PER RICORDARVI DI MEVerrà il giorno in cui il mio corpo giacerà su un lenzuolo bianco rincalzato con cura sotto i quattro angoli di un materasso in un ospedale. A un certo momento, un medico dichiarerà che il mio cervello ha cessato di funzionare e che la mia vita si è fermata a tutti gli effetti. Allora non cercate di prolungare la mia vita artificialmente con l’aiuto di una macchina. E non chiamate quel letto il mio letto di morte; chiamatelo il letto di vita e lasciate che tutte le parti del corpo vengano utilizzate perchè altri possano vivere meglio. Date i miei occhi a un uomo che non ha mai visto un’aurora, il viso di un bambino e l’amore negli occhi di una donna. Date il mio cuore a una persona che per esso ha patito infinite sofferenze. Date i miei reni a chi è legato a una macchina per sopravvivere. Togliete dal mio corpo tutte le ossa, i muscoli e i nervi e studiate il modo di Litilizzarli per far camminare un bimbo minorato. Esplorate ogni angolo del mio cervello. Prendete le mie cellule, se necessario, e conservatele; forse un giorno serviranno affinchè un ragazzo privo della parola possa urlare quando gli lanciano il pallone e una bimbetta sorda possa sentire il ticchettio della pioggia sui vetri. Bruciate quel che resta di me e spargete le ceneri al vento: serviranno a far crescere i fiori. Se dovete seppellire qualcosa seppellite i miei difetti, le mie debolezze e tutti i pregiudizi contro i miei simili. Date i miei peccati al diavolo, la mia anima a Dio. Se vorrete ricordarvi di me, fatelo con una buona azione o con una parola di conforto per qualcuno che ha bisogno di voi. Se farete tutto ciò vivrò per sempre! R.N.T Tratto da: Selezione dal Readers Digest. Ottobre 1977...