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Ivan D’Agostino

About Me

È il 10 marzo del 1986, e in una clinica di Avezzano, fra strilli e schiamazzi assordanti, viene al mondo Ivan D'Agostino,alias THE SWAN. La madre, forse intuendo da quelle stesse grida aquiline l’irrequieta indole del nuovo nato, decise di chiamarlo Ivan, per l’appunto, come il dibattuto sovrano di Russia “Ivan il terribile”. In effetti Ivan, anche non dimostrandosi terribile in senso totalizzante, si rivela terribilmente precoce (anche dal punto di vita fisico: statura ben presto fuori dalla norma) nonché ai limiti della vivacità, pestifero potremmo dire, motivi sufficienti questi per indurre sua madre, sfinita, a sbolognarlo all’asilo all’età di soli due anni. Tempo ancora tre anni e la scintilla per la musica scocca precisa quando, all’età di cinque anni, Ivan vede per la prima volta il film «La bamba»: è fatta, il colpo di fulmine -irreversibile- per la chitarra è scoppiato a ciel sereno. Comincia dunque subito, nonostante la tenera età, a studiare lo strumento, il suo primo maestro è Gilberto Carusi, e lo rimarrà per cinque anni. A dieci anni Ivan conosce alla perfezione tutto il repertorio dei maestri del pop, i Beatles. A dodici anni diventa suo maestro Vincenzino Raglione. È in questo periodo che il ragazzo si addentra nella ritmata ed energica diavoleria del rock, destreggiandosi a fatica ma con caparbietà fra la moltitudine delle sue leggende immortali: Led Zeppelin, Deep Purple, Santana, Guns N’ Roses, Cream, Jimi Hendrix, Van Halen... insomma non si fa mancare niente, e spazia senza preconcetti in tutto l’universo rock, da quello più insulso a quello più dannato. Sono gli anni della prima adolescenza, e Ivan, grasso e pigro come un bradipo, fa imbestialire il padre che lo vorrebbe più sportivo e dinamico. Eppure Ivan non demorde, e persino durante gli esami di terza media trova il modo di farsi accompagnare dalla sua inseparabile compagna, la chitarra, suonando le note di «Samba Pa Ti» di fronte all’intera commissione. Prendendo sempre più sul serio la sua passione frequenta ora il conservatorio, che tuttavia abbandonerà alle soglie dell’esame del quinto anno, a causa, guarda caso, di una lite, cui di certo non poteva sottrarsi, con l’austera commissione. Frequenta il liceo classico senza troppo entusiasmo, i risultati scolastici sono sufficienti, la materia, chiamiamola così, a cui dedica con interesse la maggior parte delle ore di lezione, ed in cui ottiene i risultati migliori, è il “Tressette”. Entra ed esce intanto da numerose band locali dando inizio alla sua turbolenta ma fortunata moratoria musicale (famoso è il gruppo avezzanese dei Silver Pitt, con dedica all’amico–serpente Antonio Pitoni). Gioca a rugby nella U.S. Avezzano Rugby, e, nonostante si ubriachi piuttosto spesso con la sua squadra alla fine delle partite, si mette in forma e diventa un idolo nella cerchia musicale avezzanese. Nonostante tutto si diploma nei tempi richiesti con voto discreto, a diciannove anni è dunque pronto per iscriversi all’università, facoltà prescelta, udite udite, CTF. Passa tre esami in soli sei mesi sorprendendo positivamente amici e parenti. Lo studio universitario tuttavia lo ha portato a trascurare la sua unica vera passione: la chitarra. Ivan non può tollerarlo oltremodo. Per questo motivo in quattro e quattr'otto lascia l'università, con grande rammarico da parte del padre ma con immensa gioia da parte sua: ora può finalmente dedicarsi anima e corpo alla sua più grande passione. Ivan allora non perde più tempo, contatta il figlio di un’amica della madre e si fa consigliare. Si tratta di Carlo di Francesco, che ha lavorato, fra i tanti, con Fiorella Mannoia e Alex Britti. Da lui riceve il numero di Franco Ventura, talentuoso chitarrista che lavorato in collaborazione con diversi nomi noti come Eros Ramazzotti, Marina Rei, Andrea Bocelli, Gianni Morandi, Claudio Baglioni, e molti altri. Da lui riceve una formazione musicale eclettica, che attraversa vari stili musicali (funky, r&b, jazz, fusion, rock, pop, blues, bossa nova, etc.) e che prosegue tuttora percorrendo accordi sia di chitarra acustica che elettrica. Insomma il suo nuovo maestro gli apre la testa, e pure le orecchie: Steve Vai, Joe Satriani, Toto, George Benson, Charlie Parker, Bill Evans, Joao Gilberto, Wer Montgomery... giusto per citarne alcuni! Ivan è dunque pronto per iniziare collaborazioni importanti con artisti di un certo calibro. Milita in una miriade di bands italiane, specialmente romane, interpretando con versatilità i generi più disparati. Oramai, anche se l’anima rockettara rimarrà pur sempre un marchio incancellabile, la sua passione incondizionata per la musica in quanto tale lo porta ad accostarsi con entusiasmo e con successo a qualsivoglia genere musicale. Il suo talento rafforzato, dallo studio, dall’impegno e dalle esperienze sul campo, gli permette di ricevere nei vari seminari che frequenta i complimenti di nomi illustri come Stef Burns, Scott Henderson, Kiko Luoreiro, Andrea Avena, Andrea Braido, Massimo Varini, Giacomo Castellano, Jennifer Batten, Donato Begotti, Mike Stern. Attualmente è il chitarrista del trio acustico romano “Acoustic Night”, ma non per questo ha interrotto la collaborazione con altri gruppi della capitale. Come trascorre il tempo libero? Che dire, impartisce lezioni di chitarra e...

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Member Since: 4/7/2008
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Influences: sono di matrice rockettara,quindi i miei ringraziamenti vanno a personaggi come il grande Satriani... tuttavia ascolto e ho suonato un'infinità di generi,di conseguenza ho potuto apprezzare,ed esserne influenzato in qualche modo, tutti i più grandi musicisti che il magnifico secolo XX ci ha potuto regalare:da Eric Clapton a Jeff Beck,passando per il jazz con il sublime Wes Montgomery ed il baffuto Jim Hall,arrivando fino al blues più "alcolizzato,sporco e privo di tecnica,ma al contempo maestoso" di Steve Ray Vaughan e Albert King... bèh,insomma,avete capito che le mie mani non espellono solo "gain" a manetta,avendo avuto la fortuna (e l'orecchio) di potermi abbeverare da una tale concentrazione di talenti!!!
Sounds Like: il mio motto è:nn cercare mai eppoi mai di essere vagamente simili a qualcuno,specialmente se si tratta dell'empireo chitarristico,poichè si farebbe solo una pessima figura,di Eric Clapton ce n'è uno...quindi nn condivido molto le cover band...la mia opinione in merito è cercare di dire la mia nel mondo della musica,e nn ripetere alla lettera ciò che qualcuno prima di me ha già scritto...
Record Label: Non firmato

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