.."Curare una società che tende a rimuovere ciò che vive come malattia. La malattia di un'emotività che non sarà mai sistematica, la malattia di un'umanità irriducibile alle regole comportamentali che si è data, la malattia di un corpo che sfugge alla dimensione carnale che gli è stata imposta, la malattia di un'anima che non sa resistere nella gabbia dell'intelletto, la malattia di una ragione che ciclicamente abdica al suo ruolo di dominatrice repressiva dell'esperienza" (U.Galimberti).............................................. ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ................................................"Si può riuscire a guardare senza voler vedere e si può riuscire a sentire senza voler ascoltare: a chi ha guardato ma non ha visto e a chi ha sentito ma non ha ascoltato; a chi ha creato il silenzio per paura di infrangerlo e a chi ha accettato il silenzio con la speranza che venisse infranto; a chi ha trasmesso troppo e a chi ha comunicato troppo poco; a chi ha avuto timore di essere e a chi ha provato ad essere pur non riuscendoci; ai gesti e agli sguardi che a volte dicono più delle parole, ma che,altre volte, per restare nell’infinito devono vivere con le parole. Alla comunicazione, quella sincera e autentica, che cura il silenzio della paura". (la mia dedica della mia tesi di laurea)..................................................... ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ..................................."Come potete acquistare o vendere il cielo, il calore della terra?L'idea ci sembra strana. [...]Non è l'uomo che ha tessuto la trama della vita: egli ne ha soltanto il filo. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a se stesso. [...]Dopo tutto forse noi siamo fratelli. Vedremo. C'è una cosa che noi sappiamo e che forse l'uomo bianco scoprirà presto: il nostro Dio è il suo stesso Dio. Voi forse pensate che adesso lo possedete come volete possedere le nostre terre: ma non lo potete. Egli è il Dio degli uomini e la pietà è uguale per tutti: tanto per l'uomo bianco, tanto per l'uomo rosso. Questa terra è per lui preziosa, nuocere alla terra è come disprezzare il suo creatore. Anche i bianchi spariranno: forse prima di tutte le altre tribù. Contaminate il vostro letto ed una notte vi troverete soffocati dai vostri stessi rifiuti [...] E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza". (Capo Tribù dei Dwamish,1854)............................................... ............................................................ ............................................................ .................................................La vita sogno non è..