About Me
Le origini di Malindi (anticamente Melinde), si perdono alle soglie dell’anno mille. Gli arabi ne fecero approdo per i loro traffici marittimi tra lo Yemen e il sultanato di Zanzibar. Furono pero' i portoghesi a darle lustro, dopo l’arrivo di Vasco Da Gama cinque secoli piu' tardi. A Malindi fiori' il commercio di spezie, frutta e tessuti e la cittadina si trovo' a battagliare per cent’anni con Mombasa e contro gli stessi arabi. Alla fine del 1800 arrivano gli inglesi, di stanza a Mombasa, e ne fanno luogo di villeggiatura. Da qui sbarcano anche gli indiani e Malindi si trasforma in lussureggiante localita' balneare, insieme alla vicina Watamu. Vi transita tra gli altri Ernst Hemingway, appassionato pescatore d’altura e cacciatore. Malindi nel secondo dopo guerra e' apprezzata dagli stranieri piu' per la caccia che per il mare e, dopo l’indipendenza del Kenya nel 1963, arrivano anche gli italiani, insieme a svizzeri e tedeschi. Dapprima i tecnici, gli ingegneri e gli operai specializzati della base italiana aerospaziale “S.Marco†di stanza a Ngomeni, trenta chilometri a nord di Malindi, poi in ordine sparso bracconieri, artisti, avventurieri, naturalisti, esuli, imprenditori, africanisti, smemorati, nababbi e fuggiaschi. Alla fine degli anni Ottanta sorgono i primi villaggi turistici, ristoranti italiani e alberghi. Negli anni Novanta il primo “boom†turistico di Malindi: tremila residenti tutto l’anno e migliaia di turisti nell’alta stagione. Dopo anni di flessione dovuti alla guerra in Somalia, al virus Ebola e agli attentati terroristici di Al-Qaeda a Nairobi e Mombasa, all’inizio del Terzo Millennio la ripresa. Malindi torna ad essere pradiso delle vacanze, con la Savana a due passi e l’Oceano Indiano a lambirla. La vendita di ville e appartamenti procede a gonfie vele, le attivita' si moltiplicano e migliora anche il tenore di vita della popolazione locale. Tutto questo fino alle tragiche elezioni del dicembre 2007, che coinvolgono il nord del Paese ma di rimbalzo anche la costa, grazie a una campagna mediatica allarmistica e alla presa di posizione dei ministeri degli esteri europei. Si attende ora una soluzione politica alla crisi conseguente agli scontri che hanno causato un migliaio di morti e 300 mila sfollati. A Malindi, come sempre, si vive d’incanto, ma l’economia chiaramente e' in pericolo e per chi ci vive e lavora, per chi ama questo posto nonostante gli italiani del turismo organizzato, e' un grosso problema. Finalmente, il 28 febbraio 2008, il presidente Kibaki e il leader dell'opposizione Odinga sono pervenuti a un accordo per governare insieme il Paese e riportare la democrazia in Kenya, che forse vuole dire anche sconfiggere la crisi e puntare alla pace.