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cantori di carpino

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Member Since: 4/22/2008
Band Website: www.cantoridicarpino.it www.carpinofolkfestival.it
Band Members: I nostri maestri: Andrea Sacco............Antonio Piccininno.............Antonio Maccarone........poi Gentile Nicola,Di mauro Giuseppe,Di mauro Marco,Mimma Gallo,Giuseppe Gallo,Roberto Menonna,Rocco di Lorenzo,Draicchio Giuseppe,Rignanese Antonio.I Cantori di Carpino, paesino pugliese in provincia di Foggia, sono i depositari della piu' straordinaria ed affascinante tarantella che è possibile ascoltare nelle terre del sud Italia . La tarantella di Carpino è caratterizzata da melodie raffinatissime (Montanare , Rodianelle e, Viestesane ) e da testi di grande forza poetica che s'innestano sulla sonorita' della chitarra battente , strumento capace di evocare i magici scenari del passato e di scandire ritmi che rimandano alla grande vocazione contemporanea della musica etnica . Su quel modello una inesaurabile schiera di musicisti e appassionati iniziarono a interpetrare quei brani e nel frattempo i giovani di Carpino stessi , cioè i legittimi depositari di questo genere musicale,presero ad interessarsi della loro tradizione rivolgendosi ai vecchi straordinari maestri . Intorno a Sacco Andrea , scomparso a marzo del 2006 all'eta'di 95 anni, il piu' grande interpetre di tarantella, insieme agli anziani Antonio Piccininno, 91 anni e Antonio Maccarone , 87 anni, si raduna dal 1997 un gruppo di giovani diretti da Nicola Gentile, questo è il terzo gruppo del secolo scorso della storia dei CANTORI DI CARPINO formato dai tre maestri e dai giovani musicisti e cantori che l'accompagnano, un"ensamble generazionale"che da vita ad uno straordinario concerto di musica etnica di valore internazionale e che testimonia il portentoso salto di generazioni che questa musica riesce a compiere . Una musica ancestrale che si offre al nuovo millennio come forma purissima, antica e dinamica . Chi ha la fortuna di ascoltare i “Cantori di Carpino”, non in occasioni ufficiali, ma nella spontaneità di una serata informale, entra in un circuito magico, primordiale. Ti senti proiettato in un mondo scomparso, ma che senti rivivere in te, in una sorta di metempsicosi che ti fa ritornare quello che forse un tempo, in un’altra vita, sei stato. Ritmi mediterranei, sonetti provenzali, suggestive serenate, tenere ninne nanne, lo struggente “planctus Mariae” del giovedì santo, ti riportano in un mondo agreste, in quel “Gargano segreto” cantato da Pasquale Soccio. Un mondo sconosciuto, ma vivo nel cuore, se ti ritorna alla mente e ti spinge a quello che non avresti mai pensato di fare nella quotidianità di un tuo giorno. Accade che inizi a ritmare, e poi a ballare le tarantelle del Gargano, trascinato dal suono della chitarra battente, del tamburello e delle nacchere. I tre “vetusti cantori” Antonio Piccininno, Antonio Maccarone, Andrea Sacco come i “mistici pastori” descritti dal Tancredi in “Folklore garganico”, ispirano un innato senso di rispetto verso la saggezza antica del tuo popolo, come gli antichi aedi dell’Iliade o dell’Odissea. Il loro fascino ti trascina, trascina i giovani del gruppo. Marco e Giuseppe Di Mauro (alla chitarra francese), Giuseppe Gallo (alla chitarra battente) Nicola Gentile e Roberto Menonna (alla tamorra e chitarra battente), Mimma Gallo, (voce solista con inedite modulazioni, che sembrano giungere da lidi lontani) ,Draicchio Giuseppe tammorra e ballo,Rignanese Antonio chitarra battente,Rocco Di Lorenzo voce e chitarra acustica, hanno assimilato spontaneamente antichi ritmi e suoni. Grazie alla sua memoria non si sono perse nel tempo quelle tradizioni che hanno reso Carpino il punto di riferimento della musica Folk italiana. Sicuramente il decano della musica popolare italiana,90 anni di musica che risuonano sul ritmo delle "castagnole"di Antonio Piccininno ascoltando la sua voce è come entrare in un circuito magico primordiale; sonetti provenzali,suggestive serenate,tenere ninne nanne:tutto questo è "Zio Antonio",classe 1916,pastorello da piccolo come ama definire la sua professione durante i concerti quando con i suoi "sonetti" alla rodianella ,alla viestesana e alla montanara s'impone all'attenzione degli ascoltatori per il suo carattere estemporaneo, che lascia trasparire come questi canti sgorghino naturalmente dalla vita di campagna, nutrendosi della sua ritualita'e della sua genialita'; sicuramente la memoria storica di una terra che negli anni ha saputo conservare suoni e ritmi di un tempo. ANDREA SACCO SUONA E CANTA Storie di un suonatore e cantatore di Carpino Andrea Sacco è nato quasi 94 anni fa a Carpino (FG). Contadino, cantore e suonatore di talento assoluto, ha lasciato tracce molto influenti nella musica popolare italiana. Decine sono le versioni della sua montanara più famosa, "Accomë j'eia fa' p'ama 'sta donnë", conosciuta impropriamente come Tarantella del Gargano. È stato il leader di tre diversi gruppi musicali di cantatori di Carpino che si sono succeduti nei decenni. Sacco Andrea muore e la sua voce entra nella leggenda e nella storia della musica. Abbiamo fatto in tempo a fare qualcosa perchè la sua lezione rimanga per le generazioni future. abbiamo fatto in tempo a coinvolgere la grande platea del Leoncavallo di Milano nella stessa emozione che lui ricreava con le sue melodie e la sua chitarra battente, quando si rivolgeva ad una finestra illuminata nella silenziosa sera di Carpino. E a Milano,Torino, Roma , Bologna, Firenze, Napoli e in Italia e in Europa , decine di migliaia di giovani con il fiato sospeso di fronte alla semplice e misteriosa potenza della sua voce, di fronte al grande Sacco Andrea uomo del sud , profeta di un rock lontano dalle finzioni del divismo contemporaneo, artista e sacerdote dello straordinario rito collettivo che si chiama musica popolare.
Influences: vecchie storie ..



Sounds Like: A NESSUNO !! I CANTORI DI CARPINOHo portato i Cantori di Carpino in sala di registrazione. Sacco Andrea a quasi novant’anni ha per la prima volta indossato una cuffia. Lo stesso per Antonio Piccininno e Maccarone. Il progetto che avevo in mente era semplice: cogliere in sala la straordinaria estemporaneità del loro canto che sgorga naturale nelle campagne o nelle stradine del paese e superare quindi la timidezza la diffidenza della grande arte contadina nei confronti del mezzo tecnologico. Ma gli anziani cantori che amo e frequento da anni si sono lasciati guidare in questo sentiero inesplorato: io avevo in mente le sonorità i ritmi e le tonalità del primo concerto che loro mi dedicarono nel chiuso di una masseria nel 1972, e sicuramente sono riuscito a comunicare il mio entusiasmo e la convinzione di quanto fosse utile per la cultura di oggi e per la musica dei popoli una registrazione dei loro canti che contenesse l’energia poetica di un’esecuzione spontanea e nello stesso tempo rispettasse le esigenze tecnologiche di una ripresa del suono ad alto livello professionale. È stata fondamentale la presenza rassicurante e l’apporto musicale dei giovani musicisti di Carpino che hanno eletto gli anziani come loro maestri: i fratelli Marco e Giuseppe Di Mauro (chitarra e chitarra francese), il quindicenne Roberto Menonna (chitarra battente) Mimma Gallo (voce e castagnette) Giuseppe Gallo (chitarra basso) e Nicola Gentile (tamburello) che è l’artefice della preziosa coesistenza in questo gruppo musicale di musici appartenenti a generazioni così distanti. Il repertorio della tarantella del Gargano è vastissimo e fra questi ho scelto alcuni dei loro “sonetti” cantati sugli accordi dei tre principali modi di tarantella: la “Montanara” in tonalità minore, la “Rodianella” di tono maggiore e la “Viestesana” in tonalità ondeggiante tra maggiore e minore. Ho aggiunto ad integrare questa antologia due episodi rituali e melodici che sottolineano l’eccezionale livello espressivo di questo paesino toccato dalla grazia delle muse classiche: una “Ninna nanna” e un professionale del Giovedì Santo. Questa raccolta è uno specchio fedele della musica di Carpino viva ancora oggi. Le esecuzioni musicali rispecchiano fedelmente lo stile carpinese: la voce, la chitarra battente, le chitarre “francesi”, il tamburello e le castagnette. L’unico brano in cui sono intervenuto a livello di arrangiamento e di sonorità si intitola “Canto di Sacco Andrea” dove gli strumenti tradizionali sono sostituiti da elementi di musicalità sperimentale e contemporanea. Il brano potete giudicarlo ascoltandolo: per me il risultato è la prova di quanto l’arte di Carpino e dei suoi cantori sia un valore assoluto al di fuori dello spazio e del tempo, una luce per i musicisti delle generazioni future.
Record Label: taranta power

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