Il concetto di arte di Cristina Contini, classe 1975, ha un qualcosa di biologico: i geni a lei trasmessi dal padre Paride, pittore e scultore, noto soprattutto negli ambienti underground e menzionato nella bibliografia dei pittori e scultori italiano del '900, edita da "Il Quadrato", ne danno conferma.
Fin dai primi anni di vita quindi, Cristina riversa sulla tela le emozioni, i sentimenti, le improbabili risposte ai tanti "perchè" di una ragazza, impegnata a crescere e fare i conti con la difficile quotidianità di uno dei quartieri più duri della perifieria milanese. La scelta della formazione scolastica ricalca la sua passione per la raffifurazione del bello legato all'immagine femminile (da qui il suo diploma come figurinista, stilista di moda all'istituto "Dudovich" di Milano cui seguono stages e collaborazioni come disegnatrice in varie case di moda). E' proprio negli anni della scuola che arriva il primo riconoscimento formale: L'associazione "Amici del Loggione" del Teatro Alla Scala, la premia per i disegni del costume di "Wotan" per la rappresentazione della "Cavalcata Delle Valchirie". Gli anni successivi al diploma sono dedicati all'approfondimento delle tecniche pittoriche e dallo sviluppo di una nuova passione: il canto, inteso come ulteriore veicolo per trasmettere idee, carattere ed emozioni, nonchè fonte di ispirazione e confronto fra due diverse esperienze dell'arte. Ha studiato canto con Sabrina Olivieri ed è seguita vocalmente tutt'ora da Marco Evans.
A sintesi del suo percorso, Cristina presenta oggi "LA DONNA DEI SENSI", mostra delle sue opere su tela che si realizza nella sua esposizione personale dedicata alla visione del divenire continuo dell'universo femminile ed alla percezione a volte eterea, a volte estremamente cruda e reale, che "gli altri" hanno di essa. Ogni pennellata, ogni sfumatura, conducono per mano lo spettatore in questo percorso conoscitivo dell'altra metà del cielo.
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