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Eugenio Finardi & Sentieri Selvaggi

About Me

IL CANTANTE AL MICROFONO Eugenio Finardi & Sentieri selvaggi
sotto la direzione di Carlo Boccadoro
interpretano Vladimir Vysotsky
Testi tradotti da Sergio Secondiano Sacchi.
Brani orchestrati da Filippo Del Corno.
Musiche eseguite dall’ensemble Sentieri selvaggi, diretto da Carlo Boccadoro.
(Cd album prodotto da Velut Luna, distribuito da Egea Distribution da febbraio 2008).
Vladimir Vysotsky: ufficialmente un grande attore.
In verità uno straordinario poeta, ma i cui versi non vengono stampati perché censurati dalle autorità sovietiche. E quindi Vysotsky viene obbligato a imbracciare la chitarra e cantare, cantare, cantare per far passare le sue parole di orecchio in orecchio per tutta l'URSS.
Grazie a cassette registrate fortunosamente, la voce profonda, infiammata e dolente di "Volodja" Vysotsky diventa la voce di tutti coloro che si oppongono e dissentono dal conformismo di regime.
Come De Andrè, cantò i perdenti che non si arrendono, gli sconfitti indomiti, gli idealisti disillusi.
Come un bluesman la sua vita è fatta di dissipazione e disperazione: pur ignorato e boicottato diventa il poeta più popolare del suo paese, senza che di lui venga mai stato stampato un singolo verso.
La notizia della sua scomparsa viene taciuta dalla stampa ufficiale, ma il grido 'Volodja è morto!' rimbalza nelle metropolitane e nelle strade di Mosca. Quasi un milione di persone seguono il suo funerale, e ancora oggi sulla sua tomba non mancano mai fiori e pensieri.
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My Interests

Music:

Member Since: 2/28/2008
Band Website: http://www.sentieriselvaggi.org
Band Members: Eugenio Finardi & Sentieri Selvaggi - CACCIA AI LUPI

Il Cantante al Microfono:

1. L'ORIZZONTE 3’20’’
2. DAL FRONTE NON E’ PIU’ TORNATO 4’1’’
3. GINNASTICA 3’01’’
4. IL VOLO INTERROTTO 5’11’’
5. LA CACCIA AI LUPI 4’18’’
6. IL CANTO DELLA TERRA 3’50’’
7. IL CANTANTE AL MICROFONO 3’29’’
8. CAVALLI BRADI 6’28’’
9. IL PUGILE SENTIMENTALE 3’25’’
10. IL BAGNO ALLA BIANCA 5’30’’
11. VARIAZIONI SU TEMI TZIGANI 5’16’’

Eugenio Finardi voce
Sentieri selvaggi :
Paola Fre - flauto
Mirco Ghirardini - clarinetto
Paolo Pasqualin - vibrafono
Andrea Rebaudengo - pianoforte
Piercarlo Sacco - violino
Paola Perardi - violoncello
Carlo Boccadoro direzione

Sergio Secondiano Sacchi traduzione italiana
Filippo Del Corno orchestrazione

Vladimir Vysotsky (25 gennaio 1938 – 25 luglio 1980).
Cantautore russo. Visse in pieno periodo sovietico e venne censurato dal regime.
Proprio grazie a questo fatto divenne simbolo dell'opposizione e del dissenso.
Nel 1961 scrive le sue prime canzoni che diventano subito famose in tutta Mosca.
All'attività ufficiale di attore, affianca quella di poeta e cantautore: ma le sue composizioni, ritenute dal regime troppo scomode, vengono dapprima attaccate dalla stampa, quindi complessivamente ignorate.
Nel 1967 conosce l'attrice francese Marina Vlady che sposa l'anno seguente.
Scrive oltre 500 canzoni; incide i suoi dischi all'estero, in Francia e Canada, quando - dopo il '75 - gli viene concesso il passaporto in quanto marito di una cittadina straniera.
Ignorato e boicottato dal regime, ma sempre più amato dal popolo russo, diventa il poeta più popolare del paese malgrado di lui non sia mai stato pubblicato, in patria, nemmeno un verso.
A partire dal 1987 le sue canzoni - registrate dal vivo dallo stesso Vladimir - vengono incise su CD.
Un infarto lo stronca nella notte del 25 luglio 1980.




Eugenio Finardi (Milano,1952)
Inizia la carriera negli anni settanta come musicista rock in vari gruppi dove ha modo di conoscere il giovane chitarrista italo-brasiliano Alberto Camerini .
Comincia poi a scrivere canzoni con testi in inglese, e nel 1973 la Numero Uno (casa discografica di proprietà di Mogol e Lucio Battisti ) pubblica il suo primo 45 giri.
Decide quindi di passare all'italiano con testi impegnati ed ideologici e nel 1975 pubblica il suo primo album: "Non gettate alcun oggetto dal finestrino".
Il successo arriva l'anno dopo con "Sugo" che porta in sè due delle sue canzoni più famose "La radio" e "Musica Ribelle".
Segue l'album "Diesel" (1977) considerato tra i suoi migliori, mentre nel 1978 esce "Blitz" che contiene tra gli altri i brani "Extraterrestre" e "Cuba".
Nel 1981 esce l'album omonimo "Finardi" dove in alcune canzoni collabora con l'autore dei testi dei Pooh Valerio Negrini.
Nel 1985 è a Sanremo con “Vorrei svegliarti”, preludio dell'album "Colpi di fulmine", mentre nel 1989 il cantautore pubblica "Il vento di Elora" con la celebre "Wil Coyote" dove traccia in modo originale similitudini tra la vita reale e i personaggi dei cartoni animati.
Nel 1990 con "La forza dell'amore" rilegge in chiave moderna alcune sue canzoni, con la partecipazione di Ligabue, Ivano Fossati e Rossana Casale. Negli ultimi anni si è dedicato a vari progetti.
Con Francesco Di Giacomo e Marco Poeta dedica un disco al "Fado", la musica portoghese.
"Il silenzio e lo spirito" è del 2003, un album, registrato dal vivo e con canzoni accomunate da tematiche spirituali, come "Orleans" di David Crosby "Hallelujah" di Leonard Cohen e "Il ritorno di Giuseppe" di Fabrizio De André.
Nel 2005 è pubblica “Anima Blues”, il suo grande Amore.
Nel 2007 esce nei negozi la raccolta antologica "Un uomo" che ripercorre i diversi momenti della carriera finardiana.
Le note di copertina sono curate da Fernanda Pivano.

Sentieri selvaggi, gruppo di musicisti e compositori fondato nel 1997 da Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto, si propone di avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico e di abbattere le barriere esistenti tra le varie espressioni artistiche contemporanee.
Il gruppo è regolarmente ospite delle più prestigiose stagioni musicali italiane e di importanti festival internazionali, ha realizzato per sei anni un proprio festival a Milano e, a partire dal 2005, produce una vera e propria stagione di musica contemporanea.
Sentieri selvaggi è inoltre attivamente impegnato nella realizzazione di spettacoli ed eventi di teatro musicale che hanno riscosso un ampio consenso di pubblico e critica.
Parte integrante del progetto di Sentieri selvaggi sono le produzioni editoriali e discografiche che spaziano dall’attenzione riservata al nuovo panorama musicale italiano alla commistione tra musica, letteratura e teatro, fino alla presentazione di nuovi progetti da parte di artisti internazionalmente apprezzati come David Lang e Michael Nyman.

Influences:
ALCUNE RECENSIONI:

“IL GIORNALE”

FINARDI, PASSIONE E DRAMMA PER RISCOPRIRE VYSOTSKY
di Cesare G. Romana

Emoziona l'illuminata tenacia con cui Eugenio Finardi si mantiene al servizio d'una canzone alta, fuor dagli argini del consumismo beota.
Così dopo i cd ispirati alla musica colta, al blues e al repertorio religioso, ecco uno straordinario tributo a Vladimir Vysotsky, cantore russo costretto alla clandestinità e restituito all'onor del mondo, dopo morto, dall'avvento di Gorbaciov.
Di Vysotsky - nitide le traduzioni di Sergio Sacchi e le orchestrazioni di Carlo Boccadoro per l'Ensemble Sentieri Selvaggi - ecco l'intreccio di utopia, sarcasmo, lirismo, rabbia, passione civile, spleen:
Eugenio dà splendida voce a tutto ciò con un'incisività appassionata, un'immedesimazione scolpita e una varietà d'accenti che nascono da un senso possente della drammaturgia.

EUGENIO FINARDI - Il cantante al microfono (Velut Luna)

LASTAMPA
Domenica 30/3/2008 - DISCHI
E Finardi canta Vysotsky il Faber russo

MARINELLA VENEGONI

La musica ribelle è una costante nel lavoro di Eugenio Finardi, che riscopre l’origine della propria essenza in una straordinaria prova d’interprete, cantando Vladimir Vysotsky: il cantautore e attore russo morto nel 1980, marito di Marina Vlady, era una specie di Fabrizio De André sovietico.
Odiato dal potere, mai pubblicato dall’etichetta di stato Melodia perché contestava il tradimento del grande sogno del comunismo da parte della Nomenklatura, era invece adorato dalla gente, che si passava le sue cassette quasi in clandestinità.

Parte del suo repertorio rivive qui, dopo il ricordo che anni fa ne fece il Club Tenco, con l’ensemble musicale dei Sentieri Selvaggi di Carlo Boccadoro; i testi caustici sono tradotti da Sergio Sacchi e accarezzati con furore da un Finardi in stato di grazia. La voce, mai così duttile e ispirata, dimentica il rock per abbracciare territori in cui convivono melodie, sapori balcanici e orientali, valzer e classica. Imperdibile.

Eugenio Finardi e Sentieri Selvaggi
«Il cantante al microfono»
Velut Luna
*****

"MUSICALNEWS"
Pubblicato il 17/03/2008
Eugenio Finardi: Il cantante al microfono
di Paolo Ansali

Eugenio Finardi è un’artista che ama rimettersi in gioco ed affrontare nuove sfide come nel nuovo disco “Il cantante al Microfono” (Velut Luna/ Egea) nato dall’incontro con l’ensamble di musica contemporanea Sentieri Selvaggi diretta da Carlo Boccadoro, con l’orchestrazione di Filippo Del Corno, e l’opera di Vladimir Vysotsky, morto a soli 42 anni nel 1980 a Mosca, cantautore, poeta e attore, tra le voci più alte del suo paese, boicottato dal regime sovietico ma quasi venerato dalla sua gente. Due mondi non molto lontani tra loro, quelli di Vysotsky e Finardi, in comune c’è la “musica ribelle” che non ha barriere ne confini.
Finardi ha concesso una serie d’interviste, questa verrà ripresa integralmente su Musibox, e l’incontro con il cantautore milanese fa capire meglio le peculiarità di questo progetto.

Parliamo di come è nato il progetto Il Cantante al Microfono?

E’ nato da un invito di Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e l’ensamble di musica contemporanea Sentieri Selvaggi. Per classica contemporanea s’intende musica scritta da compositori classici, con studi al Conservatorio, che al tempo stesso tengono conto di quanto è avvenuto nel ventesimo secolo, come la scoperta del groove, i linguaggi del jazz.
Sono tutti solisti d’altissimo livello con cui mi onoro di lavorare.
Mi hanno invitato ad essere il solista per lo spettacolo al Teatro Dell’Elfo di Milano, poi replicato al Festival della Letteratura di Mantova.
Visto il successo abbiamo deciso di registrarlo, ed ora lo porteremo in prestigiosi festival di classica tra cui il Roma Europa.
La traduzione straordinaria dei testi è di Sergio Secondiano Sacchi ed è pubblicato dalla Velut Luna, etichetta progressista di Marco Lincetto.

Come ti sei preparato a livello vocale per affrontare una proposta così impegnativa?

Mi hanno riportato a studiare sul rigo, a lavorare al piano, ad usare timbriche imparate da mia madre cantante lirica che non avevo mai usato nella mia carriera, non che sia cantato lirico, bada bene, sono tecniche mutuate da quello stile, da cantautore non usavo a pieno la voce, qui mi realizzo pienamente come vocalist.

Parliamo della figura straordinaria di Vladimir Vysotsky, ancora poco nota in Italia.

Forse è stato l’unico, vero ribelle del ventesimo secolo, in un secolo che spesso ha mitizzato le figure rivoluzionarie, lui era fuori da qualsiasi sistema. I dischi non sono stati mai pubblicati, registrava le sue cassette in cantina con un Geloso. Apparteneva all’Unione Sovietica pur essendone vittima. Non era un antisovietico, il padre era stato generale dell’Armata Rossa. Aveva avuto la possibilità di venire in Occidente, sposando Marina Vlady, ma non amava il capitalismo. Allo stesso modo era molto deluso dal totalitarismo del suo paese, dai burocrati, dalla fine di un sogno.

Hai detto che, a suo modo, aveva lo spirito del blues-man?

Esatto, come Muddy Waters cantava contro il padrone della piantagione, così Vysotsky si scagliava contro il potere, parlava di quelli che vivono ai margini, gli sconfitti, come De Andrè. Ha avuto la paga più alta che un uomo può avere, l’adorazione della sua gente, ma ha fatto un vita da fuggiasco, basta ascoltare “La caccia ai lupi”, che l’ha portato a una morte precoce.

A proposito di blues, Anima Blues ha riscosso molto successo, ci sarà un seguito?

Certo, ci sarà Anima Blues 2 più in là, ora sia io che Vince Vallicelli siamo impegnati con due progetti diversi. Anima Blues è nato durante il memorial per Giulio Capiozzo degli Area grazie proprio a Vallicelli e Pippo Guarnera. Prima di questo disco ci sarà un’altra opera classica sulle stile di Pierino e il Lupo, La Favola del Piccolo Sarto, e uno spettacolo teatrale con le mie canzoni storiche che sto preparando per il prossimo anno.

Stai anche scrivendo delle nuove canzoni in questo periodo?

Per ora ho chiuso con la canzone d’autore. Non sento più l’urgenza di scriverne di nuove anche perché quello che ho da dire è ora più complesso, non avrebbe mercato. Io stesso non ascolto più quel tipo di musica. Ogni cosa ha la sua stagione. Se mi capita scrivo per altri, ho scritto un paio di testi per Bocelli, e faccio concerti con il mio repertorio. Uso le mie energie per fare cose che tecnicamente, come cantautore, non saprei fare, ma le so interpretare. Con questo disco sono riuscito a spostare l’orizzonte di ciò che pensavo di essere capace di fare, non è male a 55 anni.

Record Label: Velut Luna
Type of Label: Indie

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