Giornale web ''La Fenice''

I'd like to meet:

Chiunque ha qualcosa da dire sui problemi che ci circondano,sullo stato, sulla cultura e l'arte o qualsiasi altra cosa pensate di dover dire. Scrittori,Poeti,Giornalisti alle prime armi e tutte le persone interessate.

..UN GIORNO L'UOMO SI DESTò SI SCHIARI LA MENTE E RICONOBBE SE STESSO........

MI SCUSO CON TUTTI PER LA MANCATA EDIZIONE DI LUGLIO,NON CI SARà NEMMENO QUELLA DI AGOSTO PER MOTIVI DI MANCANZA DI COLLABORATORI E DI TEMPO MATERIALE.....MA VI ASSICURO CHE L'INFORMAZIONE RIBELLE NON CHIUDERA' LE SUE PORTE E A SETTEMBRE CI SARA'UNA SUPER STESURA CON NUOVE IDEE E PROGETTI. A PRESTO......nyx ////////////////////////////////////////////////////////// //////////////////////////////////////////////////////////

A PROPOSITO DI SAN MARINO.... di (Nyx)

Dopo anni di milioni riciclati a suon di banconote da 500 euro della Cassa di Risparmio di San Marino tramite i suoi istituti bancari per le banche del nord, solo la caparbieta' e la faccia tosta di due magistrati di forli' ha scatenato e portato alla luce del sole i misfatti delle banche della piccola repubblica nella repubblica, congiunta con gli interessi della stessa banca d'italia che solo ora sembra di colpo essersi svegliata a controllare i vari gruppi facendo capo a questo giro di danaro di provenienza discutibile( ci sono anche i soldi della mafia )commissionando ed ispezionando i documenti della Delta spa ed il banco popolare....mancando di sottolineare pero' la stessa implicazione della banca d'italia nel riciclaggio tramite la DElata di un miliardo di euro...."è da escludere che la Banca d'Italia non fosse al corrente ed in grado di monitorare il flusso di banconote in euro erogate per il tramite dell'Mps di Forlì alla Cassa di San Marino per le proprie esigenze creditizie" queste le parole della cassazione nella sentenza con cui ha svincolato i soldi sequestrati al furgone portavalori della Battistolli diretto a San Marino. Ed e' questo uno dei punti chiave....il fatto che tra San Marino e l'Italia non c'e' una frontiera ,una dogana che controlli il traffico illecito tra i due paesi. Scritto nella prima metà del X secolo,la leggenda della nascita della piccola repubblica san marinese ci narra le vicende esistenziali del dalmata Marino, approdato a Rimini, poi sul Monte Titano, per lavorare e cristianizzare il territorio, e fondare la primordiale comunità da cui si sarebbe originata la Repubblica di San Marino. le fonti storiche invece risalgono all'alto medioevo,dove la comunita' si riuni nell'assemblea dei capi famiglia (Arengo) per un auto/governo e nel Nel 1243 si nominarono i primi due Capitani Reggenti. Il NEMINI TENERI dei sammarinesi e cioe'l'essere liberi di governarsi , termine che viene trovato nel documento di Sant'Igne che parla di una coalizione di San Marino, San Leo,Talamello e Maiolo contro i tributi da pagare alla chiesa e al vescovo.....e non e' nuova la liberta' che offrirono in passato e nel presente ai piu' svariati rifugiati politici , dando diritto d'asilo, come Garibaldi che si rifugio' sul monte Titano nel 1849 accerchiato dagli eserciti borbonici e del papa e durante l'ultimo conflitto mondiale San Marino ospitò oltre 100.000 rifugiati. Ma la liberta' acclamata dai sanmarinesi spesso pecca di incongruenze oscure e poco chiare. Qualcuno dice e pensa che la repubblica del titano stia succhiando ricchezze all'Italia tramite l'assenza di dogana e di controlli da parte dei suoi (e nostri )organi appositi, come si e' riscontrato tramite il riconoscimento di industrie e vari settori dell'economia Italiana che producono e sfruttano il territorio ma che hanno sede a san marino per la bassisima fiscalita' e la possibilita' di imbrogli anonimi....vero ma le nostre care banche e ministri condividono gran fetta di queste colpe traendone guadagni illeciti ed in fine chi ci rimette sono la povera gente.ALCUNI CENNI STORICI....Un “Trattato d’amicizia” firmato il 22 marzo 1862 e revisionato nel 1939 e nel 1971 garantisce l’indipendenza della Repubblica, il buon vicinato e favorisce le relazioni commerciali con l'Italia. Bettino Ricasoli, agli inizi del 1862 - come si legge nei verbali del Consiglio - manifesta l’intenzione di aderire ai desideri della Repubblica di aprire trattative per la conclusione di un Trattato amichevole. Ma ad una condizione non da poco: che in detto trattato si facesse parola della protezione che il Ré d’Italia assumesse per la Repubblica di S. Marino. Così recita l’art. 29 della Convenzione italo-sammarinese del 22 marzo 1862......... La Repubblica di San Marino avendo tutto il fondamento di confidare che non le verrà mai meno l’amicizia protettrice di S.M. il Re d’Italia per la conservazione della sua antichissima libertà ed indipendenza, dichiara che non accetterà quella di un’altra potenza qualunque. Nella Convenzione del 1939 (ancora vigente) quanto scritto nell’art. 29 del 1862, nell’art. 38 del 1872 e nell’art. 46 del 1897, è riportato nell’art. 1. L'economia sammarinese agli inizi del novecento era pesantemente sottosviluppata, dominata da un’agricoltura inefficiente – impiegava oltre l’80% della popolazione, mentre artigiani, operai, commercianti erano circa il 10% – , sostanzialmente priva di attività industriali, con un forte tasso di disoccupazione. Per questi motivi, negli ultimi due decenni del secolo iniziò una forte emigrazione verso gli Stati Uniti, la Francia e la Svizzera. Nel 1906 una rivoluzione pacifica ristabilì l’elettività dei membri del Consiglio Grande e Generale. Il 5 maggio 1906 venne varata una legge elettorale che prevedeva il rinnovo del Consiglio per un terzo ogni tre anni. San Marino venne bombardata dagli Alleati il 26 giugno 1944, nonostante una politica intesa alla neutralita'. Dal 1988 San Marino è membro del Consiglio d'Europa, che ha presieduto per la prima volta nel primo semestre del 1990; l'adesione all’ONU è avvenuta nel 1992. nel febbraio 2002 è stato firmato un accordo con l’OCSE relativo alla tassazione, finalizzato ad ottenere maggiore trasparenza sulle materie fiscali e bancarie, al fine di combattere l’evasione fiscale.Ma come e' possibile allora senza industrie e con la maggior parte dei suoi abitanti dediti all'agricoltura sia potuto diventare una dei paesi piu' ricchi in europa e col tenore di vita del Kuwait ma senza una goccia di petrolio!! Interessanti sono i resoconti del 1730,che parlano del feudo di San Marco presso Fossombrone e di come si svolgevano gli affari in quel posto fatto di contrabbando e appalti pilotati.... prima feudo della chiesa poi nel 1560 Pio IV lo dono' al duca d'Urbino Il 24 dicembre 1738 piomba in paese con un adeguato numero di soldati mons. Ignazio Mario Crivelli, in veste di Commissario Apostolico per riportare il territorio alla supervisione ecclesiastica,(continuo riffugio di Contrabandi in pregiudizio de’ Datj e Gabelle tutte dello Stato medesimo, e particolarmente di Sale, Polvere, e Tabacco; avvegna che di quest’ultimo, ne introducano 15 o 20 mila libre per volta, à sovrabondanza sarebbero sufficienti Due Mila libre all’anno per il bisogno di quel luogo stesso.) e' il resoconto del cardinale Alberoni nell'anno successivo verso San Marino. Discutibile da sempre le discrepanze e le questioni non chiare di questa piccola antica repubblica, che attraverso la sua storia ha sempre marcato la sua indipendenza e autonomia verso chiunque,ma tralasciando spesso ampi spazi ombrosi sulle relazioni interne ed esterne del paese. Non annesso all'Italia per la simpatia di Garibaldi verso San Marino e le sue relazioni strette con la Francia dei Napolene, questo stato nello stato oggi a me non sembra altro che una cellula autogestita da pochi che contano che si insinua e si trasforma continuamente nell'organo che e' lo stato Italiano ora appoggiandosi e favorendo l'illecitita' delle due parti e ora reclamando la sua indipendenza da qualsiasi opposizione leggittima e non dall'esterno. In questi giorni a Cipro si stanno svolgendo non a caso i Giochi dei piccoli stati....quasi come una metafora poco metafora che spiega pero' l'importanza di quei piccoli satelliti paradisiaci per le finanze ed l'economia del mondo capitalistico, quali il Lussenburgo...il Liechtenstein..San Marino..Principato di Monaco etc..L'INGANNO

////////////////////////////////////////////////////////// //////////////////////////////////////////////////////////

“ CHI HA PAURA DEL WOOLWORTH BUILDING?

I pianificatori della “nuova Pearl Harbor” [1] hanno disseminato il più grande e spettacolare attentato della storia di prove della loro colpevolezza. In genere un criminale si guarda bene dal lasciare le proprie impronte sulla scena del reato, fa di tutto per non farsi scoprire, magari pianificando per settimane o mesi ogni più piccolo dettaglio. Invece l’11/9 è una sequela impressionante di errori, che hanno permesso a chiunque non sposi la Versione Ufficiale per partito preso di constatare come quegli attentati non possano essere opera di 19 dirottatori arabi, guidati da un fanatico in dialisi nascosto in una qualche grotta in medio oriente.L’11/9 propone una sfilza talmente lunga di errori più o meno macroscopici [2] che è lecito chiedersi: “E se non fossero errori?”. Se fossero tracce deliberatamente lasciate dai pianificatori di quella strage, proprio affinché qualcuno riconoscesse l’impossibilità della Versione Ufficiale che il governo USA avrebbe dato in pasto al mondo?Questo dubbio, che ormai molti si pongono, non solo è legittimo, ma diventa di capitale importanza nel momento in cui riportiamo i “dettagli tecnici” dell’11/9 all’interno di una visione più ampia, che arriva fino ai giorni nostri. Proviamo dunque a prendere spunto da uno di questi “dettagli” e ad allargare la riflessione sulla base dei dubbi e delle domande che esso pone. Non considererò un dettaglio “qualsiasi”, uno di quelli (numerosissimi e certo importanti) che abbondano in qualunque sito si occupi di 11/9: considererò invece uno di quei dettagli di cui quasi nessuno parla. Non i “debunker”, non i “complottisti” (odiose categorie create ad arte e su cui torneremo), non ovviamente i mass-media. Solo qualche testardo “cercatore indipendente” ha provato a sollevare il velo di silenzio attorno all’elemento di cui sto per parlare: ma con scarsi risultati.Il “dettaglio” è in realtà un edificio: il Woolworth Building, costruito nel 1910, che si erge per 241 metri al numero 233 di Broadway, a New York.(Articolo intero su http://novoordo.blogspot.com/2009/02/11-settembre-2001-una-r iflessione.html) ////////////////////////////////////////////////////////// //////////////////////////////////////////////////////////

-

////////////////////////////////////////////////////////// //////////////////////////////////////////////////////////