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Monnezzopoli/Marcegaglia: Pecunia non olet. Per la Confindustria questo è molto più di un comandamento. E' un modo di essere. La spazzatura olet, ma non per la Marcegaglia. Per lei la monnezza è come lo Chanel numero 5. L'oncologo Michelangiolo Bolognini fa luce sui veri motivi di Monnezzopoli. Confindustria cambierà presto nome: si chiamerà Puzzindustria in onore della nuova Kali: MarceKali degli inceneritori.Il sistema industriale italiano è in grave crisi sul versante produttivo. I gruppi industriali che più contano sono ricorsi da un pezzo all’assistenza pubblica, che viene elargita sotto varie forme più o meno mascherate dall’interesse collettivo. Uno dei casi più rilevanti è stato, ed è, quello delle incentivazioni CIP6 finanziate da una tassa “occulta”, di circa il 7%, sulle bollette elettriche dei consumatori (che avrebbero dovuto finanziare le fonti di energia rinnovabile), beneficiano, con finanziamenti annuali miliardari, soprattutto i proprietari di impianti che bruciano residui petroliferi, i rifiuti e/o le cosiddette “biomasse”. Gli impianti di incenerimento sono inutili, specie nel caso che si attui una corretta gestione dei rifiuti con raccolta differenziata domiciliari, trasformazione in compost della parte biodegradabile, “umida”, del rifiuto, riciclo e recupero di materiali; questi dati sono noti ed incontrovertibili tra gli esperti. Nella categoria degli esperti non si ritrovano quindi, con tutta evidenza, i politici professionisti, la “grande stampa”, ed anche l’imprenditoria vincente ed assistita, proprietaria, questa, della “grande stampa”. Un esempio evidente è stato il discorso di insediamento all’assise di Confindustria dove la neo-presidente Emma Marcegaglia ha così affermato: "I sistemi di gestione dei rifiuti sono molto vicini al collasso in molte regioni, anche perché si dice no ai termovalorizzatori, attivi in tutti gli altri Paesi. Paghiamo i costi più alti d'Europa per l'energia.” Strano, perché la signora Marcegaglia di rifiuti ne dovrebbe sapere qualcosa, visto che ha tre impianti di incenerimento per “combustibile da rifiuti”(CDR) in fase di realizzazione (Massafra, Manfredonia, Modugno), si è poi aggiudicata “l’affidamento del pubblico servizio di gestione del sistema impiantistico di recupero energetico a servizio dei bacini di utenza Lecce1, 2 e 3 ” e gestisce anche la “Filiera Rifiuti Speciali Oikothen” di Augusta, con autorizzazione peraltro sospesa da Regione Sicilia e Comune di Augusta, ed in altra “colonia” meridionale, a Cutro, in Calabria, ha già in attività una Centrale elettrica “a biomasse”. Strano, anche, che la signora Marcegaglia si lamenti degli alti costi dell’energia visto che quota parte dei sovrapprezzi elettrici, che il consumatore italiano paga con il meccanismo dei CIP6, già arriva alla sua citata Centrale elettrica di Cutro; a tale proposito potrebbe risultare interessante l’ulteriore possibilità di guadagno ottenibile con l’ultima legge Finanziaria La mossa del governo è chiara, politicamente efficace ed “apprezzabile”, non solo dalle forze politiche della maggioranza, ma anche quelle dell’opposizione, dai cattolici sedicenti difensori della vita, ai democratici “ombra”, fino ai grandi moralisti e moralizzatori per “via giudiziaria”: si trattava e si tratta, per il governo, come pure per l’opposizione, di dare un segnale, “colpire uno per educarne cento” , partendo proprio dal sito più tecnicamente indifendibile, anche perché la vera partita è un’altra: la realizzazione, in Campania, ma anche nel resto d’Italia dei “termovalorizzatori”. Occorre ricordare come, dopo che per mesi mass media e frotte di politici ignoranti avevano proposto, in modo martellante, la «termovalorizzazione» mediante incenerimento, non solo come soluzione al “problema rifiuti”, ma anche come alternativa alle discariche (dato, quest’ ultimo fantasioso, in quanto se anche la «termovalorizzazione» fosse integrale per tutti i rifiuti, non li eliminerebbe fisicamente, ma si limiterebbe a ridurli a circa il 30% della massa iniziale, oltre a produrrne, a sua volta e in quota non irrilevante, un ulteriore 3-5% e di una tipologia estremamente pericolosa, e tutti questi rifiuti hanno a loro volta bisogno di discariche), si è dovuto finalmente ammettere che è solo con l’utilizzo delle discariche che si può risolvere l’emergenza. A dispetto infatti di tutte le retoriche inceneritoriste, che sostengono la “termovalorizzazione” come la soluzione di tutto, è stata la chiusura delle discariche allora esistenti in Campania e la mancata previsione di nuove discariche nel cosiddetto “ciclo integrato dei rifiuti”, insieme alla infima qualità degli impianti delle imprese del gruppo Impregilo di Cesare Romiti, da quelli che dovevano produrre Combustibile da rifiuti (Cdr) diventato semplicemente «ecoballe» e l’assoluta insufficienza del progetto del primo impianto di «termovalorizzazione», quello di Acerra, (per il quale non veniva previsto, originariamente, nemmeno un soddisfacente sistema di abbattimento degli inquinanti, tanto che il gruppo di lavoro del ministero dell’Ambiente, che successivamente revisionerà il progetto, imporrà "adeguamenti" tecnici per un costo di 25 milioni di euro) che hanno causato l’emergenza rifiuti (vedi “Camorra di Stato e stato di emergenza”, pubblicato su il “Il Ponte” ). Dal punto di vista tecnico, mentre è necessario realizzare nuove discariche (su scala regionale, e non su base provinciale o comunale, se siamo in zone intensamente urbanizzate ), ovviamente in aree idonee dal punto di vista idrogeologico, e distanti dai centri abitati, è improponibile la realizzazione di questi impianti in aree urbane, a tale proposito si può ricordare come la prima normativa italiana sulla gestione dei rifiuti, la legge 20 marzo 1941, n. 366, stabilisse una distanza minima di 1000 metri dall'abitato per gli impianti di trattamento dei rifiuti, una norma di puro buonsenso, purtroppo non più ripresa, nelle normative successive. Quello che sta accadendo a Napoli dovrebbe, infatti, far interrogare tanti “conformisti” sul completo fallimento di una cultura “ambientalista” che non ha saputo, né voluto, emanciparsi dai dettati dell’ecocapitalismo egemone, quello “malthusiano” che enfatizza catastrofismi profittevoli, come la crescita della CO2, che è così diventato l’unico “gas nocivo” riconosciuto e certificato, (oltre che merce da trattare nei nuovi mercati dei “diritti all’inquinamento”). Non a caso, il bombardamento “terroristico” sui “Cambiamenti climatici” serve alla presidente di Confindustria per chiedere una nuova politica energetica che riparta dal nucleare, “unico modo per coniugare politica energetica con riduzione dei costi e cambiamenti climatici”. Ma il fatto peggiore è che questo catastrofismo “confindustriale”, che viene imposto in tutte le salse, copre e fa trascurare la drammatica crescita degli inquinanti direttamente nocivi per gli esseri viventi, compreso gli esseri umani: dagli inquinanti organici persistenti, diossine e policlorofenili-PCB; ai metalli pesanti, anch’essi persistenti, cancerogeni riconosciuti, teratogeni o estremamente tossici; alle polveri ultrafini (PM0,1 ed inferiori) che non vengono nemmeno misurate; e, collegati a questo, la crescita altrettanto allarmante, dei tumori, anche nei bambini e negli adolescenti; delle malattie degenerative negli anziani, delle malformazioni nei neonati, della sterilità negli adulti. Esistono numerosi dati scientifici che stanno dimostrando una correlazione diretta e di ampio raggio, prima impensata, tra queste malattie e gli inquinanti ambientali prima citati che andrebbero da subito eliminati o ridotti il più possibile. Tutto questo viene ignorato dagli apparati culturali dominanti, anche quelli “ambientalisti” come pure, a maggior ragione, dai politici governativi che si dotano di tecnici compiacenti, “ancien régime”, meglio se con comuni interessi economici e di “affari”. Non si evidenziano, o si nascondono, dati scientifici sempre più solidi ed evidenti che correlano la salute con l’inquinamento da alcuni inquinanti specifici, in ben studiate campagne di disinformazione e manipolazione mediatica. Una mano a questa manipolazione viene anche data da ben costruiti “eroi anticamorristi”, che focalizzano l’attenzione sulla sola malavita locale, guardandosi bene di evidenziare le responsabilità dei “salotti buoni” della finanza e dell’imprenditoria vincente. Lo stesso lavoro che viene fatto anche da certi “moralisti confindustriali”, giornalisti della “grande stampa” che denunciano molto sprechi e ruberie pubbliche e, molto meno, o per nulla, le maggiori ruberie private. La neopresidente di Confindustria può impunemente affermare:”Bisogna tornare al rispetto delle regole. Mi dispiace per la popolazione che sta annegando tra i rifiuti per colpa di piccoli gruppi che stanno provocando incidenti, ma è venuto il momento che lo Stato a Napoli riprenda il suo ruolo. C’è la necessità di sbloccare tutti gli investimenti, dai termovalorizzatori alle ferrovie, alle autostrade che sono stati bloccati per motivi ambientali. Non accetteremo più che piccoli gruppi in malafede blocchino il Paese e ci condannino al declino. Certo bisognerà dialogare con la gente parlando di compensazioni, ma poi bisognerà chiudere con i veti” (" il Sole 24 ore”, 5 maggio 2008) ; linea dura e legalità, dunque, mentre solo alcuni mesi fa la Marcegaglia SpA ha petteggiato una sanzione di 500 mila euro più 250 mila euro di confisca per una tangente di un milione 158 mila euro pagata a Lorenzo Marzocchi di EniPower. Oltre al patteggiamento dell'azienda, Antonio Marcegaglia, fratello di Emma, ha patteggiato 11 mesi di reclusione con sospensione della pena. Un “Sistema Paese” che per far funzionare, a ogni costo, imprese decotte, ha bisogno dei militari è forse davvero più che “al declino”, declinato da un pezzo. Resta però un'unica consolazione, la risoluzione dell’emergenza campana, con le discariche, potrà rendere evidente la colossale truffa del sistema inceneritorista, senza il messaggio fuorviante dei rifiuti per strada: sta ai cittadini responsabili; ai tecnici ed ai professionisti che seguono la loro deontologia; agli imprenditori coraggiosi che, ostacolati da tutti, hanno realizzato filiere di recupero di materia esemplari; prendersi carico di questo compito, con la consapevolezza di essere la potenziale maggioranza del Paese e per la sua possibile salvezza." Michelangiolo Bolognini, medico oncologo
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FINANZIAMENTI AI GIORNALI? PERKE?! "Lo stato finanzia l’editoria per circa 700 milioni di euro all’anno. A chi, come, e soprattutto a che titolo vengono spesi questi soldi? Poiché in Italia si legge poco e nessun giornale riesce a vivere di sole vendite, nel 1981 fu approvata una legge, pensata proprio per dare sostegno ai giornali di idee, come i giornali di partito, penalizzati dal mercato e non sorretti dalla pubblicità e allegati. Ma nell’inchiesta di Bernardo Iovene scopriamo che in realtà i giornali considerati di partito oggi in tutto prendono il 5% degli stanziamenti. E allora il restante 95% a chi va? I lettori dei quotidiani non lo sanno, mentre lo sanno bene gli editori, che incassano corposi contributi su spese telefoniche, elettriche e costo della carta. Una fetta di finanziamenti va poi a una galassia di giornali che hanno ottenuto l’accesso ai finanziamenti grazie alla firma di due deputati, spesso di schieramento opposto, che hanno dichiarato l’appartenenza della testata a un movimento politico. Come il Giornale d’Italia, ‘Organo del movimento unitario pensionati uomini vivi’, che gira parte dei suoi contributi alla Lega. Ma non sono i soli, ci sono anche le Tv locali, per esempio Teleoggi, con i soldi pubblici ha “ringraziato” l’ex ministro Gasparri per l’attenzione dimostrata. Anche Radio Padania e Radio Maria incassano. E anche il quotidiano “Sportsman, Cavalli e Corse”. Alla fine della fiera i giornali prendono un sacco di soldi ma i giornalisti precari e sottopagati sono sempre di più." --- ---
MA COME SI RISPARMIA CN IL NUCLEARE CAZZO!Per chi pro-nucleare non si faccia troppe, il costo della materia prima per le centrali nucleari ha avuto un'impennata e continuerà la sua corsa al rialzo. Anche l'uranio fa parte delle materie destinate ad esaurirsi così come lo è il petrolio. L'uranio è arrivato a 113$ la libbra! Lo spot price era a 95$ un paio di settimane fa e 7$ sei anni fà. Non è conveniente puntare sulla costruzione su nuove centrali quando a breve dovremo scontrarci con la dura relatà: non c'è più trippa per gatti.Per le variazioni dei costi e FONTI http://www.uxc.com/index.aspx
PONTE SULLO STRETTO!!! NON SI PUO' FAREEEEEEEE
PONTE SULLO STRETTO! NN SI PUO' FARE!!La variabile : COSTISi afferma che i costi da recente siano stati aggiornati al ribasso rispetto a quelli definiti nel 2001: ma sarebbe molto facile e altrettanto mirabolante continuarlo ad affermare oggi con la stessa malcelata sicurezza : come può mai essere possibile se si considera la variabile petrolio (trasversale a tutto) e la variazione in progress non più regredibile del costo dell’acciaio (materia prima ed assolutamente indispensabile e non sostituibile per la costruzione del ponte) che crescerà sempre di più e costantemente per tanto tempo ancora perché è divenuto indispensabile per la crescita dell’economia cinese.....CONTINUA ALL'INTERNO DEL BLOG!---
---CIP6 CIP6 CIP6 CIP6 CIP6 CIP6 TANTO PER FARCI 2 RISATE
BOSSI CANTA "BRUCIARE IL TRICOLORE" E A ROMA NELLO STESSO MOMENTO SEPPELIVANO CALLIPARI CN LE BANDIERE TRICOLORE....E C'ERA ANCHE IL NOSTRO MINISTRO DI GRAZIA E GIUSTIZIA CASTELLI...
CASTA SENZA ONORE NE RITEGNOLo chiamano assegno di reinserimento nella vita sociale, o anche assegno di solidarietà di fine mandato. E a pagarlo e lo Stato, attraverso le nostre imposte. A prima vista niente di strano, se a beneficiarne fosse un gruppo di: disadattati o ex tossici appena: dimessi da una comunità di recupero. Ma in questo caso a godere dell’assistenza pubblica sono i super privilegiati parlamentari della Casta. O meglio tutti quelli che non sono stati (o non si sono) ricandidati, o che pur ricandidandosi alle prossime elezioni non verranno rieletti. A loro - nonostante il reddito extra parlamentare, da quando mettono piede nell’emiciclo, cresca del 51% - spetterà una somma pari all’80% dello stipendio mensile lordo da deputato o senatore, moltiplicata per gli anni consecutivi passati in Parlamento. A decorrere dall’inizio del primo mandato. Ossia 9.362 euro per ogni anno tra gli scranni di Montecitorio e 9.604 per Palazzo Madama (ottenuti cumulando il 6,7% di ciascuna delle 12 indennità mensili). Dunque per due soli annidi servizio, ai parlamentari "trombati" che han debuttato sotto l’attuale governo, verrà corrisposta un’indennità da 18.725 o 19.209 curo. Tuttavia molti di coloro che non torneranno in Parlamento vi sedevano da numerose legislature, e dunque l’aiutino per "reinserirsi" somiglia qui a un temo al lotto. Ad esempio su uno come Mastella, che lasciasse la Camera dopo 32 anni filati, pioverebbero 300.000 euro. Inutile dire che questo ennesimo sperpero farà schizzare il budget dei palazzi del potere. Alla voce assegno di fine mandato, nel bilancio 2008 il collegio dei questori ha preventivato 8.5 milioni di spese straordinarie solo per il Senato. E il totale delle Camere sfiorerà i 25-30 milioni, considerato il forte ricambio generazionale nelle candidature, per effetto di quote rosa, tetto dei due mandati, stop agli indagati e fine delle grandi alleanze. Vanificando l’auspicato contenimento dei costi della politica. Gli estremi per gridare allo scandalo ci sono tutti. Vedere i politici usufruire dell’assistenza sociale per reintegrarsi nella società civile una volta lasciata Roma è a dir poco una beffa. Che si rinnova a ogni tornata elettorale, perché la buonauscita non è una tantum. Prendete Veltroni. Nel 2001, dopo 14 anni, scelse di non ricandidarsi alla Camera. Lo attendeva la poltrona da sindaco della Capitale, non il marciapiede. E nel frattempo era divenuto parlamentare europeo. Eppure l’ufficio competenze di Montecitorio calcolò che per rendergli meno traumatico l’insediamento in Campidoglio gli sarebbero spettati 234 milioni di lire. Pur sempre una mancia, paragonati ai 439 milioni del record di Forlani. Ma niente paura, ancora pochi giorni e l’assegno del segretario Pd ricomincerà a lievitare per altri 5 anni. Al pari di quello di De Mita, che durante un raro Aventino ritirò i primi 378 milioni di lire. Mentre a passare alla cassa saranno ora i nuovi esclusi dal seggio, per scelta o necessità: Prodi, Diliberto, Biondi, Del Pennino, Caldarola, D’Elia, Mele ecc. Una marea umana, visto che il solo Pd non ricandiderà più 134 eletti con l’Ulivo. Forse agli albori della Repubblica una simile misura di sostegno avrebbe avuto ancora un senso. Per consentire di buttarsi nell’agone elettorale ai meno abbienti. Allora però, i nostri rappresentanti percepivano compensi irrisori rispetto agli odierni 16.000 euro mensili spese incluse. Senza contare benefit, diarie, sconti, rimborsi e vitalizi, aggiuntisi nel tempo
MILANO - Il passaparola è stato fulmineo. Dopo poche ore infatti il sito era già intasato. Del resto l'occasione era ghiotta: poter scoprire con un clic quanto guadagna (o meglio guadagnava, visto che i dati sono relativi al 2005) il vicino di casa o il collega d'ufficio. O qualche personaggio celebre per gli amanti del gossip.
COME ACCEDERE AI DATI - L'Agenzia delle Entrate (come anticipato dal quotidiano «Italia Oggi») ha reso disponibili sul Web, per la prima volta nel nostro Paese, i redditi dichiarati da tutti i cittadini italiani nel 2006. Tutto in Rete, anche se in realtà solo per poche ore. Bastava cliccare su www.agenziaentrate.gov.it, poi dalla home page cliccare sul link "Uffici", quindi su «elenco uffici», da qui su «elenchi nominativi dei contribuenti» e infine su «consultazioni elenchi dichiarazioni». A questo punto si cliccava sulla Regione della persona che si stava cercando, sulla provincia e sul comune e dopo aver inserito un codice di sicurezza presente sulla pagina stessa, scaricare il file di testo (guarda le schermate del sito). Il provvedimento porta la firma di Massimo Romano, direttore dell'Agenzia delle Entrate. Già nel '99, come direttore generale del dipartimento, Romano aveva emanato un provvedimento analogo per attuare la norma di «trasparenza»: si era così tornati a pubblicare gli elenchi dei contribuenti, ma attraverso l'invio agli uffici territoriali del fisco e alle amministrazioni comunali. Romano è stato il primo direttore dell'Agenzia, dal 2001. Durante il precedente governo Berlusconi era stato sostituito da Raffaele Ferrara, ma nel 2006 è tornato a guidare gli stessi uffici, richiamato proprio da Visco.
LA LEGGE - L'Agenzia delle Entrate ha poi spiegato con un comunicato che «la legge stabilisce la pubblicità dei dati». «La predisposizione degli elenchi nominativi dei contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi è prevista dall'articolo 69 del Dpr numero 600 del 1973. Tali elenchi, in passato realizzati in forma cartacea, erano a disposizione per la consultazione sia negli uffici dell'Agenzia che nei Comuni. La decisione di utilizzare il mezzo telematico nasce dalla norma introdotta con il codice dell'amministrazione digitale varato nel 2005 che dispone di assicurare la fruibilità dell'informazione in modalità digitale utilizzando con le modalità più appropriate le tecnologie dell'informazione e della comunicazione»...............................DAL CORRIERE DELLA SERA
Dai ferri roventi e gli uncini laceranti dell'antica Roma agli schiaccia pollici e alle ruote di tortura medievali, per oltre 2000 anni chiunque fosse interrogato in un tribunale poteva aspettarsi di subire indicibili torture. Negli ultimi 200 anni, intellettuali umanisti che vanno da Voltaire a membri di Amnesty International hanno portato avanti una ferma campagna contro gli orrori di questa crudeltà sponsorizzata dallo stato, campagna culminata nella Convenzione delle Nazioni Unite del 1985 Contro la Tortura, ratificata dall'amministrazione Clinton nel 1994.Poi è venuto l'11 settembre. Quando le torri gemelle sono crollate uccidendo migliaia di persone, alcuni influenti "cervelloni cinici" hanno prontamente ripudiato quegli ideali illuministici e hanno avviato una discussione pubblica sul fatto se se la tortura potesse essere un'arma appropriata, se non addirittura necessaria, nella guerra al terrore di George Bush. Tra di loro, il più persuasivo, l'accademico di Harvard Alan M. Dershowitz, ha sostenuto il diritto dei tribunali di fornire delle "autorizzazioni alla tortura", assicurando che le informazioni necessarie potrebbero essere ottenute mediante aghi d'acciaio da determinati soggetti arabi poco disponibili a fornirle altrimenti..........continua sul blog..... --
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Fede costa agli italiani 350.000 euro al giorno. Dal primo gennaio 2006, con effetto retroattivo. La Corte di Giustizia Europea ha condannato l'Italia a una multa di circa 130 milioni di euro all'anno se Rete 4 non cederà a Europa 7 le frequenze che Testa d'Asfalto ha in concessione dallo Stato. Per l'Europa l'assegnazione delle frequenze in Italia non rispetta la libera prestazione dei servizi e non ha criteri di selezione obiettivi. La sentenza europea è la terza a favore di Europa 7 dopo quelle della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato. Testa d'Asfalto toglie l'ICI, ma introduce il canone Fede. Non ci sono conflitti di interessi? Perchè gli italiani devono pagare per guardare Fido Bau ogni sera? Se il concessionario pubblico di tre reti nazionali Testa d'Asfalto non sposterà Rete 4 sul satellite gli italiani alla fine del suo prossimo glorioso quinquennio pagheranno circa UN MILIARDO di euro di multa considerando gli arretrati. Testa d'Asfalto è un genio, oltre alla concessione pubblica, la pubblicità a pagamento su tre reti avute in eredità da Craxi, avrà anche il finanziamento pubblico. Il ministero delle Comunicazioni non c'è più. In realtà non c'era neppure prima. Gentiloni potrà dedicarsi di più al tennis con Ermete invece di passare lunghi week end ad Arcore. L' Agcom con il supporto del PD e della Repubblica e della Finocchiaro e di Topo Gigio è impegnata a tempo pieno sul pericoloso Travaglio. Se pò fà. Con i nostri soldi se pò fà. Per sapere quanto stiamo versando al Presidente del Consiglio per non applicare le sentenze su Rete 4 scaricate e diffondete il banner. E' bello contribuire al successo economico di Testa d'Asfalto con le nostre tasse.DA WWW.BEPPEGRILLO.IT

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Member Since: 4/27/2008
Band Website: www.myspace.com/cicciodestonzc
Band Members: COME FECE NAPOLETONE A WATERLOO...QUESTO E' UNO DEI MANAGER CHE GUIDA UNA DI QUELLE AZIENDE CHE POTEVA ESSERE GRANDE E AL CONTRARIO PRESTO FINIRA' SPOLPATA!EVVIVA LA TELECOM!CHE Nel 1999 avrebbe potuto comprarsi Vodafone e forse anche Telefonica (sua probabile futura padrona) E OGGI??FINCHè LA BARCA VAAA....LASCIALA ANDARE!MA SOPRATTUTTO...SE PUOI REMA CONTRO!

EOLICO 1 NUCLEARE 0La produzione eolica in Spagna il 20 marzo ha toccato un nuovo record di potenza istantanea: 8.375 MW pari al 27% della domanda di quel momento, superando così il nucleare. L’operatore di rete spagnolo Red Eléctrica de España (Ree) ha fatto sapere che il giorno 20 marzo la produzione eolica in Spagna ha toccato alle 17.40 un nuovo record di potenza istantanea, cioè 8.375 MW pari al 27% della domanda di quel momento, superando di gran lunga tutte le altri fonti, compreso il nucleare. Anche per quanto riguarda la domanda di energia oraria si è registrato un record con 8.298 MWh tra le 17 e le 18, così come per l’energia giornaliera con 169.194 MWh eolici. La domanda di energia elettrica della Spagna alle 17.40 ammontava a 31.033 MW, ai quali vanno aggiunti 1.759 MW che si stavano esportando. In quel momento la produzione era così costituita: Eolico:8.375 MW Nucleare: 6.797 MW Carbone: 5.081 MW Idroelettrico: 5.025 MW Ciclo combinato: 3.860 MW Rinnovabili (escluso eolico): 3.553 MW Gas: 101 MW Il precedente massimo storico dell’eolico si era avuto l’8 dicembre 2006 con 8.136 MW di potenza istantanea, con 8.010 MWh tra le 14 e le 15 e 159.291 MWh di energia giornaliera. Alla fine del 2006 erano installati in Spagna impianti eolici per una potenza di circa 11.600 MW, in grado di produrre annualmente circa 24 miliardi di kWh, cioè 24 milioni di MWh .
PERCHE' IL NUCLEARE NO!!Ieri, Fabio Roggiolani, consigliere regionale dei Verdi toscani, ha reso pubblico uno studio di Francesco Meneguzzo sui possibili siti italiani dove potrebbero sorgere centrali nucleari. Berlusconi ha promesso che le farà. Bersani si è detto possibilista. Ma nessuno ci dice dove saranno. Se lo dicessero andrebbero incontro a un’immediata insurrezione e conseguente perdita verticale di voti… E’ invece importante che si sappia dove potrebbero sorgere queste centrali. I posti in Italia, tolti i parchi, le aree sismiche, quelle vulcaniche e quelle che rischiano l’allagamento o che hanno vistosi problemi geologici, non sono molte. E visto che le centrali dovrebbero essere più di 10, possiamo essere quasi certi su dove andranno a finire. E l’amico Meneguzzo è pronto a scommettere (dopo attento studio) che queste sono le aree più probabili (vedi http://www.jacopofo.com/node/4446). Trino (VERCELLI) Fossano (CUNEO) Chioggia Monfalcone Ravenna Caorso (PIACENZA) Scarlino (GROSSETO) San Benedetto (ASCOLI PICENO) Termoli (CAMPO BSSO) Latina Garigliano (CASERTA) Scanzano Jonico (MATERA) Palma (RAGUSA) Ce ne sarebbe per un’immediata insurrezione delle popolazioni di queste aree. Ma gll’italiani sono lenti e aspetteranno per incazzarsi quando vedranno muoversi la macchina nucleare sotto casa loro. Basta un solo discorso per dire quanto progetto questo sia folle. I dati ce li dà Repubblica di qualche giorno fa, in un articolo che finge di essere imparziale e ci presenta il piano della Edison per 5-10 centrali nucleari sparse per il paese. Una vera follia. Vediamo perché. Innanzi tutto se si partisse immediatamente a costruirle entrerebbero in funzione (secondo i tecnici Edison) nel 2019. Se ciò si avverasse sarebbe la prima volta in Italia che un’opera viene realizzata nel tempo previsto. Ma poniamo pure che ci riescano sarebbe una realizzazione tardiva visto che la crisi energetica e gli alti costi del petrolio stroncheranno l’economia italiana entro 5 anni se non si troveranno delle soluzioni. Ma al di là di questo, la spesa prevista da Edison per 10 centrali è di 40 miliardi di euro (ottantamila miliardi di lire) con un costo di 2 mila euro a kilowat. Ma con 2 mila euro a kilowatt posso installare le turbine a acqua di nuova generazione che lavorano spinte dalla alta e dalla bassa marea o dalla corrente dei fiumi. Cioè non hanno bisogno di cascate. Ogni singola turbina produce 1 kilowatt di potenza e ha un diametro di 120 centimetri. Quindi è piccola e può essere installata sul fondo di un corso d’acqua senza interferire con la navigazione. E queste turbine potremmo iniziare a installarle da domani mattina e si ripagherebbero con l’energia prodotta prima che le centrali nucleari possano entrare in funzione. Ma l’articolo di Repubblica ci informa anche che Moody’s, la nota agenzia di rating (cioè quelli che valutano l’affidabilità di un investimento) ha stimato che il prezzo reale di una centrale nucleare arriverebbe a 4 mila euro per ogni kilowatt di potenza, mentre il prezzo attuale di un kilowatt prodotto con l’eolico è intorno ai 3 mila euro. Inoltre bisognerebbe calcolare che nei prossimi anni i prezzi di idrico e eolico continueranno a calare grazie alla massificazione dei sistemi di produzione e alle nuove tecnologie che stanno per arrivare sul mercato. E si calcola che tra 3-4 anni il solare dovrebbe diventare conveniente rispetto al nucleare anche senza finanziamenti pubblici. Infine nel costo del nucleare non è conteggiata la spesa per stoccare per decine di millenni le scorie radioattive che in mano dei terroristi si trasformerebbero in bombe atomiche sporche (composte da esplosivo convenzionale e scorie che vengono sparse nell’atmosfera dalla deflagrazione). Infine, se ci fossero ancora dubbi potremmo aggiungere che l’uranio, che alimeta le centrali nucleari, è agli sgoccioli: nei prossimi anni sarà sempre più raro e più caro. In sintesi oggi costruire centrali nucleari è pericoloso, stupido e soprattutto anti economico. Sinceramente non credo che alla fine riusciranno a farle. Credo però che riusciranno a spendere un mare di soldi nel tentativo di farlo.MAPPA INCIDENTI NUCLEARI

GLI INCENERITORI NO GRAZIE!! Le previsioni del cancro Gli inceneritori spuntano nelle Regioni italiane come l’amanita falloide. Svettano da lontano. Oggetti di design. Ci fanno pure le gite scolastiche. Sono i funghi velenosi dei partiti. Non è necessario coglierli per morire. Basta respirarli. Vengono raccomandati in televisione in programmi condotti da presentatori imbelli. Il partito degli inceneritori è trasversale, ma quello di Casini che ne vuole piazzare quattro nel suo feudo siciliano, è anche ultraterreno, vuole avvicinare all’aldilà tutti i siciliani. La raccolta differenziata rende inutili gli inceneritori. L’eliminazione degli imballaggi superflui li azzera. La mappa degli inceneritori sovrapposta alla riduzione dell’aspettativa di vita a causa degli antropogenici PM 2,5 in Italia è illuminante.Più inceneritori, più tumori per tutti. La mappa permette di fare le "Previsioni del cancro". In Val Padana sono molto alte, diffuse come la nebbia.In Calabria e nella Sicilia orientale hanno una diffusione intensa, ma cumuliforme. Contenute, invece, al pari di una riduzione del PM 2,5, in Sicilia orientale.Bel tempo sanitario sulle Alpi orientali e in Valle d’Aosta. Su quest’ultima regione è previsto però un aggravamento a breve grazie a un inceneritore nuovo di zecca.La distribuzione tumorale nel Paese nel suo complesso tende a stratificarsi e a diffondersi con una certa continuità. Le previsioni di mortalità diffusa a medio termine sono pressoché certe. Un tornado elettorale potrebbe spazzare via le cause della bassa attesa di vita se riuscisse a interessasse le formazioni politiche più esposte sul fronte degli inceneritori. Seguiranno dettagli.
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MANGANO UN EROE ?! E PAZZO!!Palermo, 9 aprile 2008 "Inquietanti i segnali dal centrodestra. Berlusconi a braccetto con Dell’Utri parla dello stalliere Mangano condannato all’ergastolo come di un eroe". "Sono davvero sconcertanti ed inquietanti i segnali che il centrodestra sta lanciando negli ultimi giorni: Bossi vuole imbracciare le armi, Berlusconi a braccetto con Dell’Utri parla dello stalliere Mangano condannato all’ergastolo per omicidio, come di un eroe. Sempre Dell’Utri annuncia una revisione dei libri scolastici sulla Resistenza. Mi chiedo se dietro questa sequela di affermazioni non ci sia un messaggio rassicurante per qualcuno, magari dopo la delusione sul 41 bis”. Lo dice Rita Borsellino, commentando le affermazioni di queste ore da parte del leader del Pdl, Silvio Berlusconi e di Marcello Dell’Utri. “Forse – ironizza Borsellino - sarebbe il caso che i primi esami di sanità mentale si facessero ai candidati deputati e candidati premier”. Rispetto alle dichiarazioni di Dell’Utri e Berlusconi, Borsellino aggiunge: “Le loro parole non solo mostrano disprezzo totale per i valori fondanti della nostra costituzione e della nostra democrazia, ma rappresentano un pericolo reale per i nostri giovani che hanno imparato ad avere per modello di eroe uomini come Giovani Falcone, Paolo Borsellino, Pio La Torre, Piersanti Mattarella e i tanti che contro gli assassini e i mafiosi hanno speso la propria vita. In un Paese democratico, in Italia, non c’è spazio per due definizioni così diverse di eroe. Perché con la mafia non si può convivere, nemmeno se un mafioso ci fa un favore e decide di non dire ciò che sa fino alla fine per tenere fede all’omertà mafiosa. Ci sono gli Organi dello Stato e le Organizzazioni dell’Antistato: non si può fare confusione, non si può permettere che faccia confusione un candidato premier, un leader di una coalizione politica”.

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QUESTA E' FAVOLOSA! ECCO COME SI PONE IL NOSTRO PREMIER DAVANTI ALLA VERITA'!! FAI SCHIFO PAGLIACCIO!
IL DEBITO PUBBLICO ECCOLO LA!L'aumento del debito pubblico, che è passato dai 1.340 miliardi di euro dell'ottobre 2001 ai 1.545 miliardi del gennaio 2006 ( GOVERNO BERLUSCONI ) . L'Italia, ha il suo debito pubblico pari al 106,4 % del PIL (prodotto interno lordo) e il deficit 2005 pari al 4,1 % del PIL. Nella legislatura berlusconiana il valore dell'indice borsistico Mibtel è cresciuto, passando da 28.000 (maggio 2001) a 29.480 (7 aprile 2006). Il debito pubblico a fine 2007 è risultato pari a 1.596.762 milioni (104,0% del Pil). Alla stessa data del 2006 esso era pari a 1.575.636 milioni (106,5% del Pil). Lo comunica la Banca d'Italia. Il debito pubblico italiano nel 2007 é sceso in rapporto al prodotto interno lordo più di quanto previsto dalle stime del governo. Le ultime stime ufficiali, diffuse in concomitanza con la presentazione della Finanziaria per il 2008, stimavano il debito 2007 al 105% del Pil. La Commissione Ue aveva invece già corretto alla fine del 2007 la propria stima sul debito italiano, portandolo dal 105% (in linea con la stima del governo italiano) al 104,3%. ATTUALMENTE Torna a salire il debito pubblico italiano in valore assoluto: a gennaio era a quota 1.621 miliardi di euro rispetto ai 1.596 di dicembre 2007. Lo comunica la Banca d'Italia. Dati BANCA D'ITALIA 1 - il debito pubblico c'è, esiste, PERSISTE. 2 - i dati dimostra quali siano i governi che hanno alimentato questo cancro in maniera radicale ( visto che fondamentalmente nn vi è stato governo senza debito, ma cn più colpe! ) il debito c'è chi dice di no, è una EMERITA TESTA DI CAZZO!!!
VOI DOVETE SAPERE CHE A BERLUSCONI BOSSI NN PIACE!!! VIDEO PRESO DALLO SPACE DI SILVIO BERLUSCONI GRANDE CAZ...CHE TROVATE SULLA TOP GRAZIE SILVIO!!!

MEDICINA: ARRIVANO LE NON-MALATTIE, DECLASSATE DA 'CAMICI BIANCHI'Roma, 10 apr. (Adnkronos Salute) - Sterili, obesi e depressi non sono malati. A 'declassare' i loro mali e' un sondaggio condotto dall'autorevole British Medical Journal fra i suoi lettori, tutti 'camici bianchi'. La rivista ha messo insieme una lista di 174 disturbi che potrebbero essere ridefiniti in termini di ''non-malattie'', chiedendo ai medici il loro parere. Ebbene, un po' a sorpresa per pochi ma convinti 'camici bianchi' addirittura infertilita', obesita' e depressione sarebbero non-malattie. Ad aprire la top-ten messa insieme da 570 lettori c'e' l'invecchiamento (44%), seguito da problemi legati al lavoro (35%), e noia (32%).Piu' in basso, vicino ai capelli bianchi o grigi (25%), i medici 'se la prendono' con la sindrome da fatica cronica e la menopausa (13%), la fibromialgia e l'obesita', il travestitismo (8%), la Sindrome del Golfo e quella premestruale (7%), insieme all'infertilita' (4%). Fanalino di coda, diabete, osteoporosi e depressione, votate solo dal 2% dei 'camici bianchi'. Il Bmj e' partito dal riconoscimento della 'spinta alla medicalizzazione', che sta ridefinendo sempre piu' aspetti della vita umana in termini di problemi medici. ''Non stiamo dicendo che la sofferenza delle persone con queste non-malattie non sia genuina - afferma la rivista sul suo sito web - anzi, puo' essere ben maggiore di alcune malattie largamente riconosciute''.L'iniziativa della rivista e' stata fortemente criticata in Gran Bretagna. Le associazioni dei malati, si legge sulla Bbc, hanno definito 'crudo' e 'inutile' il sondaggio. Un portavoce della National Osteoporosis Society si e' detto ''molto infastidito dal fatto che un piccolo numero di medici consideri l'osteoporosi come una non-malattia''. Cosi', ha aggiunto, si chiudono gli occhi davanti alle 300.000 fratture l'anno provocate dalla malattia nel Paese. Meno dura l'associazione dei diabetici britannici. ''Non ci piace usare il termine malattia - commenta un portavoce - piuttosto chiamiamo il diabete 'condizione', perche' non e' contagioso e le persone sentono che potrebbero essere discriminate se considerate malate''.

L’11 dicembre 2004 il senatore Marcello Dell’Utri è stato condannato dalla seconda sezione del tribunale di Palermo alla pena di 9 anni di reclusione per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Una sentenza pesante, giunta a dieci anni dall’iscrizione nel registro degli indagati dell’imputato, per un processo a dir poco complesso: sette anni di dibattimento, 257 udienze, centinaia di testimoni ascoltati, 12 giorni di camera di consiglio per raggiungere il verdetto, 1800 pagine di motivazioni. E per ora siamo solo al primo round. Prima di avere la parola fine su questa complicata vicenda ci vorranno diversi anni: ci sarà l’Appello, quasi certamente un ulteriore ricorso in Cassazione, e non è detto che finisca lì. Per il principio di presunzione di innocenza, il sen. Dell’Utri deve essere considerato non colpevole fino al verdetto definitivo. Tuttavia, avendo ben chiara tale premessa, riteniamo che questa sentenza – solo un passaggio intermedio sulla strada che porterà alla verità processuale – meriti di essere divulgata e conosciuta, fondamentalmente, per tre motivi. Primo, perché riguarda un uomo al centro di alcune delle vicende politiche e imprenditoriali più rilevanti degli anni 80 e 90 e al culmine della sua parabola umana e professionale (non un ex potente, come, per esempio, era ormai Giulio Andreotti a metà degli anni 90). Secondo, perché si fonda non solo su dichiarazioni di pentiti, ma su una serie di fatti, di ammissioni dello stesso imputato, di documenti scritti, fotografici, filmati difficilmente contestabili (al limite diversamente interpretabili). E terzo, perché fornisce uno spaccato incredibilmente nitido di come la mafia e il potere “legale” (politico, finanziario, economico) si tocchino, interagiscano e si nutrano a vicenda grazie ad alcune figure di “raccordo”, solitamente personaggi insospettabili, ben noti agli studiosi del fenomeno mafioso e ai sociologi, ma sempre molto abili a districarsi tra le maglie del processo penale.....( CONTINUA NEL BLOG....)
PERCHE' UTILIZZARE LE FONTI RINNOVABILIIl perché utilizzare le fonti rinnovabili è molto semplice! Le fonti rinnovabili non inquinano, sono inesauribili, contribuiscono a tenere pulito il nostro pianeta, fanno risparmiare, ed attualmente sono incentivate in varie forme sia dallo Stato italino che da gli enti locali. Lo Stato prevede ad esempio degli incentivi sia per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici (generatori di energia elettrica) e sia per quanto riguarda i collettori solari più comunemente chiamati pannelli solari.Alcune amministrazioni locali inoltre incentivano la diffusione degli impianti solari concedendo svariati benefici quali: riduzione dell' imposta ici, concessioni di volumetrie maggiori, sconti sugli oneri concessori (Bucalossi) ecc.Quindi dal sole possiamo ottenere sia energia elettrica che calore....qualcuno direbbe: cosa vuoi di più dalla vita? In effetti se ci pensassimo un pochino ci accorgeremo dei vantaggi che l' utilizzo di queste risorse potrebbe riservarci.Sia l' impianto fotovoltaico che quello del collettore solare hanno bisogno di pochissima manutenzione, sono silenziosi, sono incentivati dalle leggi, non inquinano ecc.Questi sono solo alcuni motivi per i quali a mio avviso bisogna pensare seriamente all' installazione ed all' utilizzo di queste nuove tecnologie. ( CONTINUA NEL BLOG! )
LO DICEVA 5 ANNI PRIMAAA

Dal 94 ad oggi sono state approvate 154 leggi in materia di giustizia con lo scopo di abbreviare i tempi dei processi, ma alla fine di ogni anno proprio il direttore generale della cassazione informa dell’aumento dei tempi dei processi in confronto all’anno prima, sottolineando che negli ultimi dodici anni sono addirittura RADDOPPIATI. Ma se dopo 150 leggi non riescono perché rimangono a farle le leggi? Perché sono sempre gli stessi… I problemi che rendono la giustizia lenta sono tanti e troppi e non vengono dal cielo....( CONTINUA NEL BLOG )

------LUIGI DE MAGISTRISFinalmente! Per la procura di Salerno per anni tempestata dalle denunce degli indagati del nostro eroe,ma soprattutto da parte dei suoi superiori,Luigi De Magistris è INNOCENTE. Non ha fatto nulla di illecito! Erano tutte VALANGHE DI MERDA gettate su un magistrato che faceva il suo lavoro (strano vero?) Anzi…erano i suoi superori a commettere reati che poi gli addossavano.Certo! Perché le sue indagini erano scomode ma soprattutto intense e serrate su persone sulle quali non si dovrebbe indagare. Dove stà in tutto ciò il paradosso?? Presto detto: gli indagati di De Magistris (anche quelli che hanno contribuito ad infangare il suo nome e di conseguenza il suo operato) stanno tutti al loro posto o han fatto carriera, mentre a lui sono state tolte le inchieste più importanti (why not e poseidon) e in più non può più fare il PM (a meno che la cassazione non annulli la condanna del CSM). In tutta questa storia il lato più triste come scrive Travaglio nella sua “ORA D’ARIA” di oggi è che Tutto qua, nulla da aggiungere, a parte tutta la mia solidarietà e stima a De Magistris. ILARIA TERENZIANI
Record Label: nessuna

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