Mai sconosciuti in un momento qualunque
della vita che c’incontra domani sulla spiaggia
e so che saranno quei significati
ad esplodere le labbra nel tempo d’aspettarci.
Mi accorgo di indossare ancora il tuo odore
mentre godo l’ombra lunga della strada
che mi raggiunge dalla tua spalla
per diventare presente ad incontrarci.
[Guardami. Ti ho amato dalle mani
e mi ritrovo nello stampo delle tue dita]
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Scendi denso come fa la pioggia
divorando le mani/la percezione dei nervi
per dar sempre il tuo tocco
all'impronta che mi coltiva.
Fanne una canzone che danza nella testa
da canticchiare all'interno delle guance
mentre ho il senso di quest'urgenza di trovarti
slittato dentro il ventre/popolandomi.
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Ero in quello sguardo.
Nel tuo modo d’essere eterno tra due porte.
Dondolo appesa alle estremità del non potersi mancare
mentre mordi dove non sapevo nemmeno d’aver carne
sorprendendomi nella situazione di dover dividere le mani
quando come scarto resta la fatica di non poterlo fare.
Lo sappiamo che non c’è freddo abbastanza da ucciderci
e riesci ancora ad immaginarmi nella frangia da sistemare
nella cecità delle dita tra le punte dei capelli
a mangiarmi le impronte per non sentire la fame
nel tentativo di confondermi/al sicuro/così lontano.
[Indicami nei pigmenti di colore una via approssimativa
quando ho bisogno di te nell’annotare le piccole cose]
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[Mi guarderai nuda. sfatta. sul letto.
le labbra piene. la bocca spalancata.
Ti farò entrare impetuoso
con le mani strette
come se volessi uccidermi l’aria.
gli occhi bollenti.
le onde liquide di quando esplodo]
..
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Un silenzio privato d'identità /lo squarcio
[il corpo è il mezzo che abbiamo a disposizione]
tutto inizia da un tocco mancato_certe volte.
Vestirsi nuovamente d’indecente tentativo
nonostante la consapevolezza
di essersi uccisi con le proprie mani.
La consapevolezza è una voce.
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[Siamo busti pieni di gomitoli che si accumulano
ma vogliamo credere che occhi e bocca
siano un assemblaggio di possibilità inesauribili]
..
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[Rendere parola un’immagine]
Portare la voce dentro uno scatto
_forme, pelle, distese di grano.
La mano appiccicata a bolle di parole
_il ricordo di un istante, frammenti in bianco e nero.
Iridi come tentacoli afferrano i riflessi
_graffi, l’eco di un’alchimia che stupisce.
Le cose non finiscono.
E’ la semplice trasformazione
di ciò che è avvenuto.
*..
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Ha pelle che si avvicina con una dolcezza morbida
e occhi a guardare attraverso lo spessore del ventre
_lo spazio che raggruppa i lembi [dentro] è immenso.
Ecco il regno della grazia. L’alba umida.
Lo sguardo risalito lungo la schiena
a leccare di luce le labbra delle vertebre
sguazzando nell’amore di un tempo che crea.
Immagini che accompagnano la prospettiva.
Da una fotografia traggo pensieri d’inchiostro
mentre le dita avvitano lentamente il senso
sull’orlo di un messaggio che so decifrare.
..
..
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Avanza il tuo sguardo nel ventre
attraverso il canale della percezione
[il respiro da cui il corpo può ricominciare
ridipingendo la pelle di calore]
Mi infilo le tue dita negli occhi
per vedere cosa si prova a toccarmi
quando allargo le porte del corpo
per farmi scorrere dall’interno
il rovescio dell’ombra.
..
*..
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Smarrito il centro dell’equilibrio
si ritrova nella percezione dei contorni
sgranando la tessitura ruvida di un’immagine
dentro la cicatrice verticale dello specchio
_qualcosa che pompi il cuore in circolo nelle vene.
Fuori dai cambi d’abito azzarda un colore che doni
che si avvicini ad una data qualunque del tempo futuro
quando le luci di transito proiettano l’alba di un nuovo destino
tra i fiori di carta rinchiusi in rettangolo di probabilità .
Gli occhi diventano bocche d’inchiostro
di un appena trascorso appoggiato al momento
e nella tasca una polaroid da riempire d’impronte verbali
mentre le mani diventano ombre in strade affollate
raccontando quello che non si dice a nessuno.
..
*
..
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Il mio mondo :
- - -
....
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[Guardo avanti con GIRANDOLE negli occhi e VERTIGINE tra i denti]
..
***
Resta[mi]
qui dove ho vestito lo stomaco.
Qui dove le parole indossano il mio abito migliore.
La trasparenza.
Resta[mi]
e vibrami. dentro. esattamente come adesso.
Dentro.
..>
..
***
Fissi attento la diapositiva che coltivo negli occhi
prendendo l’iniziativa per leggere sotto pelle
la donna che non conosco a_n_c_o_r_a
l’estranea che mi abita stagnando quando vuole
che sopravvive battendo la lingua sulle radici
sprofondata in una calma che intrappola.
[Sposa puttana aggrappata al sentire del padre
la cosa più distante da ciò in cui credevo
_dov’è l’altrove dell’amore, adesso?
La vertigine di un’antica presenza
o paure avvinghiate all’albero]
Spremi l’apparenza del mio cielo di pelle
per bermi dal palmo della mano.
Ero sul punto di p_e_r_d_e_r_m_i
ma ora so che è per questo che sono nata
per infilarmi i tuoi occhi nello stomaco
_inaspettati come adesso
e non dover sopravvivere al tuo sguardo.
..
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E' qualcosa che comincia da dentro
si sviluppa rapida come un'onda di lucciole
una cantilena vibrante arrotolata alle ossa
tubi, vene e piccole chimere che sembrano trappole.
Ho chiesto un bicchiere d'acqua
e mi sono ritrovata a correre sotto la pioggia.
Giocavo ad essere randagia per farmi ammaestrare
affamata mi affidavo alle ombre perdendomi
e nella sembianza di un pomeriggio d'estate
parole sbagliate hanno bucato l'asfalto
sciogliendo la scena della corsa verso il Paradiso.
E quel desiderio di pelle
indescrivibile tenerezza d'amore.