| ENGL BIO |
From the first approaches to sperimental and alternative electronics project mind was born in 2002. The digital alter-ego of a young drummer from Verona. Among the bands that served as bridge between my metal background(especially nu-metal) and the new musical experiences we can find Front Line Assembly, FSOL, The Prodigy, Fat Boyslim, The Crystal Method and Amon Tobin. All immediatly fascinated me with their unusual sonorities and unimaginable beats used as i was to the more limited metal rythmic sounds.
As time went by also bands and more sperimental projects have come to be a part of my musical culture such as Auteachre, Aphex Twin, Squarepusher and especially the straoridnary visionary melodies of the boards of Canada: my unbeatable masters, even if not immediatly entirly appreciated passing through sonorities like drum'n'bass, funky, trip-hop and psychedelic i have matured a personal style of experimental ambiental matrix with frequent influences trip-hop, minimal/glitch and techno.
Dai primi approcci all'elettronica sperimentale e alternativa, nasce nel 2002 Project Mind: l'alter ego digitale di un giovane batterista veronese. Tra le band che hanno fatto da ponte tra il mio background metal (nu-metal in particolare) e le nuove esperienze musicali troviamo Front Line Assembly, FSOL, The Prodigy, Fat Boyslim, The Crystal Method e Amon Tobin che mi hanno subito affascinato con le loro inusuali sonorità e beat impensabili, abituato com’ero a più limitati suoni ritmici metal. Con il passare del tempo sono entrati a far parte della mia cultura musicale anche band e progetti più sperimentali; per fare qualche nome: Auteachre, Aphex Twin, Squarepusher ed in particolar modo le straordinarie melodie visionarie dei Boards Of Canada: miei maestri indiscussi, anche se non interamente apprezzati da subito. Passando per sonorità drum'n'bass, funky, trip-hop e psichedeliche, ho maturato uno stile personale di matrice experimental ed ambient, con frequenti influenze trip-hop, minimal/glitch e techno.
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Una breve panoramica su ogni album elencato nella discografia:
Rebirth Of Biologic Technology
Quest'ultimo è per ora il disco più sperimentale che PM abbia realizzato, intriso di ritmiche sfrenate ed aggressive senza però mai dimenticare l'importanza delle melodie che continuano imperterrite sul timbro ambient. Il titolo mette in primo piano il conflitto tra la figura umana con quella fredda e "noisy" della tecnologia contemporanea. Complessivamente si può definire un album sporco, putrido rispetto ai precedenti, sensazione data delle complesse e barocche ritmiche, accompagnate da sonorità più "hard" se paragonato allo standard Project Mind. Molte sono le influenze: glitch, minimal, experimentel, breakbeat, drum'n'bass, ambinet e tanto noise. Anche in questo album non mancano le tracce di pura ambient music, che risultano cupe e claustrofobiche. In definitiva è un album che lascia molto meno respiro dei precedenti, molto più introspettivi.
Techno Suck!
Il disco/EP è tutt'altro che un insulto alla techno music, ma piuttosto un tentativo di spronare il genere verso orizzonti mai esplorati e più produttivi lontani dai banali canoni commerciali. Il genere techno può offrire molte più soluzioni di quello che si crede e già diversi artisti, veterani del genere lo hanno dimostrato.
Ps. la prduzione è stata momentaneamente interrotta dal successivo lavoro.
Memories
Questo secondo concept album racchiude delle sonorità che in qualche modo riportano a galla i ricordi personali (memories), riconduce alle vecchie esperienze di bambino ma anche di adulto maturo e coscente delle proprie decisioni; le voci campionate sono spesso soffuse e confuse, come nei ricordi, le une si accavallano sulle altre per poi svanire in un'implosione. Anche in questo album le melodie (malinconiche e sognanti) sono molto importanti ma a differenza di "WWS" i ritmi sono decisamente più presenti e massicci, mentre i suoni entrano ed escono come di passaggio, in viaggio per non fermarsi mai.
World. Wind. Sunrise.
Nel 2006 viene completato World. Wind. Sunrise. primo vero e proprio concep album realizzato da PM, la cui tematica è decisamente quella del "viaggio". Le tracce si susseguono ripercorrendo la "storia dell'esplorazione umana dello spazio" alternata da flash-beck, intermezzi e digressioni, degne di un qualsiasi buon romanzo, realizzate grazie a numerosi campionamenti vocali (comunicazioni radio-foniche della NASA) e sonori, partendo con il discorso del presidente degli USA, passando per l'Apollo 11 liftoff proseguendo per l'infinito e oltre dello spazio più sconfinato. Le atmosfere sono decisamente avvolgenti e malinconiche più che in qualsiasi precedente produzione con un costante ma piacevole tocco "retrò" che rende il tutto più compatto e piacevole all'ascolto.
Dominano le melodie e le tracce ambient che vengono attraversate da correnti ritmiche varie ed avvolgenti molto introspettive. World. Wind. Sunrise., nonostante il passare degli anni, è ancora una delle raccolte che più mi hanno soddisfatto.
Untitled n°2
Il successivo lavoro è "Untitled n°2", produzione decisamente più matura, "stabile" e diversa dalla precedente. I suoni utilizzati sono molto più coordinati tra loro e le melodie ambient si intrecciano in un' unica cosa con le ritmiche trip-hop, drum'n'bass e jungle mentre i sinth e le drum-machine si presentano molto più sporche e aggressive. Questa raccolta segna l'inizio dello stile visionario e sognante tipico di Project Mind fatto di melodie (spesso incorporee), voci fuori campo e suoni/rumori molto vari a volte inaspettati.
Untitled n°1
In questo disco lo stile non è ancora ben definito e risulta estremamente vario e differente tra una traccia e l'altra. I brani si alternano tra melodie pop, funky, dance e ambient minimali, contornate da ritmi sincopati ed inaspettati intermezzi jugle e bit con una forte influenza trip-hop. La durata delle tracce è anch' essa molto varia...si parte da un minimo di 2.50 minuti fino ad un massimo di oltre 11. Le atmosfere altamente "ipnotiche" e psichedeliche sono la forza di questo disco.