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Mattia Doto

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RESPIRI DI PIZZICA SUI TETTI DI NAPOLI. Foto L. Pari
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Ogni giorno, ogni ora, ogni istante possono determinare chi siamo, chi sono? Ma non è importante nominare cosa si è o cosa non si è; è importante consolidare la propria identità, ma solo dopo che la si riconosce.. A volte è necessario molto tempo..a volte una vita intera.
Ma nel presente, qui, ora! ciò che più conta è poter pensare e poter dire: la mia vita può essere stra-ordinaria, deve esserlo…Saper riconoscere cosa imprigiona e impedisce alla nostra essenza vitale di manifestarsi. Forse, affinchè ciò avvenga, occorre essere liberi…solo che non sempre siamo in grado di riconoscere questa condizione vitale… Spesso siamo infelici perchè siamo sottomessi al "sistema", la società o l'ambiente in cui vivamo, dal quale troppo facilmente ci facciamo influenzare o peggio "spersonalizzare" , assumendo un certo atteggiamento o un certo pensiero. La massificazione! ovvero la preoccupazione di "integrarsi" o "adattarsi" a qualcosa o a qualcuno a cui affidiamo il controllo della nostra vita. Ma il libero arbitrio? Spesso siamo preda delle illusioni, prima tra tutte il credere di essere liberi. Ma cos'è essere liberi? Credo che la libertà stia nel riconoscere e nel ricercare ciò che ci rende ”davvero” felici e a nostro agio. E' il dire sempre ciò che si pensa e astenersi dal dire ciò che non si pensa, osservare la nostra mente e comprendere cosa vogliamo o non vogliamo, per noi e per gli altri, cosa voglio fare, come voglio vestire, cosa voglio mangiare, cosa voglio leggere, cosa voglio ascoltare, dove andare, con chi stare, chi amare,.........come o cosa danzare..........se così non fosse, cosa avrei da scrivere, su di me o sulla mia vita……………sarebbe la mia vita o la vita che passivamente lascio scorrere dinanzi a me… forse non avrebbe senso scrivere…………perchè non ci sarebbe nulla di vero. Forse tutto questo è solo il pretesto o il mio modo di descrivere l'attitudine o la direzione che cerco di dare alla mia ricerca, alla mia danza...Kazuo Ohno diceva: "Vivere per il desiderio di danzare o danzare per il desiderio di vivere?.." entrambi sono necessari.....per essere liberi...Ma la libertà non esiste senza verità.
Non ho fatto niente oppure ho fatto..so chi sono o mi illudo di saperlo? Forse non serve chiederselo, perchè ciò che sono oggi può differire da ciò che sarò domani…ma ciò che sono oggi contribuisce a determinare ciò che sarò domani…
La danza mi da slancio vitale, mi permette di ricercare quell’essenza vitale che spesso rimane latente nei nostri corpi.
Ma cos’è la danza, cos’è il corpo, quanto percepisco lo spazio, quanto avverto lo scorrere del tempo? E le mie ossa, dove sono? La pelle mi nasconde, ma se decido di offrire tutto questo, quello che sono, l’unica decisione da prendere, la verità; se lo svelamento viene dall’offerta sincera, dalla creazione di un noi, dalla messa in atto del sacrificio, del lasciarsi guardare, allora, nel tempo dell’attesa, qualcosa davvero si manifesta, qualcosa accade, per me e per voi.
Ecco mi espongo,
cerco e non voglio,
niente o tutto mi veste,
raschiare pezzi di pelle finta
e cos’altro c’è?
Forse niente si muoverà per falsare l’enunciato.
Qui, ora, l’osso ribelle, sceglie.
La mia ricerca sulla danza e sulle possibilità del corpo di manifestare il suo essere mutevole e infinito è alimentata dall'incontro e dal confronto con diversi artisti, registi, performer e danzatori, ognuno con la loro personale ricerca, ognuno con la propria personale esperienza artistica e di vita.
E li ringrazio tutti, perchè per me non vi è niente di più prezioso di aver avuto la fortuna di incontrarli e il piacere di lavorare con loro, instaurando, in certi casi, un rapporto di stima e di fiducia reciproca, grazie: Masaki Iwana, Marie-Therésè Sitzia, Silvia Rampelli, Yoko Muronoi, Akira Kasai, Virgilio Sieni, Alessandro Bortolozzi, Mario Barzaghi, Rossella Di Merigio, Annalisa D'Amato, Anna Redi, Valeria Borrelli, Antonio Sacco, Angela Zurlo, Alia Scalvini, Fausto D'Andrea, Domenico De Rosa, Giorgia Goldoni, Marco Zezza, Lucia Stefanetti.
Every day, every hour, every moment can determine who we are, who am I? But it is not important to appoint what is or what is not. It is important to consolidate our identity, but only after that we recognizes it.. Sometimes it's necessary long time .. sometimes a life time. But in the present, here, now! it is important to think and to say: my life can be extraordinary…must be it....to can recognize what imprisons and prevents our vital essence to come out. Perhaps, for to allow that to happen, we must be free…but not always We can recognize or know this vital condition… Often we are unhappy because we are subject to the "system", the society or the environment in which we live, where we are too easily influenced or worse "depersonalization", assuming a certain attitude or a certain thought. The mass! namely the desire to "integrate" or "adapt" to something or someone to whom we entrust the monitoring our lives. But free will? We are often prey of illusions, and first of all is to believe to be free. What is to be free? I believe that freedom is to recognize and to seek what makes us 'really' happy and our ease. Freedom is always say what we think and refrain from saying what we think not. It is to observe our mind and understand what we want or not want, for us and for others, what I want to do, How I like to dress, what I want to eat, What I want to read, what I want to listen, where I want to go, with whom I want to stay, who I want to love ,......... how or what I want to dance ..........If not, what I write, about me or about my life…………… would be my life or the life that passively leave scroll to me… perhaps it would make no sense to write………… because there would be nothing true. Maybe all this is only the excuse or my way to describe the attitude or the direction that I'm trying to give to my research, or my dance ... Kazuo Ohno said: "Living for the desire to dance or dancing to the desire to live?" .. Both are necessary for to be free ... But there is no freedom if There is no truth. The dance gives me vital momentum, allows me to seek the vital essence that often remains latent in our bodies. But what is dance? what is the body? How I perceive the space? How I feel the passing of time? And my bones, where are they? The skin hides me, but if I decide to offer all this, what I am, the only decision to be taken, the truth and if the unveiling comes from a sincere offer, the creation of 'us', the willingness to sacrifice, let watch me, then, in the time something happen, something occurs, for me and for you.
Here, I exhibiting myself, I seek and I do not want.
Allthing or nothing wear myself.
To remove pieces of pretend skin, and what else is it?
Maybe nothing will move to distort the wording.
Here, now, the rebel bone chooses.
My research on dance and possibilities through which the body can to be infinite and changing is nourished from the comparison with several artists, directors, performers and dancers, each with their own personal research, each with their own personal experience of art and life. And I thank them, because for me there is nothing more valuable to have had the fortune to meet them and the pleasure of working with them, creating, in some cases, a relationship of esteem and mutual trust, thanks! : Masaki Iwana, Marie-Therésè Sitzia, Silvia Rampelli, Yoko Muronoi, Akira Kasai, Virgilio Sieni, Alessandro Bortolozzi, Mario Barzaghi, Rossella Di Merigio, Annalisa D'Amato, Anna Redi, Valeria Borrelli, Antonio Sacco, Angela Zurlo, Alia Scalvini, Fausto D'Andrea, Domenico De Rosa, Giorgia Goldoni, Marco Zezza, Lucia Stefanetti.

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