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Peppe Mascara

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IL SITO NON è GESTITO DALLO STESSO GIOCATORE. A DEI SUI SOSTENITORI è SEMBRATO GIUSTO CHE NEL MONDO DI MY SPACE VI FOSSE ANCHE LA PRESENZA DI QUESTO FANTASTICO CALCIATORE!!!NIENTE TRUCCHI....SOLO MASCARA....Nato a Caltagirone, Mascara crebbe a Comiso e iniziò a giocare nell'oratorio della sua parrocchia. Il suo primo campo fu quello del Comiso, la squadra del suo paese. Veniva chiamato da parenti e amici chihuahua per il suo esile fisico e per l'indomito carattere (infatti dalla categoria esordienti venne fatto giocare anche tra i giovanissimi e allievi). Lì fu notato da Emanuele Massari, allenatore delle giovanili del Ragusa, che lo prese nella sua squadra. Appena sedicenne, esordì nel Campionato Nazionale Dilettanti con i biancazzurri iblei, mettendo insieme 29 presenze e 5 reti in due stagioni.Nell'estate del 1997 passò alla Battipagliese e in tre stagioni collezionò dieci reti in 48 partite e una doppia retrocessione dalla serie C1 ai Dilettanti. Malgrado il declassamento, l'allenatore dell'Avellino Aldo Ammazzalorso lo volle con sé dopo averlo incontrato in una partita contro la sua ex squadra, L'Aquila. Mascara venne acquistato a parametro zero. L'allenatore italo-argentino iniziò a lavorare su di lui e lo fece giocare come centravanti. La scommessa riuscì, perché l'atleta calatino giocò 29 partite e segnò 16 reti in C1, più 2 partite e 1 rete (l'unica dei suoi) negli spareggi per la B, persi contro il Catania. Al termine della stagione, gli è stato consegnato un Oscar del calcio siciliano a Vittoria.In Campania, Mascara conobbe Ramona, sua futura moglie, che lavorava in un negozio di telefonia con il fratello a Benevento e spesso si trasferiva ad Avellino. I due si sarebbero sposati ed avrebbero avuto due figli, Marcello, nato nel 2002, e Francesco, nato nel 2005.CARRIERA IN SERIE B Il presidente degli etnei Riccardo Gaucci diventò un ammiratore degli irpini, che riteneva un collettivo veloce, unito, ben organizzato e pieno di giovani talenti. Prese Ammazzalorso, seguito da altri tre giocatori. Mascara sarebbe stato il colpo di mercato, ma il calatino preferì salire di categoria passando prima alla Salernitana (con cui esordì in B il 26 agosto 2001 nel 2-0 contro la Sampdoria, segnando il suo primo gol), poi al Palermo. La sua esperienza rosanero fu poco fortunata. Dopo un inizio strepitoso (alla sesta giornata era il secondo miglior cannoniere della categoria), un grave infortunio in amichevole contro la Nissa lo tenne fuori per mezza stagione e il secondo anno altri fastidi muscolari ne limitarono l'impiego.Nel gennaio 2003, Mascara decise di lasciare la Favorita per passare al Marassi, acquistato dal Genoa, dopo aver messo a segno 8 reti in 38 partite con i rosanero. L'operazione fu molto facile, concludendo uno scambio alla pari con Paul Costantin Codrea. Con i rossoblù, per il calciatore calatino continuò il periodo nero: al culmine di un anno travagliato, il Genoa retrocesse in Serie C1 (13 presenze e 2 gol per lui). I grifoni in estate vennero salvati grazie al "Caso Catania" ma non riuscirono a costruire una squadra competitiva.Il 31 agosto 2003 Mascara passò così al Catania, la squadra che lo aveva tanto cercato in passato. I tifosi lo soprannominarono Topolinik, perché l'altezza, il fisico e lo scatto ricordano quello di un topolino, e SuperPippo e ne apprezzarono l'attaccamento alla maglia. La sua stagione fu molto positiva: segnò 13 reti in 41 partite, risultando il capocannoniere (con Luis Oliveira) e il più presente in campo (con Guglielmo Stendardo) della sua squadra. Il patron del Catania, Luciano Gaucci, lo stimava tanto da avergli promesso mille euro ogni rete segnata[2].Con la smobilitazione della società rossazzurra, il presidente Gaucci portò a Perugia tutti i pezzi pregiati, tra cui anche Topolinik, che aveva comunque dichiarato la sua volontà di rimanere in Sicilia. In Umbria, l'ala sinistra realizzò appena 4 reti in 37 partite, soffrendo la concorrenza in una rosa fin troppo ampia. La radiazione dei grifoni biancorossi, nell'estate 2005, consentì a Mascara il rientro in Sicilia. Il ritorno in maglia rossazzurra fu aiutato anche all'opera di convincimento di Davide Baiocco, passato dal Perugia al Catania poco prima del suo compagno di squadra. Al suo arrivo, l'allenatore Pasquale Marino dichiarò: «abbiamo un'arma in più: micidiale, imprevedibile, concreta»[3]. E lui non deluse, contribuendo con 14 gol e ottime prestazioni alla promozione della squadra in Serie A, ottenuta il 28 maggio 2006. La sua partita più spettacolare fu quella contro il Mantova, in cui realizzò una tripletta. Soprattutto inizialmente, però, fu vittima del nervosismo (uno dei suoi più grandi difetti). I tifosi gli attribuirono anche un soprannome altisonante, Mascarinho, accostamento forse azzardato al campione brasiliano Ronaldinho (peraltro l'anno successivo sarà protagonista di uno spot televisivo per lo store Nike di Catania, in cui esegue dribbling e palleggi in varie zone della città e ovunque affigge una serie di adesivi con la scritta "Mascarinho è stato qui"). Le ottime prestazioni gli valsero la vittoria del suo secondo Oscar del calcio siciliano.Uno dei punti di forza della squadra era l'intesa delle due ali: Roberto De Zerbi a destra e Mascara a sinistra, appunto. I due furono accomunati anche dal soprannome dato dalla stampa sportiva: Playstation per il calatino e X-Box per il bresciano, perché uno dei loro hobby era proprio il gioco alla consoleCARRIERA IN SERIE A L'esordio nella massima serie avvenne il 10 settembre contro il Cagliari. A Milano, contro l'Inter, segnò anche una rete spettacolare che portò all'illusorio vantaggio della sua squadra. Il resto del campionato per Mascara fu però negativo: fu espulso tre volte nelle prime dodici giornate, giocò varie gare sottotono e fu afflitto da vari guai muscolari (l'ultimo contro il Siena, nel girone di ritorno). In tutto giocò 28 partite segnando 6 reti. Nella stagione finora in corso sta disputando un ottimo campionato, risultando fra i migliori e i più continui dei suoi.Biografia tratta da http://it.wikipedia.org/wiki

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