About Me
Arrigo Abalti ha 43 anni, è sposato, è padre di due figli e ama parlare di sé in terza persona. Il suo impegno nell’amministrazione cittadina è iniziato nel 1999, come Assessore ai Giovani e all’Istruzione del Comune di Vicenza: un mandato riconfermato nel 2003, dopo la vittoria ottenuta dalla Casa delle Libertà alle elezioni comunali.
Il suo impegno, dopo una rovinosa sconfitta alle elezioni amministrative 2008, lo vede impegnato come misero consigliere comunale all'opposizione.La carica ricoperta a Palazzo Trissino gli ha consentito di impegnarsi attivamente nel campo dell’Istruzione, attraverso i progetti per la riqualificazione di molti edifici scolastici e asili nido, a cui sono stati donati crocifissi nuovi di zecca.
Sul piano delle politiche giovanili ha sgomberato un centro sociale, e osteggiato almeno una decisna di occupazioni,smantellando lo Sportello Informagiovani di via Levà degli Angeli, fino alla realizzazione del nuovo Centro Informagiovani di Contrà Barche: uno spazio di oltre 900 metri quadrati in fase di ultimazione, ispirato ai centri polifunzionali biellesi.Dalla primavera 2002, all’impegno civico ha affiancato il ruolo di Consigliere Provinciale, svolto ricoprendo anche la carica di Presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Nievo ed è stato confermato nel 2007 assumendo la guida del gruppo di Alleanza Nazionale.Nel 2005 ha pubblicato il suo primo libro, intitolato “Una nuova generazione, i valori di sempre†e venduto al modico prezzo di 5 euro: un’analisi lucida, a metà tra l’intervista e il saggio politico, dedicata ai temi nevralgici del nuovo mondo e della vita politica vicentina e nazionale.Arrigo Abalti è un’idealista senza illusioni, crede nel cambiamento ma nel rispetto del solco tracciato dalla tradizione. Concreto e ispirato ha fatto della politica un mezzo, un fine senza mezzi fini, uno strumento per far crescere le idee e le visioni delle nuove generazioni, in linea con Gianfranco Fini. Ha creduto nella vitalità culturale di Vicenza a tal punto da dimenticarsene. Vulcanico e instancabile nel suo progetto di dare alla generazione emergente un palco, ha eliminato le feste rock: un’opportunità per crescere e svilupparsi nel tessuto culturale, intellettuale, spirituale e artistico cittadino.