Era la gelida serata del 23 novembre 2007, quando Gianmarco dopo molto tempo ritrovò Salvo ad un compleanno di 18 anni. Pochi intenditori si riunirono a disquisire circa le proprie spettanze musicali; se Salvo manifestava pochi timidi interventi, Gianmarco prestava attenzione in silenzio alle parole pronunciate dalla dotta cerchia e covava dentro di sè l'idea.........
Nella notte ambigua Gianmarco era tormentato dal seme del concetto ispiratore e fu così, che il giorno seguente lo contattò con un messaggio di testo che invitava ad un incontro l'ipotetico, presunto sassofonista per fondare quelli che sarebbero divenuti i GIOVER.
Allettato dall'intenzione, Salvo offrì il suo strumento agli effluvi della musica jazz che già da tempo aleggiava sulle stanze di casa Filippini.
Sotto la ricorrenza del Santo Natale, sbocciò l'intesa e il "mazzo", vista l'assiduità del loro impegno esecutivo.
Da allora, continuano a suonare in quel di Filippini e le loro anime scivolano sulle note di una musica lontana, di una musica libera, di una musica improvvisata, di una musica arrogante, di una musica su cui Dio balla, se Dio è nero...
La scelta dei brani di repertorio non fu puramente casuale: vengono alternati i più fantomatici standard (da Autumn Leaves a Take Five) ai Blues più spassionati, seguiti da soul pianobar anni '80, dall'atmosfera rarefatta e impregnata di "orgasmi" molteplici e primordiali.Un buon ascolto a tutti i jazzofili di professione e non, con la speranza che una fascia sempre maggiore di pubblico si avvicini a questo genere erroneamente considerato come musica "morta" e di vecchio stampo.Con l'augurio che le vostre critiche ci facciano crescereCon affetto
I Giover
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