La musica è tra le cose più importanti della mia vita. Anche se può apparire banale, ne è la colonna sonora. In realtà è stata ed è molto di più. Se ripenso ai miei 13-14 anni, con i loro problemi che sembrano insormontabili. Quando non hai nessuno con cui parlare, quando nessuno sembra davvero capirti, ecco che arriva Lei… Ascoltavo la mia musica preferita sul letto, in una stanza al buio. Prima i Rockets (eh si, quelli grigi…) poi i Police, e tutti i disagi sembravano attenuarsi, certo non risolversi, ma mitigarsi… Affascinato dai piatti di Copeland, avvolto da una svisata di Sting. Ascoltavo “voices inside my head†quand’ero giù, “bring on the night†o “the bed’s too big without you†quando l’umore era OK.
Credo che i Police siano quelli che più di altri hanno formato il mio gusto musicale. Poi sono arrivati gli anni della discoteca. Gli anni della dance (anni ’80) che spesso ascoltata oggi fa sorridere, se non sbellicare dalle risate! In alcuni casi mi fa cadere nello sconforto, perché “I like Chopin†o “Survivor†sembrano essere lì per ricordarti che hai “una certa età †(non invitatemi ad una patetica festa anni ’80, please!). Per fortuna c’erano già i Depeche Mode, scoperti nel periodo “discotecaroâ€, probabilmente grazie alla programmazione radiofonica di Faber Cucchetti, che i miei coetanei romani ricorderanno bene. A partire da “Some Great Rewardâ€, i DM sono probabilmente l’unica band seguita fedelmente fino ad oggi. "to be continued"
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