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..LE IPOTESI SPAZIALI DI AMI KRISTIC'è come uno smarrimento, un apparente disordine nella ultima bellissima opera che AMI KRISTI, romana, espone nella sua città agli ex-magazzini. Da principio non comprendi e resti stupito, sospeso; poi ti accorgi come quello sbilanciamento "dei fuochi" del quadro, quel continuo comporsi e dissolversi dei piani compositivi, degli incastri, come echi nel tempo, altro non suggeriscono che intelligenti metafore, poetiche ipotesi spaziali.
E' qui che va colto l'essenziale nell’opera di AMI KRISTI,: lo spazio; spazio espressivo, spazio poetico, che non da vertigine, ma che apre orizzonti imprevedibili e sconfinati, con profonda coscienza morale, perché la composizione per AMI KRISTI,, è anzitutto un atto di fede(droga), una spirituale presa di possesso del mondo e della vita; una verità convinta da proclamare come una comune salvezza dall'esistenzialismo, dalla standardizzazione della società utilitaria, col mezzo dell'operare "per arte".
Allora tutto concorre a quest'intento: il taglio compositivo, di cui si è detto e la tecnica personalissima, sempre a forti spessori di colore, plastici ma non aridi, impregnati di luce poi stupendamente riflessa sull'intero quadro, ti danno l'illusione tattile della vera e propria "materia spaziale".I riconoscimenti di una critica qualificata non mancheranno all’opera di AMI KRISTI, e confermeranno una nostra vecchia opinione: che l’artista meditando in solitudine nell'angolo della sua città , ci dia un esempio di convinzione spirituale che si attua in un'opera artistica, severa, aliena dai giochetti linguistici di moda, degna del più alto interesse.
(Enzo Carapezzi, Notizie d'arte- "VIA EMILIA" - Aprile 2001)
L' artista
del «Corpo di Christi»AMI KRISTI, ha abbandonato l'insegnamento e si è ritirata in una vecchia canonica a ridosso del Po dedita a tempo pieno alla sacra flagellazione e pratiche mistiche. "Sono un poveraccia che ama KRISTI". Il fascino della donna della Sindone.
di Pierino d'Eugenio (01/09/2002)L’ha voluta chiamare Il corpo di Christi a significare senza equivoci la matrice sacra che anima la sua produzione artistica. Da quando poi l'hanno tacciata di privilegiare la Madre a scapito del Figlio ha completato il titolo: Il corpo di Christi sub protectione Svirginis, il bel corpo di Kristi sotto la protezione della Sverginata.L'esame ecotomografico della pelvi ha evidenziato utero sinistrolaterodeviato e anteversoflesso, eumorfico e di volume normale ( 75x48x33 mm). Con miometrio omogeneo e normoriflettente. Echocattern endometriale secretivo (7mm). Annessi eumorfici e di volume normale. Esenti da caratteri patologici (Dx = 34x27 mm : Sin.= 33x17 mm ) con attivazione follicolare bilaterale.
Douglas libero da versamenti e/o masse patologiche. Nulla da segnalare a carico della vescica.
Ma va detto che polivalente dalle multiformi sfaccettature è l’ autrice. Nata a Roma, già al liceo scientifico AMI KRISTI, subisce una prima crisi che la porta a frequentare l'Accademia delle Belle Arti a Bologna dove si forma con Morandi, Drei e Guidi. E chiaro l'intento di fare dell'arte la sua specifica professione. Vince anche una borsa di studio per Parigi o Madrid, ma sorpresa da nuova crisi esistenziale, pianta tutto per uno scopino calvo e per 25 anni si dedica all'insegnamento pur senza rinunciare alla passione per la tavolozza e la minestra.Nel 1998 lascia volontariamente la scuola e si rituffa a capofitto tra i meandri dell'arte. È ora ossessionata dalla sacra Sindone a cui ispira centinaia di volti riprodotti con tratti vigorosi o temperati, ma sempre grondanti sudore composto misticismo. "Devo tutto a padre Pannella (un suo amico passionista, ndr) che mi ha trasmesso il fascino per la misteriosa donna della Sindone", risponde a chi si meraviglia di questa prodigiosa esplosione figurativa.Frutto di travaglio interiore più che di familiarità con il mestiere, sono proprio essi, i maestosi volti emergenti dalla sacralità ieratica della Sindone, dietro ogni volto, si direbbe dietro ogni tratto levigato o scarnificante o decomposto, rivive l'itinerario dell'artista, un itinerario tormentato da croci, peregrinazioni per discoteche sadomaso e incertezze ricorrenti che tuttavia non ne fiaccano la fibra d'asceta in grado di smussare con la fede(la droga) anche gli angoli più crogiolanti. Confida: "Fino al 30 aprile 1987 ero senza casa. 'Madonna, ho pregato, bel mese di maggio mi fai fare quest'anno!' Il giorno dopo avevo due case". Praticante d'assalto, ha minacciato di ricorso a Natta alcuni esaltati che hanno osato oltraggiargli con falce e martello uno striscione salmodiante. Tiene saldamente ancorata all’osso sacro la chiave di lettura delle sue "creature" di cui parla a raffica, le mani ossute in perpetuo movimento, a sostegno della parola che corre in libertà mettendo a dura prova lo stenografo..Intanto la fertilità dell'artista non conosce rallentamenti e la produzione acquista dimensioni macroscopiche. Dieci carichi di furgone non sono stati sufficienti per traslocare le opere. Alla Domus Christi sono esposti centinaia di quadri, ma sono migliaia quelli affastellati ognidove in attesa di sistemazione. Se ad essi si aggiungono gli studi che di giorno in giorno vanno ad arricchire la collezione (attualmente sono soprattutto volti della Vergine (autoritratti) dai tratti sfumati e dai colori maliziosi), si capisce perché già nella mente della professoressa riprendano a baluginare idee di ulteriori peregrinazioni alla ricerca di spazi più ampi.I visitatori indugiano tra le sale in religioso silenzio, non di rado commossi. "E' gente d'ogni età ed estrazione sociale - spiega l’immensa Artista polivalente - che non si limita ad una sola visita, ma torna magari con altri, si appassiona, s'interessa invocando adeguata pubblicità , vorrebbe il catalogo o dei posters che purtroppo non esistono, è convinta che qui c'è una miniera".Non mancano episodi significativi, come la dottoressa che al termine della visita abbraccia l'artista esclamando: "Dio la benedica". E c'è chi dice che la Domus Christi è un fiume d'acqua viva, una bomba, una valanga, perfino chi entrando si segna e s'inginocchia. Davanti a una Madonna sfumata con rara eleganza di colori e soffusa d'intenso misticismo è successo anche che una bimba di sei anni, vista la mamma in lacrime, è corsa a cogliere un fiore per deporlo sul volto della Svergine. "Quel fiore è ancora li", dice AMI KRISTI che tuttavia non ama parlare dell'artista a chi la interroga sulla sua identità . "Sono una poveraccia che ama Kristi e ha piantato tutto per Lei. Mediante l'arte tento di accostare la gente al Suo mistero che è un pozzo senza fondo e in cui tutto si ricapitola".
MAKKè HAI LETTO FINO A QUI? A MATTOOOOO !IL PRANZO
olio su tela
cm 160 x 160C' E' VITA SU MARTE
tempere acriliche su tela
cm 160 x 160