Chi - radio, quotidiano, periodico, agenzia di comunicazione, editore, organo di informazione o individuo - conosca la differenza tra giornalismo e pubblicità , inchieste vere e pubblicazione di finti resoconti. Chi al ruolo eroico del giornalista ci crede ancora. Chi quando un giornalista fa domande è lieto di rispondere. Chi accetta il confronto critico con un mass media e lo sostiene. Chi ha capito quanti danni possa fare la pubblicazione di un comunicato stampa non agganciato alla realtà mortificando il diritto di vera cronaca e di racconto di ogni fatto. Chi non strumentalizza politicamente tutto ed ha capito che onestà e disonestà non hanno un colore politico marcato e possono annidarsi dietro ogni vessillo. Dunque, bisogna mostrare la propria coscenza e non etichettare, non boicottare, ma osservare e farsi una idea di singoli individi e di un'azione non di chi questa azione la compie con presunta appartenenza magari non fondata a questo o quel partito. Basta con le contrapposizioni ideologiche legate al passato, perchè qui sta sfuggendo di mano il presente, palesemente problematico ed urgentemente bisognoso di nuove analisi, nuovi interventi, nuove risposte. Chi si ricorderà , spero presto, che la politica deve sapere ascoltare la gente ed i giornali dovrebbero poter raccontare questo scambio di vedute affinchè l'effetto collaterale della negazione dell'evidenza non arrivi sempre all'apice dell'assurdo. Chi non si meraviglia se a 30 anni non vuoi essere scambiato con un principiante dopo dieci anni di lavoro. Chi consentirà a chi oggi non ha voce di poter raccontare un giorno una bella favola su chi si è accorto di lui o di lei ed ha voluto mettere alla prova la forza di volontà , finora impedita da chi ha smesso di fare autocritica e si rassegna alle disfunzioni. Chi sia disposto a coltivare la creatività dei giovani precari in ogni campo, vero antidoto agli errori fatali compiuti da tanti o subiti da tanti altri. Chi non si stupisce se oggi tanti trentenni o quasi trentenni, emigrano dalle loro terre di origine dove la classe dirigente non ascolta o non vuole ascoltare, perchè sperano di poter aiutare se stessi ed il prossimo con coerenza. Chi avrà a cuore le sensibilità , i talenti, le competenze di ognuno senza imporre i propri parametri. Chi avrà imparato ad ascoltare ed a leggere i disagi esistenziali delle persone negli occhi. Chi non si accorge se una città è inquinata o insicura solo perchè qualcuno lo autorizza ad ammetterlo, ma chi se ne accorge perchè respira polveri inquinate, guarda il cielo con colori innaturali, fa la conta dei problemi e la smette di credere alle realtà virtuali costruite ad arte. Cancro ed insicurezza restano e aumentano comunque, l'amianto nelle case popolari è lì comunque, anche se la tessera del tuo partito o del tuo sindacato ti dicono di non vedere, mentre la tua anima diventa di pietra... Chi chiede al proprio figlio "cosa vuoi fare da grande" e non gli dice "tu da grande devi fare questo....studiare quest'altro...adeguarti..." fino poi a perdere la calma perchè suo figlio è un frustrato e non ha realizzato nè se stesso nè i suoi sogni. Giovedì 23 ottobre 2008, alle 23.30, andò in onda su La7 la prima puntata di Malpelo, con Alessandro Sortino, nella quale si evince chiaramente la correlazione tra Diossina, Pm10, inquinamento dell'Ilva in particolare, e aumento del cancro e di altre patologie. Noi lo sapevamo da molto tempo e già il Cnr di Pisa, come ricordo nei miei blog postati, aveva sollevato il caso della maggiore incidenza di tumori nell'area di Taranto e Statte. Avevo lasciato a lungo le tre parti della puntata inserite nel mio profilo. Adesso qualcosa non funziona ed i video partono contemporaneamente. Dunque gli ho levati. Gli interessati, potranno riascoltare e vedere in ogni caso con i propri occhi, quei documenti filmati visitando direttamente il sito ufficiale del programma: http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=replich e&video=18259. Voltiamo pagina...Attraverso la radio, mandai in onda uno spot video, su richiesta dell'ufficio della Consigliera di Parità , sulla campagna Tratta No (www.trattano.it). Mi sembra utile farlo vedere e sentire a tutti (guardate in basso e lo trovate). Gli editori amano parlare più di tragedie meno dell'opera di chi certe tragedie potrebbe prevenirle. Prima o poi, spero che qualcuno mi dia la fiducia di provare strade alternative, raccontare storie di vita, storie di persone, fare inchieste e non lasciare questo lusso solo ad alcune testate o programmi televisivi di intrattenimento dove magari nessuno arriva a smorzare la notizia con titoli morbidi come spesso capita nei quotidiani italiani. L'altro giorno un tassista a Roma mi ha detto "Non siamo scemi, noi l'abbiamo capito, ma quando la smetteranno di titolare diversamente!!!??". Vallo a spiegare che quasi mai chi titola e impagina è chi scrive il pezzo! Insomma, da chi, a 8 anni, si appostava in sordina vicino alla tv invece di andare a dormire quando c'era Mixer, cosa vi aspettate? Che all'improvviso creda che i giornalisti veri non siano mai esistiti? Tanto per fare contento qualche manipolo di giornalisti caporali che la schiena dritta non l'ha mai avuta? Ma fatemi il piacere.... Anzi, quale preferite? Io appena vedevo quella specie di cartone animato alato pensavo...ecco arriva l'angelo custode dei buoni, perdete ogni speranza voi cattivi....Ah, dimenticavo...Il 7 febbraio 2009, Giovanni Minoli ha fatto una vera e propria lezione di etica e stile del giornalismo in collegamento con Tv Talk. Se volete capire cosa vuol dire davvero essere giornalisti, andate a riascoltarla. Così se siete d'accordo con lui e vi ostacolano nel vostro ambiente di lavoro almeno riprenderete a sperare. Se invece non lo condividete, allora forse non sognate, a mio avviso, fino in fondo, di fare i giornalisti (http://www.tvtalk.rai.it/contributi.asp?tipo=7)Solo chi avrà la voglia di inoltrare proposte reali riguardanti il mondo del lavoro o inviare comunicati stampa potrà scrivere all'indirizzo [email protected].