Einer adligen Familie entstammend verbringt Tommaso Landolfi seine Kindheit und Jugend abwechselnd in Pico Farnese, Rom und Florenz, wo er 1932 seinen Universitätsabschluss mit einer Arbeit über die russische Schriftstellerin Anna Achmatowa erlangt. Seine profunde Kenntnis der russischen, französischen und deutschen Literatur schlägt sich in einer äußerst produktiven Übersetzertätigkeit nieder, die Landolfi Zeit seines Lebens aufrecht erhalten wird. In Florenz, wo er sich den Intellektuellen im berühmten Literatencafé "Le Giubbe Rosse" anschließt, arbeitet er für mehrere literarische Zeitschriften (unter anderen "Letteratura" und "Campo di Marte"), bevor 1937 seine erste Erzählsammlung unter dem Titel Dialogo dei massimi sistemi erscheint. Es folgen weitere Erzählbände (Il mar delle blatte e altre storie, 1939; La spada, 1942) und Romane (La pietra lunare. Scene della vita di provincia, 1939; Le due zittelle, 1946), in denen stets das Fantastische und Groteske im Zentrum des Erzählens steht. Diese Spannung wird charakteristisch für Landolfis Werk bleiben und den Autor in der Literaturkritik - wohl nicht ganz zu Recht - in eine Reihe von Erzählern einordnen, die einen möglichen "italienischen Surrealismus" begründet haben (Buzzati, Savinio, Delfini).Tommaso Landolfi zählt zu den wohl bedeutendsten und originellsten italienischen Autoren des 20. Jahrhunderts, obgleich er mit seinem Werk keine große Popularität erlangte.1996 wurde von Landolfis Tochter das Centro Studi Landolfiani ins Leben gerufen.
Tommaso Landolfi nasce nel 1908 a Pico Farnese da famiglia nobile. Nel 1932 si laurea in lingua e letteratura russa all'Università di Firenze discutendo una tesi sulla poetessa Anna Achmatova. Sempre a Firenze collabora a diverse riviste quali «Letteratura» e «Campo di Marte». Più tarde sono invece le collaborazioni con il «Mondo» di Pannunzio e il «Corriere della Sera». Nel 1937 esce la prima raccolta di racconti, precedentemente apparsi su riviste, Dialogo dei massimi sistemi. A questi seguono diversi altri racconti, tra il fantastico e il grottesco, che caratterizzano la produzione del primo Landolfi, tra i quali spicca la novella gotica Racconto d'autunno, del 1947. Evidente già dalle prime opere è il tema della vanità dell'agire umano, trattato con una apparente e spesso divertita leggerezza.Fatta eccezioni per brevi soggiorni all'estero, la vita di Landolfi si svolge per lo più tra Roma, le case da gioco di San Remo e Venezia e la residenza di famiglia a Pico Farnese. Nonostante un'esistenza appartata e lontana dai salotti intellettuali e mondani, il suo lavoro è riconosciuto da Eugenio Montale e Italo Calvino, che ne curerà una antologia nel 1982. Il demone del gioco, assieme ad altri motivi autobiografici, sono al centro delle opere diaristiche La biere du pecheur (1953), Rien va (1963) e Des mois (1967). Nel 1975 vince il premio Strega con A caso. Si spegne a Roma nel 1979.Dal 1992, le maggiori opere, pubblicate in precedenza da Vallecchi ed altri editori e ormai fuori catalogo, vengono ripubblicate dalla casa editrice Adelphi a cura di Idolina Landolfi, figlia dell'autore. Nel 1996, sotto la presidenza della stessa, nasce il Centro Studi Landolfiani, che pubblica il bollettino «Diario perpetuo».
Born in Pico, province of Frosinone, he wrote numerous grotesque tales and novels, sometimes on the border of speculative fiction, science fiction and realism. He focused his translation efforts upon Russian and German authors such as Fyodor Dostoevsky, Aleksandr Pushkin, Nikolai Gogol and Hugo von Hofmannsthal.Outside italy, Landolfi's most known and translated work is An Autumn Story. Its story is, in more ways than one, a metaphor for an end to the old and the beginning of the new. While ghosts, terror and war dominate the landscape, and a gothic horror story is the main plot, there is nonetheless a sense that this book is a lamentation on an epoch that came to a violent end during World War II.Tommaso Landolfi died in Rome.
