Linearmente concedo spazi alla mia fantasia, gioco a creare mondi immaginiferi, irreali, distinti, particolari, diseguali. sovverto nei pensieri l'ordine delle cose, riflettendo un ordine che mi appartiene e che può essere scambiato per disordine... fino a quando non viene estrapolato dal contesto e messo nella luce chiara dei miei pensieri. Un gioco di alti e bassi, dove le emozioni sono il nutrimento della creazione, dove lo stato d'animo, la sensibilità del momento, si riflette -inesorabile- nella realizzazione di concetti saldi o vaporosi, fugaci ed imprendibili. Il bene come concretezza della creatività . il male come logorio che non porta a nulla. Come uomo onnivoro mi nutro di ogni cosa, ma solo il positivo riesce a generare in me la voglia e la costanza per portare a termine i miei progetti. una sorta di egocentrismo sentimentale portato agli estremi da una energia che so ribollire in me e che, talvolta si sopisce, per poi risvegliarsi in tutta la sua potenza. Una sensazione alchemica che mi porta via. uno stato, "l'alchimia", in cui spazio e tempo perdono di significato e diventano variabili irrilevanti dell'ordine sovvertito. sensazione magica che ricerco con il piacere di scoprirla, ogni volta, come se fosse la prima volta.
e per questo gioco a fare nuove esperienze, di ogni tipo. a non fermarmi, non sedermi, non uniformizzarmi, non agire. Pensiero e azione. Imprescindibili l'uno dall'altro. mi piace circondarmi di gente concreta, affabile, dinamica, disponibile, colta con cui poter affrontare le esperienze che ogni giorno si intraprendono, in un susseguirsi rocambolesco di "avventure" (belle e brutte) che diventano il nostro essere attuale. Una storia personale in cui solo "tutto" può portare all'"adesso".