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Nasco a Siena, l'8 aprile del 1980 da famiglia operaia. Mia madre, grazie al mio arrivo (dopo quello di Federico quattro anni prima), deve rinunciare al lavoro che seppur modesto come stipendio, le permette una piccola dose di emancipazione dal patriarcato democratico di mio padre. Mio padre, imbianchino renaultquattro munito, deve invece aumentare le ore di lavoro giornaliere per procacciare il pane (e le rose) per tutta la famiglia. Io cresco a suon di cazzotti di mio fratello e radiazioni di Chernobyl, ma nonostante le avversità sviluppo fin da piccola una tendenza filantropica. All'età di 6 anni scopro che mio nonno (materno)Pietro (ferrarese del 1903 emigrato in toscana per lavoro nonchè per evitare le purghe fasciste) è SOCIALISTA mentre l'altro nonno (Piero, ex mezzadro in pensione) è invece COMUNISTA: la necessità di schierarmi si è fatta subito impellente dando il via al Primo Congresso Politico del mio cervello. Alla fine capisco che l'etichetta non è importante, ma la coscienza sì. Nel 1986 comincio il mio iter formativo nelle scuole del paese. Dopo il diploma di terza media decido di seguire le orme di mio fratello (che nel frattempo ha diminuito le dosi di schiaffoni per la sottoscritta e aumentato la secrezione di sebo dai pori della faccia), da sempre considerato il genio matematico della famiglia, e mi iscrivo all'I.T.I.S. Tito Sarrocchi di Siena. Subito mi distinguo per gli buoni risultati senza grosso sforzo e per l'impegno nel movimento studentesco (a posteriori mi chiedo: movimento, ma dove?!?). Perdo presto entusiasmo: le occupazioni si sgonfiano presto di quel significato politico e rivendicativo che attribuiva loro una ragion d'essere. Era solo evasione dagli schemi della scuola e della famiglia senza elaborazione politica successiva: una scena più di tutte mi ha fatto maturare questa convinzione quando mi sono messa ad osservare un gruppetto misto di edili ed elettrotecnici che si divertiva a lanciare un povero malcapitato del biennio con un carrello della coop giù per la rampa di fronte a meccanica facendolo rovinare su una colonna di cemento. Mai più di allora fu chiara la grave crisi di valori verso la quale la società contemporanea si stava avviando. Continuo in solitaria la mia crescita politico-letteraria senza più la presunzione di avere dietro di me la classe studentesca. "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" di Robert Pirsig, "L'uomo a una dimensione" di Marcuse, "1968: c'era una volta la rivoluzione" di Jacopo Fo, i diari di Che Guevara, i romanzi di Italo Calvino e i fumetti di Andrea Pazienza sono le letture cardine della mia adolescenza; The Who, Jethro Tull, Gentle Giant, The Ramones, The Clash, Ustmamò, 99posse, CCCP sono le mie guide musicali. Il diploma arriva a pieni voti nel '99 dopo aver intuito la tendenza politica del presidente di commissione e aver tirato fuori dal cilindro non un coniglio bensì una citazione di Karl Marx ("Senza il lavoro non retribuito delle donne non si sarebbe mai sviluppato alcun sistema capitalistico nel mondo"). La mia carriera accademica comicia nell'autunno successivo dopo un'estate passata fra paradisi artificiali e sound system iscrivendomi alla facoltà di Lettere e Filosofia (Scienze della Comunicazione). Il giardino della facoltà risulta immediatamente più interessante delle lezioni di economia politica mentre seguo con passione i seminari di Tovalieri (alias Cobra) che ha il merito di avvicinarmi al cinema italiano degli anni '60-'70. Nello stesso periodo partecipo per scherzo ad un concorso di una nota banca del territorio...e, cazzo, lo vinco! Nel novembre del 2000 sono assunta al call center della stessa banca e nel 2001 sono già impegnata nella CGIL come delegata. Per la serie: mi avete voluto assumere, adesso vi rompo le palle!!Attualmente sono distaccata a tempo pieno per il sindacato che mi assorbe energie, ma mi restituisce in cambio la passione per la politica che è sempre stata protagonista nella mia vita. Devo ancora laurearmi (ho approfondito molto!) in Etnometodologia della ricerca sociale con una tesi sulla socializzazione dei modelli corporali nel mondo massmediatico e nella società liquida di oggi. Adesso, scritto il titolo, non devo che scrivere la tesi...shit!