La città è sufficientemente lontana dal mare (circa 60 km) da far sì che le estati siano calde e spesso torride, in quanto priva del benefico influsso della brezza marina. L'isoterma di luglio, 24,7 °C, nasconde valori massimi talvolta pari anche a 40°C (2003) e 39°C (2004). I temporali estivi arrivano a far accumulare dai 10 ai 15 mm in una volta sola (cosa da rilevare è che quando si verificano questi fenomeni la temperatura arriva a scendere anche di 5 °C - 6°C e l'umidità a salire del 60% in pochissimo tempo). Gli inverni sono ben più rigidi di quanto i valori altimetrici potrebbero far pensare: infatti nel mese più freddo, gennaio, il termometro raggiunge valori medi pari a circa 3,9°C. I venti durante il periodo caldo provengono da SW al mattino, da N al pomeriggio e da NW alla sera; nel periodo freddo da S al mattino, da W al pomeriggio e poi da NNW - NW alla sera; ovviamente con variazioni in seguito alle condizioni atmosferiche del Centro - Italia.
Il clima è in sintesi di tipo continentale, con una possibile escursione termica fra il dì e la notte molto elevata (anche 25°C). Le perturbazioni, provenienti sia da Ovest che da Est, spesso vengono fermate dai rilievi portando così quantitativi scarsi di piogge. Le precipitazioni sono pertanto molto più ridotte di quanto l'altitudine farebbe supporre: basti pensare che la città , pur trovandosi a circa 400m, presenta valori pluviomentrici (scarsi 600 mm) pari a poco più della metà di quelli che si registrano a Chieti, che beneficiando dei venti umidi di origine marina, fa registrare valori di circa 1000 mm, pur essendo situata a 330 m, un'altitudie dunque più bassa di quella del capoluogo peligno.
Una cosa da rilevare è che la valle, per un verso è protetta da tutti i suoi monti ma per lo stesso motivo è molto afosa nei periodi più caldi e molto umida nei periodi piovosi. In inverno gli episodi di gelate e neve sono frequenti, come avvenuto nel gennaio 2005.
STORIA
Gli antichi scrittori, tra i quali Ovidio e Silio Italico, concordano sulla remota orgine di Sulmona, ricollegabile alla distruzione di Troia. Il nome della città deriverebbe infatti da Solimo, uno dei compagni di Enea. Le prime notizie storiche, però, ci giungono da Tito Livio che cita l'oppidum italico e narra come la città , nonostante le battaglie perse del Trasimeno e di Canne, rimase fedele a Roma chiudendo le proprie porte ad Annibale.
Sulle alture del monte Mitra si hanno testimonianze archeologiche dell'oppidum, uno degli insediamenti fortificati più grandi dell'Italia centrale. Si tratta di una zona, posta più in alto della sede attuale della città , che assunse la sua posizione tra i due fiumi Gizio e Vella solo nel periodo romano. La Valle Peligna, sede della vera e propria "urbs" deriva il suo nome dal greco "peline"= fangoso, limaccioso. Infatti, in età preistorica, la conca di Sulmona era occupata da un vastissimo lago; in seguito a disastrosi terremoti la barriera di roccia che ostruiva il passaggio, verso il mare, dell'acqua crollò: in compenso il terreno rimase fangoso e fertile.
Durante l'epoca romana, Sulmona fu sede di uno dei tre municipi
peligni assieme a "Corfinium" e "Superaequum". Nell'81 a.C.
si ha il secondo avvenimento narrato dagli storici, ossia la distruzione della
città da parte di Silla, a seguito della ribellione per ottenere l'integrale
applicazione della "Lex Cornelia de Suffragiis". Dopo trentadue anni,
però si ebbe la rinascita, con la costituzione di una guarnigione pompeiana,
che dovette arrendersi, per l'ennesima rivolta dei sulmonesi, a Marco Antonio,
inviato da Cesare.
La data storica più importante per Sulmona è
il 43 a.C., anno di nascita dell'illustre poeta latino Publio Ovidio Nasone,
il cantore dell'amore e delle Metamorfosi, poi relegato a Tomi, in Romania dall'imperatore
Augusto (più esattamente egli fu "relegato" e la "relegatio"
a differenza dell'"exilium" non comportava la perdita della cittadinanza
romana e dei diritti conseguenti né comportava la confisca dei beni).
Dalle iniziali del celebre emistichio ovidiano "Sulmo Mihi Patria Est",
la città ha preso le lettere contenute nel suo stemma, 'SMPE'.
Le tracce della Sulmona romana sono riemerse dagli scavi nel tempio di Ercole curino, posto ai piedi del monte Morrone in cui, secondo un'antica leggenda, vi sarebbero i resti della villa di Ovidio. Le ricerche hanno portato alla luce una copia in bronzo rappresentante l'Ercole in riposo, oggi custodito nel Museo archeologico di Chieti. Si tratta di un bronzetto, dono di un mercante, databile intorno al III secolo a.C., rappresentante l'eroe appoggiato col braccio sinistro sulla clava da cui pende una pelle di leone: viene considerato uno dei capolavori della piccola plastica antica. Oltre all'Ercole, sono stati ritrovati materiali architettonici e immagini votive.
Medioevo
La tradizione fissa nel III secolo l'avvento del Cristianesimo: inizialmente il territorio peligno era costituito da un'unica grande diocesi, quella di Valva, a cui si aggiunse quella di Sulmona, dopo controversie nate con il capitolo di Corfinio. Tuttavia la prima notizia di un vescovo sulmonese risale al V secolo. La dinastia degli Svevi agì a sostegno di Sulmona costringendo il vescovo a porre la sua sede entro le mura della città .
Durante il regno di Federico II si ebbe la costruzione di eccezionali opere civili, come l'acquedotto medioevale, uno dei monumenti dell'epoca più importanti dell'Abruzzo. Dal punto divista politico, Sulmona divenne comune sotto i Normanni e, unita alla Marsica, costituì un'unica grande provincia. Federico II, grazie agli statuti di Melfi, promosse la città a capitale e sede della curia di una delle grandi province in cui divise la parte continentale del regno. Infine Sulmona fu sede del giustizierato e di uno studio di diritto canonico equivalente a quello di Napoli. Importantissima, inoltre, la disposizione per cui delle sette fiere annuali che si tenevano in sette città del regno, la prima si svolgesse a Sulmona ("primae nundinae erunt apud Sulmonam") dal 23 aprile all'8 maggio.
Alla fine del XIII secolo, Sulmona seguì da vicino la vicenda dell'unico papa dimissionario, fra' Pietro da Morrone, meglio conosciuto come papa Celestino V. Oltre alla vicenda più nota bisogna ricordare l'istituzione a Sulmona della congregazione monastica degli eremiti di San Damiano, poi detti Celestini. La cella di Celestino V è ancora visitabile nel vicino Eremo di Sant'Onofrio al Morrone.
Rinascimento
La caduta degli Svevi portò all'avvento degli Angioini, che osteggiarono fieramente la città , non perdonandole la fedeltà a Federico II e il successivo appoggio al giovane Corradino. Così Sulmona venne privata del giustizierato e poi della facoltà di diritto canonico. Nonostante tutto nel XIV secolo la città triplicò la sua superficie e si cinse di una seconda cerchia di mura e di ben sei porte. Sempre in questo secolo si costruì il palazzo dell'Annunziata, dapprima asilo per orfani, poi ospedale e oggi uno dei simboli della città .
Nel corso del XVI secolo nacque la Scuola Orafa Sulmonese, i cui manufatti esponevano il marchio SUL. Si ebbe la nascita dell'industria della carta e furono impiantati vari opifici lungo il fiume Gizio. Anche il commercio ebbe una notevole crescita, grazie al mercato di stoffe preziose (la seta sermontina). Venne innalzato, inoltre, il campanile dell'Annunziata che è ancora oggi la costruzione più alta della città , con i suoi 65.5 metri. Alla fine del secolo, infine, fu introdotta l'arte della stampa, grazie al letterato e studioso ovidiano Ercole Ciofano. Vennero edite le opere di Ovidio e pubblicati i capitoli della Giostra Cavalleresca.
Storia moderna e contemporanea
Nel 1656 fu anche dismessa la Giostra Cavalleresca che si teneva due volte l'anno per mancanza e disapplicazione dei cavalieri, oltre che per la terribile peste: la manifestazione è rinata nel 1995. Ma il Seicento fu anche il secolo in cui le chiese sulmonesi vennero dotate degli organi di tipo italiano opera di organari locali, tra i quali Marino e Vincenzo da Sulmona, che realizzarono in San Pietro a Roma l'organo della cappella gregoriana. Nel 1706, poi, ci fu un disastroso terremoto che distrusse l'intera città e che risvegliò la cittadinanza.
L'Ottocento segnò un nuovo periodo di rinascita, in cui il nodo ferrovario sulmonese, grazie alla sua strategica posizione, ebbe notevole sviluppo e con esso si ebbe una eguale crescita economica e demografica. Nel 1889 nacque un'altra grande personalità della città , Giuseppe Capograssi, insigne studioso di filosofia del diritto.
Il Novecento è stato caratterizato da periodi di alterna fortuna, tra i quali vale la pena ricordare la costruzione nel 1950 del teatro comunale, la ricostruzione dello storico cinema Pacifico e e il passaggio del giro d'Italia nel 1911 e nel 1992, quando fu sede di traguardo di tappa.
Durante la seconda guerra mondiale Sulmona subì gravissimi danni e, vista la sua posizione al ridosso della Linea Gustav, vide lo spopolamento di tutta la zona sud (dalla Majella occidentale alla zona dell'alto Sangro). Inoltre la città venne bombardata con particolare violenza in quanto nodo viario e ferroviario strategico. Nonostante tutte le avversità si colgono i primi segni di rinascita a partire dalla visita del primo presidente della Repubblica Enrico De Nicola nel novembre del 1946. Inoltre venne ricostruita una zona della città completamente distrutta e ricostituito l'Archivio di Stato, sottratto dal regime fascista per vendicarsi di una rivolta popolare del 1929.
Manifestazioni
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Venerdì Santo: Processione del Cristo morto
Domenica di Pasqua: Madonna che scappa in piazza
27 marzo: festa dei "Fuochi di San Giuseppe" in Piazza Maggiore
Luglio-Agosto: fiera dell'Assunta e sagre popolari
Luglio - Agosto: Giostra Cavalleresca di Sulmona e d'Europa
Agosto 17-18-19: Estatecelestiniana - Eremo di S.Onofrio
Settembre: "Premio Sulmona", di critica d'arte e giornalismo
Ottobre: Concorso Internazionale di canto lirico "Maria Caniglia"
Ottobre: Concorso Internazionale di pianoforte "Città di Sulmona"
Ottobre: "Sulmonacinema",festival del cinema italiano
Ottobre ad Aprile: Camerata Musicale Sulmonese
Novembre ad Aprile: stagione di prosa dell'A.T.A.M.
Sulmona è gemellata con:
Hamilton / Canada
Burghausen / Germania
Costanza / Romania
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