rita lion

Perché filosofeggiare dal momento in cui possiamo cantare? (Georges Brassens)
Era la notte del 26 febbraio del 1987 quando misi alla prova per la prima volta le mie corde vocali. Le mie prime prove di canto domestiche consistevano in canzoni dei cartoni animati e poco più tardi quelle delle Spice Girls, in una sala prove che fungeva anche da camera da letto… il mio primo microfono era azzurro come il cielo, incastrato nel tubo dell’aspirapolvere di mamma, c’era pure l’asta, sempre ricavata dal mitico Folletto XD
Diventai un po’ più professionale nel momento in cui mio padre mi regalò un microfono vero ma non funzionante, però l’effetto scenico c’era!
Io non sapevo di saper cantare effettivamente finchè in prima media il professore mi ha fatto cantare “La gatta” di Gino Paoli davanti a tutta la scuola e gli applausi mi fecero capire che magari qualcosa funzionava, la conferma arrivò con il musical “I Miserabili” in cui avevo la parte di Eponine.
Stanca e rassegnata dallo scioglimento delle Spice Girls mi dedicai totalmente al musical unendomi alla compagnia teatrale Adonia. Studiando canto moderno è cominciata la mia “carriera” di attrice tuttofare nel mondo del teatro e il mio esordio è stato nella parte di Maria in “West Side Story”. Sono seguiti altri spettacoli dal titolo “Fantasia di note”: dei recital in cui si interpretavano le canzoni più famose dei musical più noti come “Jesus Christ Superstar”, “Il fantasma dell’Opera” e “Grease”.
Si sono susseguiti altri spettacoli teatrali e nel frattempo continuavo a studiare canto, cercando di personalizzare canzoni famose.
Durante il 2007 ho curato la regia del musical “Tutti assieme appassionatamente, The sound of music” partecipando anche allo spettacolo. Attualmente si stanno formando le idee per un album con alcune cover e qualche mia canzone.
C’è da dire che per me cantare non è solo una questione commerciale, ma un modo per liberare le mie emozioni e trasmettere agli altri quello che provo, un rifugio dai problemi e un universo di sogni.
Cantare è più che ricordare, più che vivere, più che sognare. (Caetano Veloso)