Backstage Oblio
Un uomo. Una donna. Un passato dimenticato.
Lui è un critico cinematografico di 45 anni. Da giovane era un promettente regista dell'Accademia di Cinema. Ha sacrificato la sua memoria per imparare le nozioni dell'arte.
Lei è una figura eterea ed ambigua, la vediamo indossare sempre un'uniforme bianca da infermiera. E' lei a provocarlo. A metterlo in gioco. A farlo scendere fra i meandri delle memorie artificiali conservate sottoforma di videocassette.L'intero film, tratto dal romanzo inedito "Bruciature di sigaretta" di Adriano Giotti, gioca sulle regole filmiche opacizzando il ruolo della macchina da presa. Si concentra inoltre sull'interpellazione e sull'inganno dello spettatore.
Il fulcro teorico da cui parte è il saggio "L'enunciazione impersonale" di Christian Metz. Il film è di conseguenza una riflessione sul cinema e sulla semiotica, oltre che sul rapporto pragmatico tra spettatore e autore...Fotografie di Auro Giotti