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[…] La questione, la tesi, l’ipotesi che si vuole sviluppare con questo progetto è la seguente:se a tutti dessimo l’incipit per poter significare qualcosa? […] Il Gruppo per l’ Arte Generalizzata (GAG, dove per arte si intende la complessità intera che la parola sottende senza distinzione alcuna) si propone quindi di rendere a tutti possibile e accessibile il fare arte e il distribuire arte. Creando manufatti partendo da un tema base che andrà man mano sviluppandosi ogni membro del movimento si impegna a far parte di una fase della composizione di queste piccole creature incompiute da distribuire capillarmente con mezzi non ufficiai. Partendo quindi da un tema proposto da un singolo membro o da gruppi ci si muoverà realizzando piccole cose, realizzate nell’economia più assoluta, muovendosi per casa alla ricerca di tutto quello che assemblato possa esprimere il tema stabilito. Ogni piccola opera dovrà essere studiata tenendo in considerazione che la stessa andrà ripetuta in un grande quantitativo di copie in modo tale che si possano distribuire capillarmente all’interno del tessuto urbano queste presenza. […] Una sorta di book crossing tra opere. Un art crossing che si va ad infilare ovunque. Ognuna di queste opere potrà quindi essere distribuita, ovunque, ovunque ci sia spazio per appoggiarla. Dimenticata nelle stazioni, sui treni, sugli autobus e sui metrò, distribuita one to one a chiunque la desideri, spedita via posta, anche e soprattutto ad indirizzi pescati a caso tra l’elenco telefonico di tutta Italia, abbandonata negli spazi pubblici, nelle piazze, nelle università, davanti a luoghi destinati ad istituzioni, passata agli amici che la vivono, la modificano, e quindi la arricchiscono di nuovi significati e infine la riabbandonano, perché possa dare la possibilità di dare significati ad altri. […] Tutti noi diventeremo artisti? Non è questa la questione, tutti noi avremo la possibilità di far parte di un processo, di arricchire un tema, la finalità non è quella di dar a tutti la possibilità di creare arte, ma è quella di divenir presenza in una catena, è la catena che diviene opera, ed è per questo che i manufatti prodotti non si possono definire autentici, non si possono definire multipli, non si possono definire arte, l’intenzione di ognuno di noi è l’arte che si trasmuta e accoglie come metafora l’idea di un organismo nato e che muta la sua condizione adulta di continuo, uno strumento polifonico, che parla di stratificazioni, che si completa tendendo all’infinito grazie all’aggiunta continua di stimoli e di parti. […] I firmatari di ogni opera compariranno come stimolo, come inizio di una lunga lista, che nell’idea del Gruppo per l’Arte Generalizzata dovrà includere tutte le persone presenti sulla faccia della terra, in tempi diversi, dovrà quindi continuamente essere ampliata, fermare l’elencazione dei partecipanti nelle fasi costruttive significherà far morire l’opera. Portare avanti la catena significa anche solo custodire per un periodo l’opera se questa è la necessità, ma poi la si deve riabbandonare. […] Chiunque potrà quindi diventare parte del Gruppo Arte Generalizzata, creando, moltiplicando, riproducendo, manipolando, recuperando, pescando tra gli scarti della sua quotidianità dei manufatti da distribuire, nei luoghi che ritiene più opportuni, in modo tale che la sua opera venga proseguita. Il materiale qui riportato è da considerarsi libero, come libera ne è la distribuzione, la copia e la divulgazione. MILANO 2008
http://www.flickr.com/photos/gruppoartegeneralizzata
Contatto msm: [email protected] www.andreamoscardi.com

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