About Me
Chi sono?
Leggendo questo racconto qualcosa capirai ...Viaggio nel tempo.La lampada sopra il tavolino ad angolo era di gusto raffinato, con delicate decorazioni di un turchese tenue. La completava un paralume candido che emanava una soffusa luce all’ambiente. Consuelo stava seduta sopra un comodo divano, con le gambe “all’indiana†com'era suo solito sistemarsi, i pensieri lontano. Tra le mani stringeva un piccolo cestino di vimini, pieno zeppo di caramelle, gomme americane, noccioline, cioccolatini: lo guardava e riguardava, con il pensiero desiderava tornare indietro nel tempo, quando la sua mamma compiva il 10° compleanno, come lei quel giorno. Questo desiderio non la abbandonava mai, né notte, né giorno, in quanto la mamma le ripeteva spesso che alla sua stessa età (1951) non aveva mai visto tutto quel ben di Dio che adesso c’era in casa: le caramelle le vedeva solo se si riuniva a casa delle compagne, sciogliendo lo zucchero in un pentolino, versando il liquido appiccicoso su un piano di marmo e, prima di raffreddarsi, tagliare quella lastra con un coltello: assaporare fino all’ultimo quel sapore bruciaticcio, le chiamavano caramelle “al vetroâ€, Ogni tanto qualcuno aveva un limone o un’arancia: ecco che le caramelle diventavano agli agrumi. Niente di più! La mamma le raccontava spesso della sua infanzia, ricordando fin nei minimi particolari episodi tristi, di una bambina povera nel primo dopoguerra e Consuelo, con quella sensibilità che solo lei possedeva, non poteva più sopportare quelle narrazioni. Desiderava con tutta se stessa ritornare indietro nel tempo per poter portare un po’ di sollievo a quella bambina che era sua madre, che non possedeva nulla, nessun giocattolo, portarle un dolce per il palato. Certo, Consuelo non è che stava meglio, aveva avuto una bambola fino a 5 anni, la poteva guardare, ma non toccare: era riposta dentro una vetrina del mobile della sala da pranzo, poi, con la nascita di sua sorella, era passata alla nuova venuta che aveva potuto giocarci come meglio poteva. Non possedeva altri giocattoli: per utilizzare la Barbie di sua sorella, si fingeva sarta e cuciva vestitini con gli occhi che le brillavano per l’emozione. Ma adesso questa realtà non le apparteneva più: voleva viaggiare nel tempo per donare un po’ di gioia a quella sua mamma che era stata bambina. Uscì da casa e si sedette all’angolo del marciapiedi, sempre con quel pensiero fisso, vide una farfalla svolazzare nel cielo e decise di seguirla … nel campo. Subito fu attratta da un angolo nascosto, un cespuglio di fiori dalle corolle giallo oro e dai petali turchino cielo, con sfumature rossastre sulla punta: all’ondeggiare del vento quei fiori sembravano ballerine di samba. Dietro il cespuglio udì voci di bimbi, si avvicinò e … non poteva credere ai suoi occhi. Davanti a sé si ergeva un luminoso bosco con alberi dalle chiome ampie che lasciavano passare i raggi del sole come dei riflettori su un palcoscenico. Tra il cinguettio degli uccelli e il frusciare delle foglie, giocava un gruppo di bambini e quella che portava un vistoso fiocco rosso in testa era la sua mamma, così come l’aveva vista in una vecchia foto a casa della nonna (solo che era in bianco e nero). Indossava un vestitino a fiori, ai piedi un paio di sandali molto consumati, un corpicino esile sotto un viso lungo dal colore olivastro, due occhi grigi che riflettevano un carattere allegro, un piccolo naso a patata sopra una bocca ben disegnata: il tutto incorniciato da una valanga di riccioli neri legati dal famoso fiocco rosso. Le preghiere di Consuelo si erano esaudite: poteva finalmente donare quello che aveva nel cuore da tanto tempo. Consuelo si avvicinò alla bimba e, senza dire nulla, la guardò fissa negli occhi: che luccichio alla vista dei dolciumi! Fu un incontro dolcissimo per Consuelo, non svelò la sua identità alla bimba che credette di trovarsi al cospetto di un Angelo. Madre e figlia giocarono a lungo insieme così come due anime ritrovatesi dopo un lungo periodo di lontananza: entrarono subito in sintonia (del resto Consuelo sapeva molto di quella bambina), parlarono e chiacchierarono fino al tramonto, con una naturalezza e spensieratezza desiderata da entrambe, ma per ognuna per motivi diversiSogno o realtà ?
Questo viaggio nel tempo passato regalò a Consuelo la forza e il coraggio per andare avanti nel tempo futuro della sua vita, stabilendo un legame solidissimo con la sua mamma, un legame tanto forte che adesso che era diventata anche lei mamma riuscì a intessere con le sue figlie, per sempre