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Shorei-kan Goju ryu Karate-do

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Qui di seguito si cerca di spiegare cos'è il Karate Shorei-kan. Per chi volesse sapere qual'è il Dojo Shorei-kan più vicino inviare un messaggio privato. Si può inoltre visionare il sito www.shorei-kan.comIl Karate SHOREI-KAN è KARATE BUDO, ossia e' un tipo di Karate che viene praticato come arte marziale e non come sport agonistico. La parola BUDO letteralmente significa "la via dell'arte marziale" e per "via" si intende il percorso che si intraprende per realizzare il proprio Io o, come si dice nel Buddismo Zen, per raggiungere l'illuminazione. Un elemento essenziale nel Budo è "REI", la cortesia, le buone maniere al punto che in Giappone si dice "Il Budo inizia con Rei e termina con Rei". Avere un attitudine cortese nei confronti di un'altra persona, significa rispettarla. Se da entrambe le parti vi è un reciproco rispetto e cordialità, sarà possibile evitare un inutile confronto. Pur perseguendo le vie delle arti marziali, gli antichi praticanti anteponevano la pace al litigio nel rispetto dell'antico detto: "La mente si turba quando percuotiamo, non quando veniamo percossi".Durante gli ultimi decenni, la diffusione e popolarizzazione del karate secondo concezioni puramente competitive ha causato una grande confusione a proposito di quest'arte marziale ed ha messo in dubbio la conservazione stessa della sua essenza. A causa del gran numero di praticanti, infatti, l'evoluzione del karate ne ha provocato un notevole frazionamento tecnico. In Giappone si contano oggi trecento stili diversi, mentre ad Okinawa, considerata la culla del karate, rimangono essenzialmente solo le due scuole principali, il Goju-Ryu e lo Shorin-Ryu.Il Goju-Ryu della Scuola Shorei-Kan (scuola della cortesia e delle buone maniere) viene insegnato privilegiandone l'aspetto artistico, come avveniva ad Okinawa prima della diffusione mondiale di quest'arte, invece di quello agonistico. Il fine di questo karate, quindi, non è come vincere in gara, bensì come diventare persone migliori attraverso la pratica dell'arte. Per usare un'immagine del maestro Toguchi, il karate Shorei-Kan è simile ad un fiore selvatico, che deve crescere tra mille avversità, piuttosto che ad un fiore di serra, più colorato e sgargiante ma sicuramente meno robusto. Per questo, il simbolo dello Shorei-Kan è costituito da un fiore di ciliegio.Dal punto di vista tecnico, il karate Goju-ryu utilizza posizioni basse ma corte, in grado di conferire grande stabilità, molti attacchi e parate di mano (sia chiusa che aperta), leve e manovre evasive, ma pochi calci. Si ritiene che l'importanza data alla stabilità della posizione e la predominanza di tecniche compatte siano dovute al fatto che ad Okinawa e nella Cina del Sud le vie di comunicazione principali fossero sull'acqua, e quindi le tecniche di karate dovevano essere efficaci anche in condizioni di precario equilibrio, quale quello che si ha su una piccola imbarcazione.Il programma di karate dello Shorei-Kan comprende lo studio dei kata classici e didattici, la pratica di kumite regolamentati come i bunkai e kiso kumite, e una serie di esercizi (Tandoku Hojo Undo e Kumite Hojo Undo) con la finalità di comprendere e affinare le tecniche di base (Kihon), e capire come queste possono essere applicate. L'applicazione delle tecniche apprese viene praticata con lo shiai kumite (combattimento libero, con protezioni) e l'esercizio irikumi (da effettuarsi però soltanto in presenza di un istruttore).Contrariamente a quanto avviene in altri stili di karate, in cui ogni grado di allievo (kyu) corrisponde ad un colore di cintura diverso, nello Shorei-kan i colori sono soltanto tre: bianco, verde e marrone. Questi tre colori corrispondono a tre stadi di maturazione dell'arte marziale: le cinture bianche devono apprendere le posizioni e le tecniche di base, le cinture verdi iniziano a studiare i kata classici e di respirazione, mentre le cinture marroni studiano più approfonditamente i kata, i kumite e il programma didattico del karate per arrivare alla padronanza delle tecniche apprese. Contrariamente a quanto si osserva in altre scuole di karate, i kata dello Shorei-Kan sono in numero limitato (2 kihon kata, 8 kata classici e 12 kata moderni) e a ciascun grado l'allievo approfondisce lo studio di un nuovo kata alla volta. Questo spirito deriva dal metodo di insegnamento del maestro Miyagi, che insegnava ai principianti soltanto il kata sanchin, passando alle altre tecniche solo quando fosse soddisfatto dell'esecuzione di questo kata. Questo metodo di insegnamento, piuttosto duro, divenne noto come "sanchin dei tre anni".Le cinture nere, a cui si richiede di conoscere e sapere insegnare tutto il programma di tutti i kyu, iniziano a studiare esercizi più complessi, come il jissen kumite, e successivamente il kaisai kumite (che rappresenta un koan di combattimento), in modo da arrivare a comprendere quale sia la tecnica più efficace di attacco e difesa in qualunque situazione. Questo percorso è simile a quanto si può osservare nell'apprendimento delle altre arti: pensiamo alla pittura, in cui l'allievo deve prima imparare a maneggiare matite e pennelli, e poi affrontare argomenti complessi come la prospettiva o la teoria dei colori, e poi ancora studiare a fondo l'opera dei grandi maestri, prima di potere arrivare alla padronanza dell'arte; una volta giuntovi, inoltre, le inclinazioni personali determineranno il percorso dell'artista, e lo condurranno ad approfondire lo studio di alcune tecniche per esprimere il suo io artistico. Si pensi ad esempio a quanto un Maestro come Mondrian debba avere approfondito lo studio della teoria dei colori, o Leonardo da Vinci quello dell'anatomia! Similmente, un praticante di karate dovrà spesso ripensare all'efficacia del suo pugno, o di una particolare tecnica di parata, per arrivare alla vera maestria dell'arte.Lo spirito Shorei-kan:Molti dimenticano il vero significato del nome dato alle discipline di combattimento orientale, ossia "arti marziali". Gran parte della confusione nasce dalla definizione del concetto stesso di arte.L'arte è una disciplina in cui, seguendo determinate regole, si produce qualcosa dotato di un profondo significato. In particolare, la grande arte è quella in cui ogni particolare dell'opera vi si trova per un motivo ben preciso, e spesso il confronto con queste opere, la cui creazione ha richiesto all'artista sforzi al limite delle capacità umane, può fare crescere la persona sul piano intellettuale e spirituale. I più non riescono a vedere cosa possa esserci di artistico, nel senso appena descritto, in una pratica come il karate, ritenuta oltretutto pericolosa e violenta.Per comprendere in che senso il karate sia un'arte, dobbiamo capire qual è il profondo significato che le sue opere ci possono trasmettere. Non dimentichiamoci che tutte le arti marziali sono nate dal combattimento di strada, e quindi il loro fine sarà quello di consentirci di difenderci. Ma difenderci da cosa? Al giorno d'oggi, la maggior parte delle persone che praticano il karate non si troveranno mai (si spera) a combattere fisicamente per salvare la propria vita. Tuttavia, combattimenti di altro genere (verbali, psicologici) ci vedono impegnati quasi ogni giorno, e se la posta in gioco non è la vita, è comunque qualcosa di importante come il rispetto, l'amicizia, il successo. L'arte del karate consiste nel farci capire l'essenza del combattimento, e renderci in grado di individuare il modo di vincerlo. Si può capire a questo punto la frase del maestro Toguchi :"l'essenza del karate è l'abilità di sorridere in ogni circostanza".C'è chi dice che i nomi non hanno importanza, e ciò è certamente vero quando dietro il nome non si trova niente. Ma nel caso della scuola Shorei-Kan, il nome descrive molto bene lo spirito della scuola. "Shorei-Kan", infatti, significa "la casa del rispetto e delle buone maniere". I Maestri Shorei-Kan, infatti, non sono allenatori votati alla ricerca del campione, ma soprattutto educatori. Per illustrare lo spirito Shorei-Kan è utile ricordare un aneddoto raccontato da Marion Tamano (5°Dan), riguardo il perchè scelse la scuola del Maestro Tamano in mezzo alle tante scuole di arti marziali disponibili a New York: "Era l'unico dojo davanti alla cui porta gli studenti si fermavano dopo la lezione a chiacchierare e a ridere".La condotta Shorei-Kan si può riassumere in una serie di regole, dette complessivamente dojo kun (regole del dojo). Seguire queste regole è difficile, indubbiamente, e spesso si pensa che sia impossibile. Ma si ricordino a questo proposito le parole del Maestro Toguchi: "Le persone normali fanno cose normali. Per fare cose straordinarie dovete diventare persone straordinarie".La storia:La scuola di Karate Goju-ryu è stata fondata a Okinawa nel 1929 dal Maestro CHOYUN MIYAGI, proseguendo il lavoro del Maestro KANRYO HIGASHIONNA, fondatore dello stile Naha-te da cui nasce il moderno karate Goju-ryu. Il Maestro Miyagi fu il primo maestro a dare un nome al proprio stile di Karate ispirandosi ad una poesia dedicata alle arti marziali cinesi "KEN NO TAIYO HAKKU", nell'universo respira duro e morbido". Così nacque lo stile GOJU-RYU, lo stile della forza e della morbidezza.Il maestro Miyagi morì nel 1953 lasciando in eredità al suo allievo SEIKICHI TOGUCHI la teoria del metodo e il compito di sistematizzare la metodologia dell'insegnamento. L'elaborazione dei principi di base del Maestro Miyagi portarono il Maestro Toguchi a sviluppare un metodo di insegnamento che ha reso il Karate Goju-Ryu più evoluto ma al tempo stesso rispettoso della tradizione dello stile del Karate di Okinawa e proiettato verso il futuro. Questo Karate si chiama SHOREI-KAN. Il Maestro Toguchi ha voluto chiamare la sua scuola "SHOREI-KAN" ossia "scuola del rispetto e delle buone maniere" per evidenziare l'essenza del Karate di Okinawa.Nello stemma del Karate "SHOREI-KAN", infatti, il pugno Seiken indica il Karate Budo tradizionale mentre il fiore di ciliego simboleggia la pace e la cortesia. La scritta Shorei-Kan è in caratteri cinesi. In ogni dojo sono affisse le SHOREI-KAN DOJO KUN, ossia le regole dello Shorei-Kan che sintetizzano lo spirito della nostra disciplina.Il Maestro Toguchi e' scomparso nel settembre 1998.Attualmente caposcuola dello stile Shorei-kan Goju-ryu è il Maestro TOSHIO TAMANO, cintura nera decimo dan, nato a Tokyo nel 1942. Nel 1982 Il Maestro Toshio Tamano apre a Milano il suo Dojo dove insegna direttamente, trasmettendo non solo la parte tecnica ma lo spirito del Karate Goju-ryu (Shorei-Kan).Il Maestro Tamano segue personalmente le scuole Shorei-Kan in tutta Europa effettuando stages di uno o più giorni durante il corso dell'anno. Ha pubblicato due volumi sullo Shorei-Kan e uno sulle tecniche di nunchaku nel Kobudo.Lezioni:Le lezioni del Karate Shorei-Kan si svolgono secondo uno schema diviso in quattro parti:Daruma Taiso: viene effettuato come riscaldamento propedeutico al karate, anche al fine di evitare traumi e strappi durante l'allenamento. Hojo Hundo: studio ed esecuzione delle tecniche del Karate. Shutai Undo: studio ed esecuzione di kata (forme) e kumite (combattimenti non liberi, ma codificati secondo schemi e finalizzati all'applicazione delle tecniche precedentemente studiate) Seiri Undo: esercizi riservati alla parte finale della lezione e che aiutano a regolarizzare il metabolismo.Daruma Taiso:Il DARUMA TAISO è un insieme di esercizi orientali antichi che prende origine da tecniche yoga, arti marziali, Do-in. Da sempre utilizzato come metodo preparatorio al karate Shorei-kan Goju-Ryu, e' stato codificato nella sua forma attuale dal Maestro Toshio Tamano nel 1977.Yoga, shiatsu, meditazione, tecniche respiratorie, tecniche di difesa personale fanno parte di questo eccezionale metodo di allenamento che può essere praticato da tutti anche senza la specifica finalità che gli è propria e cioè l'allenamento preparatorio al Karate Shorei-kan Goju-Ryu.Favorendo uno sviluppo naturale e graduale della muscolatura, il Daruma Taiso stimola gli organi interni attraverso il metodo di respirazione, sviluppa le capacità di concentrazione, stimola il "KI" o energia vitale interna. Indispensabile per l'efficacia degli esercizi è la coordinazione tra movimenti e respirazione. Al termine della sequenza, che inizia dalla punta dei piedi per terminare con la testa, il praticante avrà agito su ogni parte del proprio corpo.Solo imparando i movimenti corretti di ogni esercizio e la relativa tecnica di inspirazione ed espirazione si raggiungerà lo scopo finale del Daruma Taiso, cioè sviluppare sì la muscolatura del corpo, ma in armonia ed equilibrio con l'energia vitale che è dentro di noi.I principali esercizi del Daruma Taiso sono circa 40, una volta apprese le tecniche dal proprio istruttore e' possibile, anzi consigliabile, effettuare la sequenza anche da soli nella propria abitazione o all'aria aperta. Programma:Nello studio del Karate Shorei-Kan sono previste queste applicazioni: • Kata (2 kihon kata, 8 kata classici e 12 kata moderni Fukyu Kata) • Bunkai Kumite (applicazione a coppie del Kata) • Kiso Kumite (tecniche di difesa personale a coppie) • Jissen Kumite (tecniche di combattimento reale a coppie) • Ukemi Waza (studio delle cadute) • Kigu Hojo Hundo (allenamento con pesi per sviluppare la respirazione) • Kata Sanchin (esercizio di respirazione per sviluppare l'energia vitale del Tan Den)

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Kanryo Higaonna, Chojun Miyagi, Seikichi Toguchi, Toshio Tamano

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