Brief Biography: Marie Magdelene Dietrich von Losch (aka Marlene) was born in Berlin, Germany on December 27, 1901. Her father was an army officer who had served in the Franco-Prussian War. Because of his constant absences from the family due to his army duties, Marlene and the rest had to rely on themselves. When he was died, while she was 11, Marlene's mother married Eduard von Losch and he adopted the Dietrich children. Marlene enjoyed music and attended concerts. She was adept at playing the violin and piano. By the time she was in her mid-teens, Marlene had discovered the stage. Acting was to be her vocation. In 1921, Marlene applied for an acting school run by Max Reinhardt. She was accepted. She appeared in several stage production, but never had more than a couple of spoken lines. In short, she wasn't setting the stage world on fire. She attempted films for the first time in 1922 Her first film was So sind die Männer (1923) which was followed by Tragödie der Liebe (1923). On this last project, she met Rudolf Sieber and married him in 1924. The union lasted until his death in 1976 although they didn't live together that whole time. The remainder of her early film career was generally filled with bit roles that never amounted to a whole lot. After being seen in the German production of Blaue Engel, Der (1930) in 1930, Marlene was given a crack at Hollywood. Her first US film was Morocco (1930) with Gary Cooper later that year followed, by Dishonored (1931) in 1931. This latter movie had her cast as a street walker who is appointed a spy. The film was a rather boring affair but was a success because of Marlene's presence. Movie goers were simply attracted to her. In 1932, Marlene filmed Shanghai Express (1932) which proved to be immensely popular raking in $3 million. Once again, she was cast as a prostitute. The next film was Blonde Venus (1932) which turned out to be a horrible production. Her co-star was Cary Grant and once again she was cast as a prostitute. Marlene seemed to be typecast as a woman of low morals and she wanted different parts. Some films such as Desire (1936) in 1936 didn't do that but she wanted to expand. Her chance came in 1939 in Destry Rides Again (1939) when she was cast as "Frenchy", a Western saloon hostess. This began a new direction for Marlene since it shed the typecasting which she was forced to endure during her career. All through the 1940s, she appeared in well-produced, well-directed films such as Manpower (1942), The Spoilers (1942), The Lady Is Willing (1942) and Pittsburgh (1942) all in 1942. Afterwards the roles came fewer, perhaps one to two films every year. In 1945, Marlene didn't appear in any. She only made seven productions in the 1950's. Her last role of any substance was Judgment at Nuremberg (1961) in 1961. Despite the lack of theatrical roles, Marlene still made appearances on the stage. However, by 1979, she was a shell of her former self. After breaking her leg in one performance, she never made a go of it in show business again. Spending the last 12 years of her life bed-ridden, Marlene died on May 6, 1992 in Paris, France of natural causes at the age of 90.
Note Biografiche: Lili Marlene con il suo fascino e il suo carisma unico ha impersonato per lungo tempo quegli ideali di stile, eleganza e self control così in voga negli anni '30: una perfezione e un fascino assolutamente originali per l'epoca, che si appellavano sia alla sensibilità maschile sia a quella femminile, rivestendo Marlene di una patina androgina che, dopo di lei, sarebbe stata ripresa da numerosi altri artisti.Nata il 27 dicembre 1901 a Schoeneberg, in Germania, Marie Magdalene Dietrich Von Losch era figlia di una gioielliera e di un ufficiale di polizia scomparso prematuramente. La madre si risposò, ma il secondo marito cadde sul fronte orientale. Forse è per questo motivo, per una spasmodica ricerca della figura paterna che Marlene consumò molti amori con uomini dalla forte personalità . Nel suo "carniere" si annoverano nomi come Josef von Sternberg, Billy Wilder, Orson Welles, Erich Maria Remarque, Gary Cooper, Jean Gabin e Burt Lancaster.A partire dagli anni '20 iniziò a studiare recitazione e ad apparire in alcune produzioni cinematografiche; nel 1923 sposò Rudolf Sieber che legalmente sarebbe rimasto il suo unico marito, anche se di fatto si separarono abbastanza presto, rimanendo comunque in ottimi rapporti. L'anno dopo partorì la sua prima e unica figlia, Maria.Nel 1929 il regista ebreo-austriaco Josef von Sternberg giunge da Hollywood per fare un film basato sulla figura del professor Unrat, un personaggio frutto dell'invenzione letteraria di Heinrich Mann. Marlene Dietrich rapisce subito l'attenzione del regista e dalla collaborazione nasce un capolavoro: "L'angelo azzurro", film in cui Marlene impersona una cantante di nightclub in quello che era uno dei primi film tedeschi sonori.Con questo esordio che la immortalò immediatamente tra i miti del cinema, ebbe inizio una lunga e gloriosa carriera. Marlene seguì Sternberg a New York e a Hollywood, recitando in altri sei suoi film che contribuirono a rendere l'attrice una leggenda vivente. Tra questi: "Marocco", in cui Marlene appare vestita con un frac nero e un cappello a tuba, "Disonorata", in cui incarna la parte di una spia austriaca durante la prima guerra mondiale.Si andava consolidando il "personaggio Dietrich", solitaria donna fatale, intelligente e indipendente, con una forte carica sensuale e un'altrettanto forte ambivalenza di genere. "Shangai express", del 1932, la confermò ancora di più in questo ruolo. Seguirono molti altri film, come "Venere bionda", "Canzone di canzoni", "L'imperatrice Caterina", "Capriccio spagnolo".Finita la collaborazione con Sternberg l'attrice interpretò anche una parte brillante in una commedia diretta da Frank Borzage, "Desiderio", pellicola del 1936 che la vede nei panni di un'affascinante ladra di gioielli che fa capitolare ai suoi piedi un aitante Gary Cooper. In seguito però tornò anche ad affrontare parti più melanconiche come quella di "Angelo", un film di Ernst Lubitsch in cui interpreta Lady Maria Barker, una donna che scopre di aver tradito il marito con uno dei suoi più vecchi amici. Il film non riscuote un grande consenso e questo autorizza alcuni a parlare di declino.Eppure Marlene torna presto alla ribalta in un genere nuovo, un western in cui impersona una cantante di saloon in "Partita d'azzardo". Era il 1939, anno in cui l'ex angelo azzurro diviene cittadina americana. Da sempre ostile al nazismo, Marlene Dietrich decise di impegnarsi attivamente sostenendo le truppe americane in Africa e in Italia, sebbene si sentisse ancora molto legata alla sua patria d'origine. E' il tempo di "Lily Marlene", la canzone che l'avrebbe accompagnata per il resto della sua vita.Nel dopoguerra lavorò con diversi registi: da George Lacombe in "Martin Roumagnac" a Billy Wilder in "Scandalo internazionale", film in cui Marlene, in un gioco di specchi dal sapore realistico impersona una cantante nazista in una Berlino in rovine; e poi ancora "Paura in palcoscenico" di Alfred Hitchcock e "L'infernale Quinlan" di Orson Welles. Ma non ci furono solo film per Marlene Dietrich che, da un certo momento, cominciò a esibirsi anche sul palcoscenico dal vivo, per non dire dei concerti, tra i quali memorabile fu quello di Rio del 1959. Malgrado la sua grande mole di lavoro artistico, però, tutti la ricorderanno sempre soprattutto come la Lola de "L'angelo azzurro". Marlene Dietrich, oggi icona assoluta della storia del Novecento, è scomparsa il 6 maggio 1992 all'età di 90 anni.
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