E' molto difficile dire come qualcosa nasca. E abbiamo una legge
fisica a dimostrare che nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si
trasforma. Ora, due amici si sono parlati a lungo negli anni e hanno
tacitamente compreso che tra le forme del loro dialogo mancava la
canzone. Ancor più grave era la mancanza se si considera che uno di
questi due amici ama scrivere (o tenta di scrivere) e l'altro compone
musica: sarà facile capire come ogni cosa sia nata. In una notte di mezza estate è arrivata la prima canzone, e pochi mesi dopo molte
altre. Ma chi le avrebbe suonate? Dovevano essere senz'altro
soggetti mandati da qualche celata entità . E questi soggetti arrivarono, a loro modo, da lontano: Frank & Vale. La calamita li aveva attratti. Gli stessi personaggi di Shakespeare se ne lasciarono attrarre: You draw me , you hard-hearted adamant (Tu mi attrai, duro cuore di calamita). Sarebbe impossibile raccontare ogni singola cosa ma si può dire che quando tutto cominciò ad avere una forma, ci rendemmo conto di parlare ancora di quelle distanze oceaniche che ci separano da noi stessi e dai nostri simili: distanze invisibili tra il sogno interrotto e il sogno ancora da venire. Le nostre canzoni sono soltanto un tentativo di colmare quello spazio, o almeno provare ad accorciarlo. Se è vero che inventare vuol dire ritrovare, consegniamo il nostro bottino: buono o cattivo che sia, è quello che abbiamo
raccolto e fatto nostro tra le cose che ci è stato concesso di
ritrovare.