.“anno 7, eleggiamo Nunzio e impattiamo con la globalizzazione occupando treni, varcando confini territoriali, per la libera circolazione dei popoli. Disturbiamo i summit dei grandi. Iniziano le denunce e la lunga storia dei treni e della contestazione globale. Non possiamo dimenticare che:A Napoli si svolge il convegno governativo sulle droghe mentre il movimento nazionale dei C.S. organizza il primo treno gratuito per garantire la partecipazione ad oltre un migliaio di persone alla manifestazione nazionale· A giugno due treni speciali e gratuiti partono per Amsterdam dove ha luogo una manifestazione antiglobalizzazione contro il neoliberismo, per il diritto di cittadinanza e per la libera circolazione dei popoli. Alla stazione di Amsterdam 60 italiani vengono tratti in arresto, ne conseguono incidenti con le forze dell'ordine olandesi che non possono impedire lo svolgimento della manifestazione che ha visto la partecipazione di delegazioni europee. In tarda serata gli arrestati vengono rilasciati ed i treni partono verso l'Italia ma dopo 30 minuti i treni sono fermati in aperta campagna circondati da ingenti forze e mezzi di polizia. Ripartono dopo molte ore e in Germania "riceviamo" l'accoglienza della polizia tedesca che obbliga i manifestanti a non scendere dal treno in tutte le fermate in stazione.Insieme ad un gran numero di disoccupati si interviene all'ufficio di collocamento per rivendicare un reddito di cittadinanza per i senza lavoro.Secondo convegno intergalattico in Spagnaa novembre elezioni comunali: Nunzio D’Erme indipendente con Rifondazione Comunista viene eletto primo nella lista, con 1522 voti.“ Le elezioni di Nunzio sono il fatto più rilevante dell’anno in corso, tutti si trovano coinvolti e pronti a spiegare le motivazioni e le possibilità , tutti a fare campagna elettorale senza una lira e con tantissima volontà , è un anno di vero movimento e di continuo parlare, di continui cambiamenti. Impariamo subito che nella politica tutto è relativo, che bisogna stare molto attenti a quello che accade intorno perché ogni cosa ne motiva un’altra. Che quello che conquisti non è mai per sempre e che devi sempre riconfermarlo. Insomma un grande casino per tutti, ma una sfida che produce adrenalina pura e che quindi mette in moto un mondo di persone che per vari motivi, vogliono votare Nunzio e vogliono sostenerlo. E Nunzio invece è fuori di testa, fin dall’inizio, anzi anche da prima, ma ha comunque una grande capacità di relazione e soprattutto, è conosciuto in tutta Roma e anche un pò più in la. Lui effettivamente è l’unico che può svolgere questo ruolo perché lui non cambia, lui non cambia mai e dice esattamente quello che pensa, anche se spesso è un problema. Per questi motivi prende più voti degli altri, tutti meritati si può dire. â€anno 8, mentre il globale si fa sentire, nascono i primi movimenti di difesa e di rivendicazione dei diritti, noi lavoriamo, con il motto di “occupare tuttoâ€, essenzialmente per:nascita a febbraio del "movimento degli invisibili" che si presenta con un'azione all'Auditorium di Santa Cecilia a Roma in occasione del concerto di Elvis Costello. Viene occupato il palco da 50 tute bianche che rivendicano il diritto alla cultura, al reddito ed ai servizi gratuiti per le categorie socialmente svantaggiate. Altre azioni vengono svolte su autobus e metro, alla sede dell'Atac, ai teatri Olimpico e Parioli, all'Ufficio di Collocamento.inizio lavori per costruzione campo di calcetto regolamentare costruito sul basamento del padiglione incendiato, con spogliatoi e docce calde. Il campo è stato realizzato grazie al contributo di tutti coloro che hanno investito quote di azionariato popolare e con fondi propri chiedendo il finanziamento ad una banca etica.nascono le tute bianche, o meglio gli invisibili decidono di mettersi la tuta bianca per rivendicare i diritti di cittadinanza (casa, reddito, lavoro, cultura)a settembre i C.S. e le associazioni si incontrano a Milano in assemblea generale per decidere la stesura della "Carta di Milano", sviluppata in tre commissioni su:- repressione depenalizzazione e carcere
- reddito di cittadinanza
- centri sociali e aree dismesse.Si rivendica: amnistia per gli anni 70 e per i reati connessi alle lotte sociali.Solidarietà con Ocalan ed il popolo curdo, a piazza del Celio accampamento per 15 giorni del popolo curdo venuto da tutta EuropaOccupazione dell'ex commissariato al Quarticciolo, dai senza casa.“ Il 1998 segna un momento di svolta per il movimento a Roma e in Italia, con la nascita del “Movimento degli invisibili†(le famose “Tute biancheâ€), a cui molti occupanti del Corto Circuito partecipano attivamente, che farà azioni in tutta la città per rivendicare il diritto al lavoro, al reddito, ai servizi gratuiti per le categorie socialmente svantaggiate, alla cultura. Queste azioni di rivendicazione hanno la capacità di tradurre in modo semplice e simbolico, che il diritto non garantito deve essere preteso e più spesso semplicemente preso, prima ancora che chiesto.
A settembre i centri sociali e le associazioni si incontrano a Milano in assemblea generale, per discutere di vari temi di interesse comune: reddito di cittadinanza, situazione e prospettive dei centri sociali e delle aree dismesse, repressione, depenalizzazione e carcere. Il Corto Circuito partecipa ai lavori e aderisce alla “Carta di Milanoâ€, che viene stesa alla fine dell’incontro.
Alcuni degli attivisti in questo stesso anno partecipano all’occupazione di un ex commissariato al Quarticciolo, aprendo una delle vertenze più significative di questi ultimi anni, la casa e le politiche dell’abitare, che darà vita al DAC diritto alla casa e successivamente ad Action, Agenzia Comunitaria Diritti. “anno 9, dalle parole ai fatti: adesso si occupa davvero tutto e si sente puzza di guerra. Viene dai Balcani e dalle basi militari italiane. Per questo ci ricordiamo che:Arresto in Kenia di Ochalan. In Italia scattano le prime manifestazioni di solidarietà , noi scegliamo anche di disturbare la Turkish Airlines, questa scelta obbligata porta nel mese di marzo all’arresto di 6 nostri compagni, tutti ai domiciliari, dopo breve visitina nelle patrie galere romane.Viene occupato il C.S. "Spartaco" da giovani tra i 15 e 27 anni provenienti dalle scuole di zona, universitari e disoccupati che scelgono di non volersi fermare al muretto, per strada o all’oratorio. Entrano nei locali dell’ex CGIL di via Selinunte. L’edificio costruito dallo IACP nel '70 e abbandonato da circa 7 anni è una discarica di materiali e verte in stato di abbandono e degrado. I ragazzi del centro sociale iniziano i lavori di ristrutturazione con l'intento di renderlo agibile ed in poco tempo lo aprono al quartiere con diverse attività .A San Lorenzo in Via dei Sabelli un edificio scolastico in disuso viene occupato dal movimento delle tute bianche per aprire una vertenza che ne chiede l'uso socio-abitativo. In via Nazionale si occupa un palazzo dello IACP impedendo una speculazione privata in previsione del Giubileo, e lo stabile sopra il cinema Rialto di proprietà pubblicaTreno fermo a VentimigliaGuerra nei BalcaniIniziative a Roma e alla base militare di Aviano“ Anche questo si delinea come anno frenetico, dove tutto accade in fretta e gli avvenimenti sono molteplici. Le tute bianche si esprimono con azioni ampie e significative. Nel 1999 il centro sociale partecipa alle occupazioni di Via dei Sabelli a San Lorenzo, di Spartaco, nella zona di Cinecittà e comunque è presente a tutte le iniziative di lotta.
A marzo vengono arrestate alcune persone, fra cui militanti del centro sociale, accusati di aver partecipato all’attacco alle Turkish Airlines, nel febbraio, durante una manifestazione per la liberazione del leader kurdo Ocalan.
Da questo periodo in poi le iniziative si moltiplicano ed i movimenti riprendono a farsi sentire. Non è solo la guerra che preoccupa tutti, ma anche la sensazione che l’unico modo per far valere i nostri diritti è quello di andarli a pretendere. Sempre di più sembra essere così. E sembra anche che il nostro paese sia abituato al silenzio, quindi non è più sufficiente pensare delle cose ma è necessario farle sentire. Con questo spirito si va avanti.Grandi manifestazioni contro la guerra e tutti noi andiamo ad Aviano alla base Usef, dalla quale partono i bombardieri per Belgrado. Sospeso il decollo per le ore che il corteo ha sfilato. ovviamente scontri e denunce.â€